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Bisogna operare in caso di pancreas divisum congenito?

Desidererei gentilmente avere delucidazioni riguardo il mio caso di pancreatite. Premetto che sono un uomo di 28 anni, ho fisico atletico, la mia alimentazione è sana, regolare e non faccio abuso di alcool. Nell’ ottobre 2013 con fortissimi dolori addominali condotto d’urgenza in ospedale, mi è stata diagnosticata una forma acuta e severa di pancreatite. I valori delle amilasi erano 1010 e quelle della lipasi 15402. Durante il ricovero in ospedale (3 settimane), le indagini effettuate tramite ecografia, tac e rm hanno escluso i calcoli come causa scatenante. Per l’ascite pancreatica mi hanno trattato per 14 gg con antibiotico invanz, flebo, sondino naso-gastrico e sondino per urinare. Dimesso dall’ospedale, il dottore mi ha consigliato di fare una dieta leggera priva di grassi ed alcool. A distanza di due mesi ho effettuato una risonanza magnetica. Forma e dimenssioni del pancreas sono risultati normali ed i liquidi erano assenti. Purtroppo dopo soltanto 5 mesi seppur in una forma piu leggera (lipasi 1705), ho subito una ricaduta. Dopo questo secondo ricovero ( 7 giorni), tramite risonanza magnetica mi è stato diagnosticato un pancreas divisum congenito, a detta del dottore, colpevole anche del precedente episodio di pancreatite. Questa diagnosi pare spiegherebbe anche i forti dolori addominali (antecedenti al primo ricovero), accusati in passato e dei quali non si era individuata la causa. Un chirugo mi ha consigliato di operarmi ed applicare uno “stent”. Desidererei sapere se e’ opportuno fare questo tipo di intervento o se nel caso esitesse, mi consigliasse un’altra soluzione.

Risposta

Il pancreas divisum va trattato solo se è sintomatico. La terapia è inizialmente endoscopica, come le ha suggerito il collega, e consiste nel permettere al succo pancreatico di andare in intestino senza problemi (dilatando il canaletto da cui passa il succo pancreatico "sfinterotomia" e/o mettendo uno stent).
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Risposta a cura di
Dr. Alberto Patriti Medico Chirurgo
Dr. Alberto Patriti
chirurgo generale
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