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Che cosa fare per le extrasistole e l'ansia?

Ho 67 anni e sono particolarmente ansioso. Dal 2010, soffro di extrasistole e la cosa si è accentuata nel 2011: il medico curante mi ha prescritto Cardioaspirina 100, ma il cardiologo me l'ha sospesa immediatamente, dopo aver visto l'elettrocardiogramma e l'holter che, a suo dire, sono normali in relazione all'età, solo Lexotan per l'ansia e la cosa è migliorata. Da ultimo, non sentivo quasi più l'extrasistole e stavo tranquillo, ma pochi minuti fa ho avuto un disturbo nuovo che mi ha spaventato tantissimo. Mentre leggevo, ho sentito il cuore che ha avuto una stretta, proprio come quando uno ha paura e contemporaneamente un leggero senso di vertigine e mancamento. Tutto questione di secondi, ma poi mi sono accorto di aver perso una leggera quantità di feci senza essermi accorto di nulla. Si dice che uno perde i liquidi quando muore: non so se mi spiego. Secondo voi, è grave? Quali esami dovrei farmi prescrivere dal medico? È meglio che torni subito dal cardiologo?

Risposta

Buongiorno,
l'extrasistole in sè è un fenomeno innocente, frequente anche nei cuori totalmente sani; in condizioni di ansia, il fenomeno può sicuramente accentuarsi, fino ad assumere proporzioni anche preoccupanti per il paziente; per darti un'idea del coinvolgimento emotivo del fenomeno e della sua elaborazione psicologica, posso riferirti di un ecocardiogramma dinamico che ho refertato personalmente in cui si riscontrava una sola extrasistole ventricolare, che il paziente ha avvertito e segnalato sul diario.

In un altro ecocardiogramma dinamico, ho riscontrato migliaia di extrasistoli sopraventricolari e ventricolari senza che il paziente ne avvertisse anche una sola. Il fenomeno extrasistoli quindi deve essere valutato ad hoc, sul singolo paziente, in relazione alla quantità e qualità delle extrasistoli, il grado di prematurità, la sintomaticità del fenomeno, caratteristiche generali del paziente e in particolare del suo apparato cardiocircolatorio

Se si conclude che il fenomeno è sine materia, cioè senza segni evidenti di malattia (non solo cardiaca, anche endocrina, tiroidea per esempio), non è necessario l'antiaggregante nè un antiaritmico specifico. 

L'ultimo episodio che riferisci ha qualche connotato diverso: l'incontinenza fecale, le vertigini e il mancamento potrebbero suggerire l'ipotesi di un TIA, cioè di una turba transitoria della circolazione cerebrale: controlla gli esami ematici generali e sottoponiti a controlli pressori seriali e ad un ecocolordoppler dei tronchi sovra-aortici

In attesa degli esiti, ti saluto
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Risposta a cura di
Dr. Claudio Valerio  Santini Medico Chirurgo
Dr. Claudio Valerio Santini
cardiologo
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