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Cosa fare in caso di frattura dell'omero e funzionalità del braccio ridotta?

Ho subito una frattura pluriframmentaria della testa e del collo dell'omero; sono stata curata con fissatori esterni per sessanta giorni e, dopo la rimozione, con la fisioterapia. Ad oggi ho la mobilità del 30% del braccio e, dal giorno dell'applicazione dei fissatori, avverto diversi dolori che non passano neanche con le infiltrazioni di depo-medrol. Per recuperare tutte le funzionalità è necessario sottopormi ad una operazione chirurgica o devo continuare la terapia di infiltrazioni di depo-medrol?

Risposta

Prima di dare una risposta al tuo quesito vorrei fare una premessa. Le fratture della testa dell’omero si distinguono in fratture senza spostamento dei frammenti di frattura (composte) e con spostamento (scomposte). Ovviamente le fratture composte hanno una prognosi più favorevole. Le fratture scomposte pluriframmentarie della testa e del collo anatomico predispongono a molte complicanze tra cui la pseudoartrosi, la rottura della cuffia dei rotatori della spalla, la sindrome d’attrito sottoacromiale e la necrosi della testa omerale. Quest’ultima è una temibile complicanza riscontrabile, più frequentemente, in seguito a frattura del collo anatomico o della testa omerale a più frammenti (pluriframmentaria), a prescindere dal trattamento che è stato attuato. Questi tipi di frattura causano l’interruzione dell’apporto vascolare alla testa omerale causandone la morte (necrosi). Il trattamento consiste nel rimuovere la porzione di omero andata in necrosi, sostituendola con una protesi (endoprotesi). Inoltre le fratture scomposte della testa e del collo chirurgico possono guarire mantenendo la loro scomposizione. Ne deriva una testa omerale deformata che può essere responsabile di una riduzione patologica dello spazio sottoacromiale. I tendini della cuffia dei rotatori e l'annessa borsa sub-acromio-deltoidea, vengono letteralmente compressi da un movimento “ a schiaccianoci” nei movimenti di abduzione ed elevazione del braccio, dando vita alla cosiddetta sindrome da impingement o sindrome da conflitto sub-acromiale. Per dare una risposta esaustiva alla tua domanda avrei bisogno di valutare lo stato attuale della tua spalla. Ti consiglio anzitutto di limitare le infiltrazioni di cortisone e di rivolgerti allo specialista che a distanza oramai di 6 mesi potrà valutare le eventuali complicanze e proporti il trattamento più adatto al tuo caso. Cordialità.
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Risposta a cura di
Dr. Fabrizio Sergio Medico Chirurgo
Dr. Fabrizio Sergio
ortopedico
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