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Cosa fare in caso di tachicardia da ansia?

Sono una ragazza di 20 anni. Due anni fa, ho iniziato ad avere alcuni attacchi di panico (ero stressata per la scuola, per i problemi in famiglia), a sentirmi sempre stanca e ad avere di continuo nausea. Mi è capitato anche di non vedere bene, le cose le vedevo distorte oppure non riuscivo a vedere parti delle cose osservate. Ho fatto una visita oculistica, ma non si è riscontrato nulla. L'oculista ha detto di fare una visita cardiologica per vedere se c'era qualcosa al cuore che faceva sì che nei momenti (duravano mezz'ora) in cui non vedevo bene il sangue non affluiva al cervello nella zona della vista. Iniziai a controllarmi spesso i battiti e l'unico pensiero era diventato quello. Iniziai ad avere così una vera tachicardia e andai da un cardiologo. Tutti gli esami mostravano un cuore in salute a parte un lieve soffio e un'extrasistolia ventricolare. Il cardiologo mi disse di non preoccuparmi e stare tranquilla e mi ha prescritto l'Inderal. Avrei dovuto tornare da lui già un anno fa, ma la situazione famigliare e il fatto che avevo provato un giorno a non prendere la pastiglia e subito avevo avuto tachicardia, non me lo permisero. Così fino a luglio ho assunto l'Inderal (metà al mattino, metà alla sera). Poi mi sono detta che se il tutto era solo un problema di testa, dovevo pian piano prenderne sempre meno, così, fino ad ora sto prendendo meno di un quarto di pastiglia al mattino e ancor di meno alla sera. La situazione è migliorata anche se mesi fa ho provato a non prenderlo un giorno e mi sentivo più tesa e la notte ho dormito pochissimo. Ho paura di non riuscire a separarmi da questo medicinale e nel contempo di far pesare al cuore un medicinale di cui forse non avrebbe bisogno. Cosa devo fare?

Risposta

Se il betabloccante funziona, e mi pare di intendere che lo faccia bene, è giusto proseguire, anche in considerazione del fatto che il medicinale non comporta "sconquassi" al cuore, anzi.

Sull'effettivo bisogno al di là del percepito clinico da te, puoi sempre fare un Holter cardiaco come approfondimento per capire il reale impatto attuale in termini di numeri dei disturbi evidenziati. 

Un caro saluto
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Risposta a cura di
Dr. Luigi Gianturco Medico Chirurgo
Dr. Luigi Gianturco
cardiologo
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