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6 condizioni che colpiscono maggiormente le donne

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 05 Giugno, 2017

condizione donne: vediamo le più comuni

Sia le donne che gli uomini presentano differenze per quanto riguarda la salute, anche se spesso non ce ne si rende conto. Ciò dipende sicuramente dalle evidenti diversità biologiche, come il fatto che solo gli uomini possono sviluppare il tumore alla prostata o solo le donne possono sviluppare il tumore all’utero. Anche altre condizioni di salute possono essere influenzate dal sesso: alcune, infatti, colpiscono maggiormente un sesso rispetto a un altro.

Ad esempio, le malattie autoimmuni colpiscono molte più donne che uomini.

Uomini e donne: quando differiscono anche le malattie

Normalmente, il nostro sistema immunitario protegge l’organismo da malattie e infezioni; in presenza di una malattia autoimmune, il sistema immunitario colpisce per errore le cellule sane del corpo. La causa di queste malattie non è ancora nota, così come non è ancora chiaro se degli ormoni (come l’estrogeno) abbiano un ruolo. Sono però in corso studi per capire perché tali condizioni sono più frequenti nelle donne.

6 malattie che colpiscono le donne

Di seguito, sono presentate 6 malattie che interessano le donne con una frequenza molto più elevata rispetto agli uomini. Tali condizioni sono spesso difficili da diagnosticare, in quanto i relativi sintomi solitamente si sovrappongono. Vediamole insieme più approfonditamente.

1) Lupus

Si tratta di una malattia autoimmune cronica. Può danneggiare qualsiasi parte del corpo: dalla pelle, alle articolazioni, agli organi. Chiunque può essere affetto dal lupus, ma il 90% di chi ne soffre è donna. Solitamente è più comune nelle donne afroamericane, ispaniche, asiatiche e native americane, rispetto alle caucasiche.

I sintomi del lupus sono molto variabili e includono dolore, gonfiore a livello delle articolazioni, dolore muscolare, febbre senza una causa nota, eruzione cutanea sulla faccia e sensibilità al sole.

La diagnosi potrebbe richiedere mesi o anni, in quanto non esiste un unico test per il lupus. La causa è ancora sconosciuta. Secondo alcune ricerche, però, i geni potrebbero avere un ruolo chiave.

2) Sindrome da Stanchezza Cronica (o Fatica Cronica)

Si tratta di un disturbo estremamente complesso. È caratterizzato da una fatica estrema, la quale non è dovuta ad altre condizioni mediche sottostanti. Questa condizione colpisce da 3 a 5 volte più le donne degli uomini. In particolare, l’incidenza è massima nelle donne tra i 40 e i 59 anni.

Il sintomo principale, appunto, è la fatica. Possono però manifestarsi anche dolori muscolari inspiegabili, mal di testa, linfonodi ingrossati nel collo o nelle ascelle, perdita di memoria o concentrazione e dolore da un’articolazione all’altra, senza rossore o gonfiore.

Le possibili conseguenze includono depressione, isolamento sociale e restrizioni nello stile di vita. Il trattamento è personalizzato, in quanto ogni individuo risente della malattia in modo differente. Solitamente, i sintomi posso essere alleviati con antidepressivi, pillole per il sonno, terapia fisica e consulenza psicologica.

3) Sclerosi Multipla

Si tratta di una malattia del sistema nervoso centrale che colpisce più di 2,1 milione di persone in tutto il mondo. Tale condizione attacca la mielina, il materiale che isola i nervi e che potrebbe essere paragonato al rivestimento di plastica dei cavi elettrici. Infatti, più la mielina viene rimossa – in un processo noto come “demielinizzazione” – più i sintomi nei pazienti sono evidenti. I nervi molto danneggiati non sono in grado di trasmettere i messaggi.

Tale condizione è 2 – 3 volte più comune nelle donne che negli uomini: 3 su 4 individui a cui è diagnosticata sono di sesso femminile. La maggior parte dei sintomi si manifestano tra i 20 e i 40 anni e sono estremamente variabili: da intorpidimento muscolare, alla paralisi, alla perdita della vista.

Attualmente non esiste alcuna cura.

4) Celiachia

Si tratta di un disturbo autoimmune genetico. Chi ne soffre deve evitare di consumare glutine, per non danneggiare l’intestino tenue. Il glutine è una proteina presente nel frumento, nell’orzo e nella segale.

Quando questi individui assumono del glutine, il corpo produce una risposta immunitaria che attacca il piccolo intestino e ne danneggia i suoi villi. Il ruolo dei villi è quello di promuovere l’assorbimento dei nutrienti e pertanto, qualora fossero danneggiati, i nutrienti non potrebbero essere assorbiti correttamente.

La celiachia colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini: tra il 60 e il 70 % del totale dei soggetti a cui è stata individuata la condizione è di sesso femminile. Attualmente l’unico trattamento consiste nel seguire una rigorosa dieta senza glutine. Una volta iniziata, i sintomi migliorano in alcune settimane.

5) Sindrome dell’intestino irritabile

Si tratta di un disturbo comune che colpisce l’intestino crasso: ne soffrono circa 3,5 milioni di individui negli Stati Uniti. Il 65% di questi è di sesso femminile. La causa è sconosciuta.

I sintomi includono crampi, dolori, gonfiori, gas, diarrea e costipazione costante (per almeno 3 mesi). Questi solitamente peggiorano o sono più fastidiosi nelle donne prima del ciclo mestruale.

La diagnosi avviene generalmente intorno ai 15 – 25 anni, con l’insorgenza dei primi sintomi.

6) Malattie sessualmente trasmissibili

Esistono circa 19 milioni di nuove infezioni sessualmente trasmissibili negli Stati Uniti che colpiscono sia gli uomini che le donne.

Le donne solitamente ne sono maggiormente affette e manifestano solitamente complicanze più gravi. Tra queste si annoverano la malattia infiammatoria pelvica, la gravidanza ectopica, l’infertilità e il dolore pelvico cronico.

Questa differente frequenza è dovuta al fatto che i batteri e virus penetrano più facilmente nella vagina, infatti, la sua mucosa è molto delicata. Inoltre, le donne potrebbero confondere sintomi di alcune malattie sessualmente trasmissibili (come la Clamidia o la Gonorrea) per semplice candidosi.

D’altro canto, le donne sembrano anche esser più propense ad andare dal medico in caso di sintomi. Inoltre, l’introduzione del vaccino per l’HPV ha ridotto notevolmente il numero di casi di condilomi genitali.

Insomma, il gentil sesso è avvisato! Prestate attenzione alla salute…

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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