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Cosa fare in caso di attacchi di ira?

Sono un uomo sposato di 47 anni con due figli di 12 e 10 anni. Lavoro come dipendente pubblico e mia moglie si trova in una posizione economica agiata. Non abbiamo problemi economici anche se conduciamo una vita modesta e umile senza tante pretese. Trascorro molto del mio tempo in famiglia e cerco di essere un buon marito e un buon padre in tutti i sensi. Ho un carattere molto sensibile e percepisco lo stato d'animo di chi mi sta vicino con un semplice gesto. Sono molto innamorato di mia moglie di cui ho la massima fiducia e la massima stima. Lei è una donna molto intelligente, tutta per la casa e la famiglia, tanto da farla rinunciare al lavoro di farmacista quando è arrivato nostro figlio maggiore. Siamo sposati da quasi 18 anni, ma ci eravamo conosciuti anni prima. Apparentemente il nostro rapporto funziona perfettamente ma quasi puntualmente ogni anno mi succede che ho un episodio violento di attacco di ira incontrollata. La crisi avviene di colpo senza preavviso. Mi sento in uno stato di forza inaudita che non riesco a controllare. Urlo a squarciagola frasi inaudite e violente contro mia moglie e i miei figli. Mi è successo anche di essere violento e manesco contro di loro. Trascorsi circa 10 minuti di crisi incontrollata rientro completamente in me pentendomi amaramente di ciò che ho commesso e sentendomi in uno stato di angoscia profonda. Il tutto mi succede senza una vera causa che scateni tutta questa rabbia. Sono molto preoccupato che possa verificarsi di nuovo e sono angosciato con i miei famigliari che fanno di tutto per starmi vicino. Questi problemi li ho avuti sin da ragazzo dall'adolescenza dove mi sono scontrato diverse volte con i miei genitori. Secondo me tutto scaturisce da un disagio psicologico su cui non so come poter intervenire. Tengo a precisare che da più di 11 anni il rapporto con i miei genitori si è andato completamente a perdere, in quanto mia moglie ha avuto grossi problemi con mia madre e quindi con la mia famiglia d'origine (padre, sorella e zia) che si sono schierati uniti contro di lei. Il tutto è iniziato con la nascita del mio primo figlio che attendevamo da parecchi anni. I motivi di questa lite perpetua con i miei sarebbero che non abbiamo mai lasciato i nostri figli a loro, che non li abbiamo rispettai come nonni e che mia moglie non è stata mai una nuora attaccata a loro. In poche parole io mi sono trovato tra due fuochi prendendole da una parte e l'altra. Il mio stato d'animo che perennemente si trova in uno stato di infelicità, di insoddisfazione e senso di colpa che mi porterò per tutta la vita. Devo consultare uno psicologo e intraprendere una psicoterapia o uno psichiatra che mi tratti farmacologicamente per uscire da questo stato d'animo, soprattutto per mia moglie e per i miei figli che amo in maniera assoluta?

Risposta

Carissimo utente, credo che la tua lettera così ben articolata esprima da sé che il tuo tipo di disagio e la necessità di essere condiviso con uno specialista. Personalmente credo che una psicoterapia psicodinamica potrebbe essere la più indicata. Non tanto per andare a cambiare ciò che è stato nel passato, quanto piuttosto per vedere quanto questo ancora oggi interferisce sulla tua vita attuale limitandola. Quindi, evitando di rimandare ti incoraggio in questo. Un saluto
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Risposta a cura di
Dr. Luca Caldironi Medico Chirurgo
Dr. Luca Caldironi
psichiatrapsicoterapeuta
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