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Come si legge un ecodoppler penieno?

Buongiorno, 
ho 30 anni. Circa un mese fa, ho avuto un dolore improvviso al pene che non è ancora passato. Fino a 2 settimane fa, ho avuto rapporti sessuali senza problemi. Da poco più di una settimana però, non riesco più ad avere erezioni complete e nessuna stimolazione è di utilità. Il pene rimane flaccido e non riesco a mantenere l'ingrandimento ottenuto se non per poco. Ho eseguito ecodoppler penieno. Il dottore mi ha iniettato una piccola quantità di liquido che ha fatto di pochissimo (se non quasi per niente) ingrandire il pene, per fare la parte dinamica ed ha controllato solo le arterie alla base del pene. Il referto è il seguente: "dopo farmaco-infusione (Alfa Alprostadil) si osserva a livello delle arterie dorsali e cavernose un incremento della velocità sistemica con comparsa di velocità dispotica che rientra nei limiti fisiologici. Conclusione: non patologie vascolari peniene". Il mio problema è legato all'erezione completa, necessaria alla rigidità e non ad un piccolo ingrandimento del pene, che ancora ottengo (molto più di quello con cui sono stato testato oggi). Le conclusioni ottenute con un esame a pene molto flaccido come possono essere valide per l'erezione completa? Altri problemi vascolari minori non possono creare il mio problema? 

Ringrazio anticipatamente della risposta.

Risposta

Caro lettore,
dopo un trauma coitale durante un rapporto sessuale con pene perfettamente rigido, possono manifestarsi varie opzioni, quali:
  • una frattura dei corpi cavernosi con rilevante ematoma che trasforma il pene come una melanzana e può portare il paziente in sala operatoria con urgenza; 
  • una piccola lacerazione delle membrane albuginee, con una zona ecchimotica, bluastra, della zona traumatizzata, ma senza caratteri di estrema urgenza;
  • una lacerazione interna del tessuto cavernoso senza interruzione dell'albuginea, senza ecchimosi, ma solo dolore.
In tutte e tre le circostanze, i processi di guarigione delle lesioni cavernose possono sviluppare una reazione cicatriziale più o meno estesa, con alterazione dei meccanismi veno-occlusivi cavernosi e difficoltà ad avere una bella rigidità come prima e difficoltà a mantenere la rigidità nel tempo. 

Fatti seguire da uno specialista.

Cari saluti 

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Risposta a cura di
Dr. Diego Pozza Medico Chirurgo
Dr. Diego Pozza
andrologourologo
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