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La vasculopatia cerebrale è curabile?

La vasculopatia cerebrale è curabile? Ed è mortale? Grazie.

Risposta

Buonasera,
vasculopatia cerebrale è un termine generico per indicare un disturbo della circolazione a livello dell'encefalo. Si riferisce, il più delle volte, a forme di insufficienza vascolare cronica per deficit di apporto di sangue arterioso, con ossigeno, al cervello.

In questi casi, i disturbi non sono specifici, ma possono essere progressivi e cronici con deficit della memoria, dell'attenzione, instabilità nel cammino, lentezza nei movimenti. Frequente e fattore di rischio è l'ipertensione arteriosa poco controllata dalla terapia.

Con vasculopatia cerebrale, si intendono pure affezioni acute come ictus cerebrale ischemico (mancato apporto di sangue in aree specifiche dell'encefalo) o emorragico (spandimento di sangue da un'arteria). Anche in questi casi, è importante il controllo della pressione arteriosa. Le indagini morfologiche (TAC e risonanza magnetica encefalo) aiutano la diagnosi clinica. 

L'encefalopatia vascolare è una malattia molto diffusa soprattutto nell'anziano ed è legata a più fattori di rischio, come il diabete mellito, le malattie del cuore, il fumo di sigaretta, l'obesità, la mancanza di esercizio fisico. Alcune di queste sono prevenibili, per cui si consiglia di togliere i fattori di rischio qualora sia possibile.

Se non ci sono stati sintomi specifici, di solito è un riscontro morfologico che si evidenzia con la TAC o meglio ancora la risonanza magnetica all'encefalo e più facilmente interessa le piccole arterie nelle zone più profonde del cervello dando una immagine di tanti puntini bianchi agli studi morfologici.

Se ci sono stati sintomi più specifici, come ad esempio una paralisi degli arti di un lato o disturbi della sensibilità, della parola, vertigini e tanti altri, sono per lo più delle ischemie cerebrali perchè il sangue non circola bene.

La cura è la prevenzione sia come stile di vita da modificare (fumo, colesterolo, sovrappeso, cardiopatia), sia farmacologica con antiaggreganti piastrinici, in primis Cardioaspirina che può essere associata a farmaci più recenti come il Clopidogrel.

In altre circostanze, cioè quando è già avvenuto un evento vascolare cerebrale, si parla di prevenzione secondaria e si utilizzano farmaci, come l'Aspirina a bassi dosaggi per mantenere il sangue più fluido.

A volte, è necessario utilizzare farmaci più impegnativi. Ogni paziente fa a sè.

Può essere mortale nel caso di un importante ictus cerebrale; se si tratta di vasculopatia cerebrale cronica, può portare a delle conseguenze neurologiche importanti ed accorciare le aspettative di vita.

Cordiali saluti
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Risposta a cura di
Dr.ssa Michela Manfredi Medico Chirurgo
Dr.ssa Michela Manfredi
Neurologo
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