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Un'ernia cervicale potrebbe causare una diplopia?

Sono un uomo di 61 anni, giovanile, donatore di sangue, una volta alla settimana faccio 10 km di corsa, non soffro di ipertensione, di diabete, ho il colesterolo nella norma, non fumo e da poco ho fatto un elettrocardiogramma con esito normale. Nel 2005 ho fatto una rm alla rachide cervicale; questo il referto: “regolare il segnale del midollo cervicale. Rettificata la fisiologica lordosi cervicale. Discrete alterazioni spondilosiche nel tratto c4-c7 con riduzione di ampiezza dei forami di coniugazione fatto più evidente in c5-c6. Il disco intersomatico c6-c7 presenta erniazione foraminale dx che occupa il forame di coniugazione e comprime la radice nervosa.” Quest’ernia mi provoca tutt’ora diversi problemi anche se non acutissimi come nei primi 2 anni; infatti, da circa 20 gg soffro di dolori alla scapola sinistra, i quali si irradiano lungo il braccio. Nel 2014, ho avuto degli episodi di aura senza cefalea ed un episodio di diplopia binoculare (coprendo un occhio sparisce il problema). Questo episodio ha avuto una durata di circa 20 secondi e non è stato accompagnato da nessun altro sintomo. Nel 2015, dopo questi episodi di aura e quello di diplopia, mi sono recato dall’oculista, la quale mi ha consigliato di fare un ecocolordoppler alla carotide, una visita neurologica e una rm al fine di escludere problemi neurologici. Sia l’ecocolordoppler che la visita neurologica non hanno evidenziato particolari problematiche e di seguito riporto il referto della rm encefalo con mdc e angio rm intracranica: "in sede fronto parietale bilateralmente con distribuzione sottocorticale, nonché in sede paratrigonale sinistra si osservano delle millimetriche chiazzette iperintense in t2, riferibili ad esiti gliotico-cicatriziali di lesioni vascolari. Nelle scansioni con mdc non si osservano focali patologici incrementi dell'intensità di segnale da riferire ad alterazioni della barriera ematoliquorale. Gli spazi liquorali periencefali delle cavità ventricolari e delle cisterne della base presentano volume e morfologia regolari. Le sequenze angio rm evidenziano una regolare pervietà dei vasi arteriosi del poligono di Willis e dei vasi venosi della dura madre. Entro gli intrinsechi limiti di risoluzione spaziale di tali sequenze non si osservano immagini riferibili a dilatazioni aneurismatiche o a malformazioni vascolari”. Dal 2015 ad oggi, oltre a qualche episodio di aurea, ho avuto ulteriori 3 episodi di diplopia, sempre della stessa durata e sempre in assenza di altri sintomi particolari. La scorsa settimana mi sono recato di nuovo dall’oculista per la visita di controllo e ho riferito circa gli episodi di diplopia (mi sono scordato di accennare all’ernia cervicale). La dottoressa mi consiglia di ripetere gli esami neurologici con rm in quanto sospetta si tratti di tia vertebro-basilare. Ora, ripeterò sicuramente tutti gli esami, ma nel frattempo volevo chiedervi cortesemente se, viste le mie condizioni generali di salute, gli esami effettuati e il fatto di non aver mai avuto particolari altri problemi riferiti o che si possano riferire ad ischemia transitoria, tali diplopie possano dipendere effettivamente da essa e se la stessa possa essere causata proprio dall’ernia o se invece, tale diplopia sia solamente un sintomo dell’ernia e che non provoca danni così importanti. Mi scuso per la lungaggine, ma volevo dare un quadro quanto più dettagliato della situazione. Ringraziandovi sin d’ora per un vostro cortese parere, saluto distintamente.

Risposta

L'ernia segnalata a livello C6-C7 con estrusione nel forame di destra può essere responsabile di una sintomatologia dolorosa e/o parestesica alla mano destra, ma non è responsabile del dolore che avverti al braccio sinistro e men che meno della diplopia, che è conseguenza di una paresi di un nervo oculomotorio.

Per inquadrare correttamente il tipo di diplopia, devi eseguire dall'oculista un esame chiamato schema di Hess.

Infine, è molto inconsueto che presenti fenomeni visivi che definisci "aura", ma non hai mai cefalea. Aspetti clinici di cui discutere attentamente con un neurologo.

Cordialmente

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Risposta a cura di
Dr. Mauro Colangelo Medico Chirurgo
Dr. Mauro Colangelo
neurochirurgoNeurologo
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