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Gravidanza: qual è l’età giusta?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

L'età migliore per una gravidanza

Molte donne ormai scelgono di diventare mamme più tardi rispetto al passato e quasi un bambino su cinque nasce da madri sopra i 35 anni. La maggior parte di loro hanno gravidanze perfette e figli sani, ma l’età di una madre può influenzare notevolmente la gravidanza e il parto.

In che modo l’età influenza la gravidanza? 

Quando non si è più molto giovani, è più probabile incorrere in complicazioni nella gravidanza: si tratta di condizioni che possono riguardare la gravidanza stessa, la nascita del bambino e la salute della madre.

Ecco quali sono i disturbi più comuni per la madre:

Per il feto, i disturbi più comuni sono:

  • malattie cromosomiche (sindrome di Down)
  • anomalie cardiache
  • basso peso alla nascita

È importante non fraintendere questa informazione e farsi prendere dall’ansia: è probabile avere un figlio sano anche dopo i 40 anni. Il consiglio, tuttavia, è quello di farsi visitare spesso per tenere sempre sotto controllo la gravidanza e scegliere di effettuare esami di screening preventivi del DNA fetale, per nulla invasivi, ma validissimi nei risultati.

Tra questi, il test del DNA fetaleNIPT, che consente alle donne, già al terzo mese, di valutare la presenza di anomalie cromosomiche. Il Test combinato del primo trimestre, bi-test, (con ecografia), analizza poi due diverse proteine presenti nel sangue materno, combinandosi con l’ecografia che valuta la quantità di fluido presente nell’epidermide superiore sulla parte posteriore del collo del bambino (translucenza nucale).

Esiste anche il Tri-test che aiuta a identificare una gravidanza a rischio di Trisomie 18 o 21. L’esame prevede un prelievo del sangue tra la 14esima e la 20esima settimana + 6 giorni. Verifica i livelli ematici di 3 proteine, incrociando i risultati con l’età della madre.

L’età influisce sul parto? 

In casi di gravidanza oltre i 40 anni è più facile che si verifichino parti indotti o cesarei. Tra le principali cause scatenanti:

  • maggiore probabilità che il feto sia in una posizione scomoda per nascere;
  • maggiore rischio di sofferenza fetale durante il travaglio;
  • maggiore probabilità di un travaglio lungo (a causa di una minore efficienza muscolare).

In ogni caso, anche se alcune complicazioni del parto sono più comuni in donne più mature, ciò non significa che debbano verificarsi.

Avere più di 40 anni, inoltre, può comportare anche dei vantaggi rispetto a madri più giovani:

  • migliore qualità della vita generale
  • migliore stato psicologico
  • migliore dieta alimentare

Alcuni studi recenti suggeriscono che, anche grazie a questi fattori, anche la salute dei figli, sia fisica che mentale, risulti in media migliore.

Mamme in età matura per la prima volta: sarà più difficile? 

La responsabilità di essere impegnata 24 ore al giorno per prendersi cura di un bambino può essere vissuta come un autentico shock, difficile da gestire, soprattutto se si è una mamma non più giovane e con una solida carriera lavorativa in corso.

Una mamma in là con gli anni ha anche meno probabilità di vivere a stretto contatto con familiari o amici con bambini piccoli, ma questo aspetto è facilmente risolvibile, frequentando corsi prenatali e stringendo rapporti con altre donne incinte. Di positivo c’è che una mamma matura è probabilmente più sicura di sé e ha più esperienza di vita rispetto a mamme giovani. Inoltre, ha maggiori probabilità di essere emotivamente e finanziariamente pronta per avere un figlio.

La gravidanza nelle diverse età

Non esiste un’età giusta per avere figli, ma l’età di una madre comporta vantaggi e svantaggi.

Si può avere più energie da giovani, ma meno esperienza e risorse economiche. È possibile essere più mature e responsabile, ma meno sicure della salute del futuro figlio. Analizziamo la questione più nel dettaglio.

Età 20-24

Il corpo

Sono gli anni più fertili ed è più facile rimanere incinta quando lo si desidera. L’ipertensione durante la gravidanza rappresenta soltanto un piccolo rischio.

L’emotività

Molto dipende da altri fattori della propria vita. Alcune donne vivono la gravidanza in giovane età con un sentimento di iniziale risentimento, forse perché inaspettata rispetto ad altri progetti più imminenti (studio, lavoro, matrimonio…). Anche il cambiamento fisico può essere vissuto molto negativamente.

I rischi per il bambino

Il tasso di aborto spontaneo in questi anni è il più basso in assoluto. Inoltre, visto che gli ovuli sono ancora giovani e sani, esistono poche probabilità che il bambino nasca con disturbi cromosomici.

Età 25-29

Il corpo

In questi anni, si raggiunge la forma fisica ottimale, rendendo anche più semplice un ritorno al proprio peso-forma dopo il parto. Secondo alcuni studi, concepire a questa età può favorire una diminuzione del rischio di contrarre forme di cancro al seno e alle ovaie.

L’emotività

In questi anni, è più facile che ci sia una maggiore stabilità sia a livello lavorativo sia a livello affettivo. Questo può sicuramente essere un importante aiuto nel gestire una gravidanza.

I rischi per il bambino

Il tasso di aborto spontaneo e i rischi di avere un figlio con disturbi cromosomici sono poco più alti rispetto alla fascia d’età precedente, ma comunque rimangono molto bassi.

Età 30-34

Il corpo

La fertilità – probabilità di rimanere incinta – comincia a diminuire dopo i 30 anni, ma questo cambiamento avviene molto gradualmente.

L’emotività

Molte donne si sentono emotivamente pronte ad avere una famiglia solo in questi anni e hanno anche l’energia e le risorse adatte a farlo. A volte, però, possono anche preoccuparsi maggiormente di come sarà il loro ritorno alla loro vita quotidiana (soprattutto lavorativa) dopo il parto.

I rischi per il bambino

Il tasso di aborto spontaneo e i rischi di avere un figlio con disturbi cromosomici aumentano, ma non arrivano ancora a toccare soglie preoccupanti.

Età 35-39

Il corpo

La fertilità continua a diminuire dopo i 35 anni perché gli ovuli diventano più difficili da fertilizzare. Aumenta anche il rischio di soffrire di alta pressione sanguigna e ipertensione durante la gravidanza.

L’emotività

In questa età, l’ansia della donna aumenta, preoccupata per la salute del figlio in arrivo. Questo può portare a vivere il periodo della gravidanza in maniera non ottimale.

I rischi per il bambino

Aumentano le possibilità di nascite multiple, così come i rischi di un aborto spontaneo o di avere figli con disturbi cromosomici.

Età 40-49 

Il corpo

Essere in grado sostenere una gravidanza e concepire un figlio in questi anni è una conquista, nonché una prova della propria buona salute fisica. Ma le possibilità di rimanere incinta in un determinato mese scendono fino al 5% dopo i 40 anni. La maggior parte delle donne incinte in questa età , deve essere attentamente monitorata per verificare la salute cardiovascolare, eventuali sintomi di diabete e problemi renali. In questi anni, il senso di stanchezza aumenta e i cambiamenti ormonali pesano maggiormente.

L’emotività

Chi raggiunge i 40 anni ha ormai notevole esperienza e maturità per crescere un figlio.

È probabile che una donna sia anche più paziente, ma forse avrà anche maggiori preoccupazioni per la salute propria e del figlio durante la gravidanza. La maggior parte delle gravidanze anche sopra i 40 anni hanno buoni esiti: meglio ci si prende cura di sé, più probabile sarà il successo. 

I rischi per il bambino

Circa un terzo delle gravidanze in donne di questa età termina con un aborto spontaneo. Anche i rischi per placenta previa e distacco della placenta aumentato.

Allo stesso modo, i figli di donne sopra i 40 anni hanno più probabilità di nascere sottopeso e di soffrire per anomalie cromosomiche. Dai 40 in poi, ogni anno queste percentuali aumentano.

Oltre 50

In genere la menopausa arriva a 51 anni. Tutte le gravidanze oltre i 50 anni richiedono una notevole assistenza (farmaci per la fertilità, integratori ormonali, ovuli di donatrici).

Le donne devono assumere progesterone e altri ormoni per mantenere la gravidanza, finché la placenta non inizia a produrli autonomamente. A questa età, c’è un alto tasso di complicanze sia per la madre (ipertensione, disturbi renali, problemi placentari) sia per il figlio (aborto spontaneo, malattie cromosomiche).

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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