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Sindrome dell’occhio secco: 14 sintomi da non sottovalutare

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 10 Gennaio, 2017

occhi secchi: i sintomi

Se avete spesso gli occhi secchi, potrebbe trattarsi della sindrome dell’occhio secco, un problema cronico della produzione lacrimale, che se non trattato può portare a diverse complicanze.

Il problema principale di questa patologia è che potrebbe essere confusa con altre, prima di essere opportunamente diagnosticata.

Quali sono i sintomi?

Le lacrime prodotte da un’orbita sana, hanno proprietà lubrificanti, grazie alla combinazione tra la componente acquosa e oleosa delle lacrime; senza di queste l’occhio potrebbe andare incontro a diversi problemi.

Gli oftalmologi tendono a dividere i soggetti colpiti da questa patologia in due gruppi: quello di coloro che hanno una riserva esigua di lacrime e quello di coloro a cui manca soltanto la componente oleosa della lacrimazione, che causa un’evaporazione troppo rapida della lacrima dalla superficie dell’occhio. Alcuni soggetti soffrono di entrambe le condizioni.

Natalia Warren, affetta da questa patologia, è la presidente e co-fondatrice dell’organizzazione no-profit Not A Dry Eye Foundation, creata da un gruppo di pazienti che hanno dovuto penare molto prima di avere una adeguata diagnosi. “I miei sintomi erano molto severi, al punto di avere la costante sensazione di un corpo estraneo nell’occhio” ha affermato.

Ecco alcuni dei sintomi tipici della sindrome dell’occhio secco, patologia determinata dalla disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea:

  1. Occhio rosso o iniettato di sangue: manifestazione che deriva dal rigonfiamento dei vasi sanguigni iniettati di sangue. Se non avete alcuna infezione o allergia, la causa potrebbe essere proprio questa sindrome.
  2. Rossori o infiammazioni: queste possono essere dovute al malfunzionamento della ghiandola di Meibomio, che impedisce la produzione e il rilascio di lubrificante in quantità sufficienti.
  3. Sensazione di granuli, sabbia nell’occhio. La sensazione lamentata dai soggetti affetti è quella di un corpo estraneo nell’occhio, che provoca fastidio e dolore ad uno o entrambi gli occhi. Tale sintomo è principalmente causato dalla secchezza della cornea. “La superficie dell’occhio si prosciuga letteralmente, causando delle micro-abrasioni“, questo secondo la Dott.ssa Amy Lin, Professore associato di oftalmologia alla University of Utah, Moran Eye Center di Salt Lake City. Fortunatamente queste micro-abrasioni non causano danni permanenti. “Se adeguatamente idratati i punti secchi guariscono”.
  4. Sensibilità alla luce: persone affette da questa patologia possono soffrire di fotosensibilità o estrema sensibilità a tutti i tipi di luce. L’intensità del fastidio può variare da soggetto a soggetto; in alcuni soggetti quest’estrema sensibilità si accompagna anche a dolore. I recettori della luce, localizzati nella retina, sono i principali responsabili di questo problema.
  5. Ipersensibilità: vento, fumo, aria condizionata, prodotti per la pulizia e profumi possono provocare ipersensibilità all’occhio e peggiorare la secchezza dell’occhio.
  6. Bruciore agli occhi: gli occhi hanno bisogno di un’adeguata lubrificazione. Sbattere le palpebre ha un ruolo fondamentale, è così che il liquido lacrimale (la sostanza oleosa che mantiene gli occhi lubrificati) viene rilasciato. Quando svolgiamo attività che richiedono un’attenzione prolungata non sbattiamo le palpebre a sufficienza. Questo potrebbe essere il motivo per il quale si avverte questa sensazione di fastidio e bruciore alle palpebre.
  7. Muco: il muco agli occhi è molto comune, soprattutto quando gli occhi sono molto secchi. Questo si manifesta spesso in concomitanza con altre condizioni patologiche, come infezioni o allergie. Il Dott. Esen Akpek, professore di Oftalmologia alla Johns Hopkins University School of Medicine’s Wilmer Eye Institute, a proposito del muco ci dice che si tratta “di un meccanismo di compensazione dell’occhio per superare la mancanza di lubrificazione”. Pulire la superficie dell’occhio frequentemente non aiuta, anzi aumenta il grado di infiammazione.
  8. Lacrimazione eccessiva: può sembrare paradossale ma, quando gli occhi quando sono irritati, lacrimano e in questo caso lacrimano perché sono troppo secchi. Soggetti con frequenti episodi di lacrimazione eccessiva spesso soffrono della sindrome dell’occhio secco. Quando lo strato oleoso è inadeguato, lo strato lacrimale evapora rapidamente, causando lacrimazione eccessiva.
  9. Fastidi nel portare lenti a contatto: può accadere che i soggetti affetti da sindrome dell’occhio secco, siano costretti a ridurre l’uso delle lenti a contatto o addirittura a interromperlo. Questo succede perché, un uso prolungato di lenti a contatto può portare alla perdita di sensibilità della cornea, secondo il Dr. Maskin. Quando la sensibilità della cornea è alterata, si può verificare una drastica riduzione della secrezione lacrimale.
  10. Visione offuscata che va e viene: è un sintomo tipico di questa sindrome. La visione può essere più chiara al mattino, dopo aver passato tutta la notte con gli occhi chiusi. Ma durante il giorno la progressiva perdita di idratazione porta ad una visione offuscata.
  11. Impossibilità di piangere: se malgrado il vostro stato emotivo non riuscite a piangere, potrebbe trattarsi di questa patologia. La riduzione lacrimale può essere il risultato di più fattori come cambi ormonali o effetti collaterali delle medicine. Basti pensare alla sindrome di Sjogren, malattia autoimmune che causa secchezza ad occhi, bocca e vagina.
  12. Occhi o palpebre pesanti: una lacrimazione insufficiente può affaticare gli occhi che cercano progressivamente di chiudersi per proteggere la superficie dell’occhio, spiega Akpek. Questo sintomo può essere anche ricondotto alla disfunzione della ghiandola di meibomio.
  13. Stanchezza causata dall’utilizzo della tecnologia: fissare un telefonino, lo schermo di un computer o altri apparecchi elettronici per periodi prolungati non aiuta a mantenere l’occhio umettato. Quando siamo impegnati in queste attività il nostro occhio tende a sbattere le palpebre un terzo in meno della sua normale attività. Questo fenomeno è anche presente nei bambini. Per evitare fastidi bisognerebbe prendersi una pausa ogni 20 minuti, e guardare ad almeno 5 metri di distanza per almeno 20 secondi.
  14. Difficoltà a guidare di notte: come abbiamo visto ogni attività che richiede un’attenzione prolungata, tende a diminuire la frequenza dello sbattimento delle palpebre. Luci stradali e semafori, possono amplificare la sensazione di fastidio in soggetti con la sindrome dell’occhio secco.

Cosa può provocare la sindrome dell’occhio secco?

Pensieri suicidi: quando questa patologia diventa severa può causare depressione. “con questa patologia, i pensieri suicidi, sono molto più frequenti e allarmanti di quanto si pensi”, afferma la Warren, della fondazione Not A Dry Eye. “Molti membri fondatori dell’organizzazione hanno avuto pensieri di questo tipo ad un certo momento della propria vita, ed io sono fra questi”.

Secondo il Dott. Maskin circa una dozzina di pazienti hanno progettato o tentato il suicidio negli ultimi 25 anni.
La sindrome inizia solitamente con un fastidio minimo, quasi impercettibile. Ma se questa non viene adeguatamente trattata, nel tempo può portare a rischi maggiori e più significativi della sindrome stessa”.

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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