Rabipur polvere e solvente per soluzione iniettabilein siringa preriempita, 1 flaconcino di polvere + 1 siringa preriempita di solvente sterile da 1 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Rabipur è indicato per l’immunizzazione attiva contro la rabbia in soggetti di tutte le età. Vedere i paragrafi 4.2 e 5.1 per informazioni dettagliate sulla profilassi pre- e post-esposizione. Rabipur deve essere impiegato in accordo alle raccomandazioni ufficiali.
2. Posologia
Posologia La dose raccomandata sia per l’immunizzazione primaria sia per i richiami è di 1,0 ml. Profilassi pre-esposizione Immunizzazione primaria In soggetti non vaccinati precedentemente, devono essere somministrate tre dosi secondo schedula convenzionale o rapida, come mostrato nella Tabella 1. Tabella 1. Schedule per l’immunizzazione primaria
  Schedula convenzionale Schedula rapida*
1adose Giorno 0 Giorno 0
2adose Giorno 7 Giorno 3
3adose Giorno 21 (o 28) Giorno 7
*La schedula rapida deve essere presa in considerazione solo per adulti di 18-65 anni non in grado di completare la schedula di profilassi pre-esposizione convenzionale entro 21 o 28 giorni prima che la protezione sia necessaria. Dosi di richiamo Generalmente sono raccomandate dosi di richiamo ogni 2-5 anni. L’intervallo di tempo per il richiamo dopo la vaccinazione con la schedula rapida non è ancora stato stabilito (vedere anche paragrafo 5.1). Gli esami sierologici per la presenza di anticorpi ≥0,5 UI/ml per valutare la necessità di dosi di richiamo devono essere condotti in accordo alle raccomandazioni ufficiali. Rabipur può essere impiegato come vaccino di richiamo per soggetti precedentemente immunizzati con qualsiasi vaccino rabico ottenuto da cellule diploidi umane. Profilassi post-esposizione La profilassi post-esposizione deve iniziare il prima possibile dopo l’esposizione. La tabella 2 riassume le raccomandazioni per la profilassi post-esposizione, inclusa l’immunizzazione, in base al tipo di esposizione. Tabella 2: Profilassi post-esposizione raccomandata in base al tipo di esposizione
Categoria di esposizione Tipo di esposizione a un animale rabido o sospetto tale domestico o selvatico a)o ad un animale che non è possibile analizzare Profilassi post-esposizione raccomandata
I L’animale è stato toccato o alimentato Nessuna, se è possibile raccogliere una storia attendibile.
Leccatura su cute integra
Contatto con secrezioni o escrezioni di un animale o un essere umano rabido, su cute integra
II Morsicatura leggera su cute non protetta Somministrare immediatamente il vaccino b)
Graffi o abrasioni superficiali senza sanguinamento Interrompere il trattamento se l’animale rimane in buona salute per un periodo di osservazione di 10 giorni c)o se l’animale risulta negativo per la rabbia con appropriate tecniche diagnostiche effettuate in un laboratorio affidabile.
III Morsid)o graffi transdermici singoli o multipli, leccatura su cute non integra. Somministrare il vaccino rabico immediatamente e le immunoglobuline anti-rabiche preferibilmente appena possibile dopo l’inizio della profilassi post-esposizione. Le immunoglobuline anti-rabiche possono essere iniettate fino a 7 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino.
Contaminazione delle mucose con saliva (ad es. leccature). Esposizione a pipistrelli e). Interrompere il trattamento se l’animale rimane in buona salute per un periodo di osservazione di 10 giorni o se l’animale risulta negativo per la rabbia con appropriate tecniche diagnostiche effettuate in un laboratorio affidabile.
a)L’esposizione a roditori, conigli o lepri non richiede di routine una profilassi post-esposizione anti-rabbia. b)Se un cane o un gatto apparentemente in buona salute di o da un’area a basso rischio viene posto sotto osservazione, può essere giustificato posticipare l’inizio del trattamento. c)Il periodo di osservazione si riferisce solo ai cani e ai gatti. Fatta eccezione per le specie animali minacciate o in via di estinzione, gli altri animali domestici o selvatici sospetti rabici devono essere soppressi con metodi umanamente accettabili e i loro tessuti esaminati per la ricerca dell’antigene della rabbia usando appropriate tecniche di laboratorio. d)I morsi, soprattutto su testa, collo, viso, mani e genitali, sono esposizioni di categoria III a causa dell’abbondante innervazione di queste aree. e)La profilassi post-esposizione deve essere presa in considerazione in caso di contatto tra un essere umano e un pipistrello, a meno che la persona esposta possa escludere un morso o un graffio, o l’esposizione di una mucosa. Nella profilassi post-esposizione di soggetti precedentemente non vaccinati, il vaccino deve essere somministrato in accordo alla Tabella 3. Tabella 3: Schedule di immunizzazione post-esposizione per soggetti precedentemente non vaccinati
  Schedula di Essen (5 dosi) Schedula di Zagabria (4 dosi) Schedula di Essen ridotta (4 dosi)²
1adose Giorno 0 Giorno 0, 2 dosi¹ Giorno 0
2adose Giorno 3 Giorno 3
3adose Giorno 7 Giorno 7 Giorno 7
4adose Giorno 14 Giorno 21 Giorno 14
5adose Giorno 28    
¹un’iniezione in ciascun deltoide o coscia ²questa schedula di Essen abbreviata può essere usata come alternativa per soggetti sani ed immunocompetenti, a condizione che sia curata la ferita e ricevano le immunoglobuline anti-rabiche per esposizioni sia di categoria III sia di categoria II e un vaccino rabico prequalificato WHO In soggetti precedentemente vaccinati la profilassi post-esposizione consiste di due dosi somministrate ai giorni 0 e 3. In questi casi le immunoglobuline anti-rabiche non sono indicate. Nei soggetti immunocompromessi, per esposizioni di categoria II e III, devono essere somministrate 5 dosi in combinazione con il trattamento completo delle ferite e l’infiltrazione locale di immunoglobuline anti-rabiche come mostrato in Tabella 4. Tabella 4: Schedule di immunizzazione post-esposizione per soggetti immunocompromessi
  Schedula di Essen Alternativa a schedula Essen
1adose Giorno 0 Giorno 0, 2 dosi¹
2adose Giorno 3 Giorno 3
3adose Giorno 7 Giorno 7
4adose Giorno 14 Giorno 14
5adose Giorno 28 Giorno 28
¹Due dosi di vaccino possono essere somministrate al giorno 0, ossia una dose singola di vaccino da 1.0 ml deve essere iniettata nel muscolo deltoide destro e un’altra dose singola nel muscolo deltoide sinistro. Nei bambini piccoli deve essere somministrata una dose nella regione anterolaterale di ciascuna coscia. Ciò porta ad un totale di 6 dosi. Se possibile, la risposta anticorpale che neutralizza il virus della rabbia deve essere misurata 2-4 settimane (preferibilmente il giorno 14) dopo l’avvio della vaccinazione per valutare la possibilità che sia necessaria un’ulteriore dose di vaccino. Durante la terapia post-esposizione non devono essere somministrati medicinali immunosoppressori, a meno che non siano essenziali per il trattamento di altre condizioni (vedere paragrafo 4.5). Popolazione pediatrica I soggetti pediatrici ricevono la stessa dose degli adulti (1,0 ml). Modo di somministrazione Rabipur è esclusivamente per somministrazione intramuscolare. Negli adulti e nei bambini di età pari o superiore ai 2 anni il vaccino deve essere iniettato nel muscolo deltoide. Per i bambini di età inferiore ai 2 anni, si raccomanda l’area antero-laterale della coscia. Per le istruzioni sulla ricostituzione del vaccino prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
3. Controindicazioni
Profilassi pre-esposizione (PrEP) Storia precedente di grave reazione di ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad uno qualsiasi dei residui elencati al paragrafo 2. La vaccinazione deve essere posticipata nei soggetti con una malattia febbrile grave (vedere paragrafo 4.4). Profilassi post-esposizione (PEP) Alla luce della prognosi quasi sempre infausta della rabbia, non ci sono controindicazioni alla profilassi post-esposizione.
4. Avvertenze
È possibile che non tutti i soggetti vaccinati ottengano una risposta immunitaria protettiva. Nel caso di patologie acute che richiedono trattamento, i pazienti non devono essere vaccinati fino ad almeno 2 settimane dopo la remissione. La presenza di infezioni minori non deve portare al differimento della vaccinazione. Reazioni di ipersensibilità (solo PEP) Si sono verificate reazioni anafilattiche, compreso lo shock anafilattico, in seguito alla vaccinazione con Rabipur. Come per tutti i vaccini iniettabili, trattamenti medici e controlli appropriati devono essere sempre immediatamente disponibili nella rara eventualità di una reazione anafilattica successiva alla somministrazione del vaccino. Rabipur contiene l’eccipiente poligelina, residui di proteine di pollo (es. ovalbumina), albumina sierica umana e può contenere tracce di antibiotici (vedere paragrafo 2). Nei casi in cui i soggetti hanno sviluppato sintomi clinici di anafilassi quali orticaria generalizzata, edema delle vie aeree superiori (labbra, lingua, gola, laringe o epiglottide), spasmo laringeo o broncospasmo, ipotensione o shock, in seguito ad esposizione a una qualsiasi di queste sostanze, la vaccinazione deve essere somministrata solo da personale dotato della capacità e dei mezzi per la gestione dell’anafilassi post-vaccinazione. Effetti sul sistema nervoso centrale Encefalite e sindrome di Guillain-Barré sono state associate temporalmente con l’uso di Rabipur (vedere anche paragrafo 4.8). Deve essere considerato con attenzione il rischio per il paziente di sviluppare la rabbia prima di decidere di sospendere l’immunizzazione. Via di somministrazione Il vaccino rabico non deve essere somministrato mediante iniezione intraglutea o sottocutanea, in quanto l’induzione di una risposta immunitaria adeguata può essere meno affidabile. L’involontaria iniezione intravascolare può portare a reazioni sistemiche, incluso lo shock. Non iniettare per via intravascolare. Reazioni correlate all’ansia Reazioni correlate all’ansia, comprese reazioni vasovagali (sincope), iperventilazione o reazioni da stress, possono verificarsi in associazione con la vaccinazione come risposta psicogena all’iniezione con ago (vedere paragrafo 4.8). È importante predisporre procedure adeguate per evitare lesioni in caso di svenimento.
5. Interazioni
I medicinali immunosoppressori possono interferire con lo sviluppo di una risposta adeguata al vaccino anti-rabico. Pertanto si raccomanda di monitorare la risposta sierologica di questi pazienti e di somministrare ulteriori dosi, se necessario (vedere paragrafo 4.2). Il vaccino non deve essere miscelato nella stessa siringa con altri medicinali. Se in aggiunta al vaccino Rabipur sono indicate le immunoglobuline anti-rabiche, queste devono essere somministrate in una sede anatomica distante da quella della vaccinazione.I dati clinici disponibili supportano la somministrazione concomitante di Rabipur con il vaccino inattivato anti-encefalite giapponese (JE) e il vaccino meningococcico coniugato MenACWY nei soggetti adulti; sono disponibili dati limitati nella popolazione pediatrica. Quasi tutti i soggetti adulti hanno ottenuto una risposta immunitaria adeguata (anticorpi che neutralizzano il virus della rabbia (RVNAs) ≥ 0.5 IU/ml) entro 7 giorni dalla fine di una serie primaria di tre iniezioni di Rabipur quando somministrato in concomitanza con il vaccino inattivato JE secondo una schedula PrEP sia rapida sia convenzionale per via intramuscolare. Dal giorno 57 dopo la vaccinazione è stato osservato un declino più rapido nella risposta immunitaria alla rabbia nei soggetti vaccinati in concomitanza con il vaccino JE secondo la schedula PrEP rapida confrontata con la schedula PrEP convenzionale per somministrazione concomitante e la schedula PrEP convenzionale solo per la rabbia. Al giorno 366, le percentuali di soggetti con concentrazione RVNA ≥0.5 IU/mL sono state 68%, 76%, e 80% per i gruppi vaccinali rabbia/JE accelerata, rabbia/JE convenzionale e rabbia convenzionale, rispettivamente. Tutti i soggetti adulti hanno ottenuto una risposta immunitaria adeguata (RVNAs ≥ 0.5 IU/ml) entro 28 giorni dopo la fine di una serie primaria di tre iniezioni di Rabipur, quando somministrato in concomitanza con il vaccino coniugato MenACWY secondo la schedula convenzionale raccomandata per via intramuscolare. I vaccini somministrati in concomitanza devono sempre essere iniettati in siti di iniezione separati e preferibilmente arti controlaterali.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza A seguito della vaccinazione con Rabipur possono verificarsi reazioni anafilattiche, compreso shock anafilattico, molto rare ma clinicamente gravi e reazioni allergiche sistemiche potenzialmente letali. Dopo la vaccinazione posso verificarsi reazioni allergiche lievi a Rabipur (es. ipersensibilità), che includono rash (molto comune) e orticaria (comune). Queste reazioni sono abitualmente di natura lieve e si risolvono tipicamente entro pochi giorni. Casi molto rari con sintomi di encefalite e sindrome di Guillain-Barré sono stati segnalati a seguito della vaccinazione con Rabipur. Negli studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riportate su segnalazione sollecitata sono state dolore al sito di iniezione (30-85%) o indurimento al sito di iniezione (15-35%). La maggior parte delle reazioni al sito di iniezione non sono state gravi e si sono risolte nell’arco di 24-48 ore. Elenco tabulare delle reazioni avverse Le reazioni avverse considerate almeno potenzialmente correlate alla vaccinazione sono state classificate per frequenza. Le frequenze sono definite come segue: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000). Per ciascun raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità. Nell’elenco, in aggiunta alle segnalazioni degli studi clinici, sono incluse segnalazioni spontanee da tutto il mondo di reazioni avverse ricevute per Rabipur a partire dall’immissione in commercio. Queste reazioni sono segnalate volontariamente da una popolazione di dimensione non nota e sono state scelte per l’inclusione a causa della loro gravità, della frequenza di segnalazione, della relazione causale con Rabipur o una combinazione di questi fattori. Tabella 5: Reazioni avverse segnalate negli studi clinici e nella sorveglianza post-marketing
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Linfoadenopatia
Disturbi del sistema immunitario Raro Ipersensibilità
Molto raro Anafilassi, compreso shock anafilattico*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Appetito ridotto
Patologie del sistema nervoso Molto comune Mal di testa, capogiri
Raro Parestesia
Molto raro Encefalite*, sindrome di Guillain-Barré*, presincope*, sincope*, vertigini*
Patologie gastrointestinali Comune Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale/senso di fastidio all’addome
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Eruzione cutanea
Comune Orticaria
Raro Iperidrosi (sudorazione)
Molto raro Angioedema*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Mialgia, artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Reazioni al sito di iniezione, malessere, affaticamento, astenia, febbre
Raro Brividi
*Reazioni avverse aggiuntive segnalate spontaneamente
Popolazione pediatrica La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini sono attese con lo stesso andamento osservato negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono stati riscontrati casi di danni attribuibili all’uso di Rabipur durante la gravidanza. Quando è necessaria una profilassi post-esposizione, Rabipur può essere somministrato a donne in gravidanza. Il vaccino può essere usato anche per la profilassi pre-esposizione durante la gravidanza se si valuta che il potenziale beneficio superi qualunque rischio possibile per il feto. Allattamento Anche se non è noto se Rabipur penetri nel latte materno, non è stato identificato alcun rischio per il lattante. Rabipur può essere somministrato a donne che allattano quando è necessaria la profilassi post-esposizione. Il vaccino può essere usato anche per la profilassi pre-esposizione in donne che allattano se si ritiene che il potenziale beneficio superi ogni possibile rischio per il lattante. Fertilità Non sono stati effettuati studi pre-clinici di tossicità della riproduzione e dello sviluppo.
8. Conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C). Non congelare. Conservare il flaconcino e la siringa nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3. Il vaccino non deve essere usato dopo la data di scadenza riportata sulla confezione e sul contenitore.
9. Principio attivo
Dopo ricostituzione, 1 flaconcino (1,0 ml) contiene: Virus della rabbia* (Inattivato, ceppo Flury LEP) ≥ 2,5 UI * prodotto su cellule di embrione di pollo purificate (PCEC) Questo vaccino contiene residui di proteine di pollo (ad es. ovalbumina), albumina sierica umana e può contenere tracce di neomicina, clortetraciclina e amfotericina B. Vedere paragrafo 4.4. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Polvere: Trometamolo Cloruro di sodio Disodio edetato Potassio-L-glutammato Poligelina Saccarosio Solvente: Acqua per preparazioni iniettabili
11. Sovradosaggio
Non sono noti casi di sovradosaggio.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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