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Cosa fare per una pressione differenziale notevole?

Pressione differenziale: minima bassa tra 50 e 40. Ho 68 anni ed ho scoperto una differenza tra pressione diastolica e sistolica mediamente intorno ad 80, ma che va anche da 60 sino ad un picco di 116. Sino ad un mese fa, era abbastanza bene controllata con Adalat 30 più Moduretic, e qualche volta un po' di En, ma dopo alcuni problemi prostatici e l'assunzione di Avodart e Xatral, la situazione è cambiata, a causa dei capogiri mi hanno cambiato la cura della pressione con Karvezide 300 e Triatec 5 più Xanax; il problema è che non funziona e la minima ha raggiunto i livelli descritti (40), ho ancora capogiri e non posso stare al sole. Ho un rigurgito della valvola aortica con 3 +++ e vorrei ritornare alla precedente cura, eventualmente integrandola con Triatec 5 in associazione a Adalat crono 30. Ovviamente sotto controllo medico: ma ognuno ha il suo modo di vedere. Infatti, ho tentato vari schemi di cura prima dei medicinali della prostata ed è stato proprio il medico di base che ha trovato la soluzione Adalat più Moduretic. Forse adesso, dopo anni di assunzione, non risulta più sufficiente per questa differenziale così notevole. Come si fa ad alzare la minima ed abbassare la massima che arriva anche a 160 in certe condizioni emotive con una minima a 60?

Risposta

Allora, innanzitutto la pressione minima che spaventa tutti nell'immaginario collettivo lo fa poco coi cardiologi. Infatti, se si verificano eventi spiacevoli a livello cardiovascolare come complicanze della pressione arteriosa alta, accadono per PA (pressione arteriosa) massima alta.

Di sicuro, ci sono farmaci migliori o peggiori nel controllo della differenziale, ma non esistono, nonostante i tanti regimi terapeutici a nostra disposizione, farmaci che elevino la minima e controllino la massima.

C'è da dire però che nei soggetti più grandi di età funzionano meglio nel controllo pressorio diuretici e calcio-antagonisti in base ad uno schema molto semplice detto AB/CD molto in voga nel mondo anglosassone (N.B. A sta per Ace-inibitori e sartani o Arbs, ovvero la tua terapia del momento; B per betabloccanti; C calcioantagonisti e D diuretici). Tu quindi ora stai utilizzando solo la lettera A a doppia forza, ma agendo su un bersaglio che in soggetti della tua età funziona meno sul controllo della pressione arteriosa come ti dicevo. Mentre la vecchia associazione diuretico (Amiloride e idroclorotiazide) e calcioantagonista (nifedipina) era molto più performante.
Ti dirò di più, avendo tu anche un'insufficienza valvolare aortica (significativa) è utile ancor di più l'utilizzo quantomeno dei diuretici e magari anche di altri tipi se non vuoi utilizzare l'Amiloride e idroclorotiazide che usavi da anni ed al quale un minimo potresti esserti assuefatto, gioco forza.

Eviterei invece, se non indispensabili per altro motivo, le gocce di ansiolitico o gli ansiolitici in genere, che non sono farmaci utili per il controllo pressorio nemmeno se vi è una componente ansiogena.

Quindi, concludendo, io utilizzerei un'associazione fra un farmaco della parte AB, tipo anche il Ramipril ed uno della parte CD e preferirei un diuretico (ad esempio, anche l'idroclorotiazide). Esempio di terapia pertanto: Ramipril/HCTZ cosiddetta a dosaggi magari incrementali. 

Scusami per il mio dilungarmi. Spero di esser stato sufficientemente chiaro. Chiedi comunque sempre un parere al tuo medico prima di modificare la tua terapia. 

Cordiali saluti
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Risposta a cura di
Dr. Luigi Gianturco Medico Chirurgo
Dr. Luigi Gianturco
cardiologo
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