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Cosa fare per il piede cadente?

Dopo un grosso trauma in palestra facendo esercizio per i polpacci il giorno dopo mi si è gonfiato il piede; ho messo ghiaccio e pomate pensando di aver risolto ma a distanza di due mesi mi ritrovo con il piede cadente. Ho fatto una elettromiografia e risulta un blocco al nervo peroneo, domani faccio la tac al ginocchio come consigliato dal neurologo: è tutto corretto?

Risposta

Per “piede cadente” si intende l’impossibilità di sollevare il piede durante il cammino. È una manifestazione frequente in pazienti che sono stati colpiti da ictus e paralisi cerebrale, o anche pazienti che presentano lesioni a carico del midollo spinale e/o che sono affetti da morbo di Parkinson o da sclerosi multipla. Il paziente durante il cammino tende ad inciampare poiché il piede gli dondola rendendo il cammino difficile e aumentando notevolmente il rischio di cadute. Imprescindibile quindi è fare diagnosi della patologia alla base del piede cadente e a questa adattare i rimedi terapeutici. I rimedi sono diversi: tutori specifici con molle, l'intervento chirurgico, fisiokinesiterapia e la stimolazione elettrica. La stimolazione elettrica funzionale (FES), è una tecnica utilizzata per produrre contrazioni nei muscoli paralizzati grazie all’applicazione di lievi impulsi controllati di corrente ai nervi che supportano i muscoli. Per questo è stato messo appunto uno speciale elettrostimolatore tascabile per piede cadente che agisce sui muscoli della gamba attraverso elettrodi adesivi collocati sulla superficie della cute.
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Risposta a cura di
Dr. Aurelio Nasto Medico Chirurgo
Dr. Aurelio Nasto
chirurgo maxillo faccialeortopedico
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