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Vulvovaginite

Ginecologia
Vulvovaginite

Cos'è la vulvovaginite

Si tratta di una infiammazione della vulva e vagina contraddistinta per lo più da bruciore, prurito, perdite (a volte maleodoranti e di diverso colore), gonfiore di grandi e piccole labbra.

Cause della vulvovaginite

Anche se il prurito vaginale è il segno distintivo di infezioni vaginali (comprese le malattie sessualmente trasmissibili), può avere molteplici cause. Il prurito vaginale, detto vulvovaginite, può essere dovuto anche a sostanze chimiche irritanti, che possono trovarsi in:

  • detersivi o saponi ◦lavande e creme vaginali ◦carta igienica ◦prodotti per il bagno
  • prodotti per l'igiene femminile
  • prodotti contraccettivi vaginali.
Le donne in perimenopausa possono soffrire di vulvovaginite a causa delle fluttuazioni dei livelli di estrogeno. Infatti, non appena i livelli di estrogeno calano, la parete vaginale diventa più sottile e più secca e può provocare prurito. Alcuni studi hanno dimostrato un legame tra lo stress psicologico e le infezioni vaginali da lievito. Ciò è probabilmente dovuto, come è noto, al fatto che lo stress ha un effetto negativo sul sistema immunitario.

A parte le situazioni ormonali e da stress le vulvovaginti sono per lo più espressione di una malattia sessualmente trasmessa Candidiasi: molto comune. Sono varie le specie di Candida, quasi tutte sensibili ai derivati dell’ Imidazolo(Fluconazolo o Itraconazolo), anche se ultimamente si stanno sviluppando specie insensibili a questo farmaco, ma la scienza sta producendo nuovi antimetaboliti per la aree fungina(Echinocandine).

Trichomoniasi: molto diffusa. Dà perdite grigio verdastre , spesso maleodoranti. Il Metronidazolo (Flagyl) è il farmaco di scelta.

Gardnerella : dà perdite maleodoranti, quando da commensale comune della vagina ( 50% delle vaginosi batteriche) diventa patogena, determinando microfori della parete cellulare della mucosa vaginale, liberando sostanze, come la spermina e la putrescina che provocano l’odore sgradevole, che spesso si accentua dopo i rapporti. Clamidya Trachomatis: la clamidia è spesso asintomatica nella fase iniziale, ma evolve poi in una infiammazione pelvica che può manifestarsi in modo acuto, con febbre , dolore, disuria, oppure, più facilmente, in modo cronico , creando aderenze interne tra tube, ovaie ed intestino che possono portare a sterilità.

Gonorrea: caratterizzata da perdite abbondanti, spesso maleodoranti, accompagnata facilmente da sovrainfezione virale che porta ad una specie di condilomatosi.

Diagnosi di vulvovaginite

Il tipo di perdite è di solito già abbastanza significativo , soprattutto per alcuni tipi di vaginite, come la Candida, con perdite biancastre , abbastanza solide, tipo latte cagliato, oppure la tricomoniasi con perdite schiumose, spesso maleodoranti, così come la Gardnerella.

Il metodo più sicuro è certamente un tampone vaginale, che permette sia l’esame microscopico a fresco, sia l’esame colturale. Con l’esame microscopico a fresco si individuano facilmente Candida ( presenza di formazioni che ricordano le canne palustri),Trichomonas, ( perché è mobile e con una codina o flagello) e Gardnerella ( presenza di cellula indizio: una cellula ricoperta di formazioni a clava).

A livello ambulatoriale, si hanno ottime indicazioni col “Fish odour Test”: mettendo a contatto le perdite prelevate con un tampone o una pipetta con una soluzione di idrossido di Potassio (KOH) si sviluppa un forte odore di pesce.

Terapia per la vulvovaginite

Per le varie specie di Candida, abbiamo già detto .Per la Gardnerella , il Trichomonas, e la Vaginosi batterica il farmaco di prima scelta resta il Metronidazolo. Per la Gonorrea il farmaco di prima scelta è un macrolide:

Azitromicina ( a volte basta un’unica dose), in alternativa le Cefalosporine di 2^ e 3^ generazione. Tali farmaci sono indicati anche nel trattamento della Clamydia ( la cui diagnosi può essere fatta anche con un esame apposito sulle urine).

Importante tener presente che la maggior parte delle vulvovaginiti è da considerarsi malattia sessualmente trasmessa (MST) e che ,quindi , va sempre curato anche il partner.

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Dr. Gianfranco Blaas
Dr. Gianfranco Blaas
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