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Qual è la convalescenza dopo un intervento di sostituzione di una valvola cardiaca?

Devo sottopormi ad un intervento di sostituzione di una valvola cardiaca e vorrei capire cosa aspettarmi dopo.

Risposta

Ti dirò cosa devi aspettarti dopo l'intervento. Immediatamente dopo la fine dell’operazione, si è trasferiti nel reparto di terapia intensiva e collegati agli apparecchi per il monitoraggio delle funzioni vitali e ad un respiratore meccanico.

Il personale infermieristico e medico è presente continuamente e assiste nelle fasi del risveglio e del distacco dal respiratore. Generalmente, familiari e parenti non sono ammessi nel reparto di terapia intensiva, ma vengono fatte eccezioni per i familiari di pazienti la cui degenza si prolunghi oltre le normali 24-48 ore.

Il risveglio avviene dopo circa 2-6 ore dalla fine dell’intervento (il tempo varia da persona a persona). È possibile avere l'impressione di sentire e vedere, ma di non riuscire a muoversi nelle prime fasi del risveglio.

Subito dopo il risveglio, ci si rende conto di non poter parlare a causa del tubo endotracheale che collega il paziente al respiratore. Non appena la piena capacità motoria è riacquisita, si può respirare autonomamente e il ventilatore viene scollegato con la rimozione del tubo endotracheale.

Nella zona dell’incisione, si avverte un senso di fastidio attutito e un dolore alla schiena (da stiramento delle giunzioni di costole e vertebre). Un sondino nasogastrico evita allo stomaco di riempirsi di succhi gastrici e di aria e protegge da nausea e vomito.

La sensazione di sete che si prova nelle prime ore è in parte dovuta all’anestesia: è concesso di inumidire le labbra, ma non di bere (per evitare di inalare liquido in trachea in seguito alla parziale, temporanea inefficienza dei riflessi faringei).

Il catetere vescicale provvede a drenare l’urina e la sensazione di stimolo del bisogno di urinare è spesso causata dalla sua presenza.

Entro 24 ore dalla fine dell’intervento, parecchi fili e tubicini vengono rimossi, il paziente è incoraggiato a muoversi, ad esercitare il respiro ed anche ad alzarsi in piedi. Dopo la rimozione dei drenaggi, il paziente è trasferito nel reparto di degenza.

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Risposta a cura di
Dr. Giuseppe Vaccari Medico Chirurgo
Dr. Giuseppe Vaccari
cardiochirurgo
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