icon/back Indietro Esplora per argomento

Masochismo

Psicologia
Masochismo

Cos'è il masochismo?

Il masochismo è un tipo disturbo psichico che consiste, essenzialmente, nella ricerca del piacere attraverso il dolore, la sofferenza o l’umiliazione.

Questa perversione riguarda sia la sessualità (masochismo erogeno o sessuale), sia un tratto del carattere proprio del soggetto (masochismo morale) che si esprime nella ricerca del piacere attraverso il dolore psicologico o fisico.

Il DSM V, manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, inserisce il masochismo sessuale tra le parafilie, pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che implicano attività o situazioni specifiche riguardanti oggetti che comportino sottomissione, sofferenza e/o umiliazione, o che siano rivolte verso minori e/o persone non consenzienti.

Cosa significa essere masochisti?

La ricerca del soddisfacimento sessuale e l’eccitamento derivante dalla sensazione di dolore e l’umiliazione subita, nel masochista può spingersi fino a ricercare o ad autoinfliggersi menomazioni, mutilazioni o ferite per soddisfare le sue pulsioni erotiche.

Per essere considerato patologico, il comportamento del masochista deve provocare un disagio clinicamente significativo in diverse aree della vita del soggetto: quella sociale, quella avorativa e anche (e soprattutto) quella relazionale. Solo quando si verifica questa condizione possiamo parlare di disturbo psicopatologico.

Un particolare tipo di masochismo è quello femminile, contraddistinto da un atteggiamento passivo da parte della donna; ciononostante, può manifestarsi anche nel maschio (castrazione simbolica nell'età evolutiva), e viene a coincidere con un mancato superamento del complesso di Edipo.

In totale contrapposizione al masochismo troviamo il sadismo. I soggetti sadici raggiungono il piacere sessuale solo infliggendo sofferenze corporali o psicologiche agli altri, che siano consenzienti o meno. Per alcuni individui, le pratiche che possono indurre tale stato di eccitamento o appagamento possono arrivare ad essere anche molto violente; sussistono azioni come: graffiare, frustare, torturare fino al sanguinare o al causare vere e proprie lesioni fisiche. Lo stesso vale per il masochista, i cui desideri e fantasie sessuali possono spingerlo a voler essere punito e sottomesso, umiliato e degradato fisicamente e psicologicamente, ma anche percosso e costretto fisicamente attraverso l’uso di manette, cavi, catene o corde.

La gamma dei comportamenti di un masochista è molto ampia e va da comportamenti definiti a basso rischio a comportamenti ad alto rischio, come nel caso dell’ipossifilia. Il soggetto ipossifilico raggiunge l’eccitamento e il piacere sessuale solo se viene deprivato dell’ossigeno, azione che mette a repentaglio la vita stessa dell'individuo che può persino arrivare ad autoinfliggersi questo tipo di pratica.

Cos'è il masochismo morale?

Nel masochismo morale, l'obiettivo del soggetto è il raggiungimento del fallimento, raggiunto attraverso la sottomissione. Tale individuo ha un atteggiamento passivo, e trova soddisfazione nell'essere in balia di un altro individuo. Il masochista morale, a differenza del masochista sessuale, non è consapevole della propria condizione.

La causa del masochismo morale è individuabile in un inconscio senso di colpa che ha come conseguenza una punizione; il soggetto assume il ruolo della vittima e si pone constantemente in situazioni che presuppongano l'umiliazione; egli è alla continua ricerca di maltrattamenti o penitenze, visti come punizione per la sua presunta colpa.

Tale soggetto trasforma anche situazioni positive in negative, rifiutando ogni condizione di felicità e rivolgendosi verso situazioni o persone che possano farlo soffrire o che siano dolorose; circostanze alle quali seguono fasi depressive o comportamenti che generano sofferenza o, ancora, atteggiamenti autolesionisti.

Quali sono i dati?

Solitamente le fantasie di carattere masochista si manifestano precocemente ma la loro vera e propria manifestazione si verifica tipicamente durante la prima età adulta. Il decorso di questa parafilia tende a cronicizzarsi e a diventare severo nel corso del tempo, in quanto il soggetto il più delle volte non cerca di trattare questo disturbo.

Le coppie sadomasochiste non sono così rare come si pensa; malgrado si tenda a non ammetterlo, le persone che consensualmente si dedicano a pratiche sadomaso sono circa 4 milioni nella sola Italia. Inoltre il masochismo sembra essere più prevalente negli uomini che nelle donne.

Qual è la causa del masochismo?

Gli esperti concordano nell’affermare che non vi è una causa universalmente riconosciuta in grado di dare spiegazione dell'origine del masochismo o del sadomasochismo sessuale.

Alcune teorie generali sulle parafilie sono spesso utilizzate per cercare di individuare le cause scatenenanti questo genere di distubi.

Secondo numerosi ricercatori la causa delle parafilie sarebbe da ricondurre alla precoce soppressione di fantasie sessuali inappropriate, ritenute dal soggetto o dalla società inaccettabili. La soppressione di queste pulsioni porterebbe in età adulta alla ricerca della soddisfazione sessuale a lungo negata, che trova nelle parafilie la sua espressione. Secondo altre teorie, il masochista in realtà vorrebbe assumere il ruolo di dominatore ma il conflitto interiore e il senso di colpa derivante dalla possibilità di nuocere ad un altro soggetto, lo indurrebbero a mantenere un comportamento di sottomissione, tipico dei masochisti, appunto.

In ultimo, recenti teorie vedono nell’atteggiamento masochista, una possibilità di evasione dal quotidiano, l’occasione di recitare un ruolo diverso rispetto a quello che si mostra alla società.  

Come si manifesta il masochismo?

Per i masochisti, l’unica via per raggiungere il piacere sessuale deriva dalla sensazione fisica o psicologica di provare dolore e sofferenza, attraverso atti punitivi che possono essere perpetrati da loro stessi oppure da i loro partner sessuali.

Quello che caratterizza il comportamento del masochista è l’urgenza e la necessità di mettere in atto determinati comportamenti, caratteristiche che portano alla compromissione delle relazioni sociali e lavorative, in quanto il pensiero e l’azione sono per lo più finalizzati alla soddisfazione delle proprie pulsioni.

Secondo la classificazione diagnostica del DSM V, per soddisfare i criteri delle parafilie, il masochista deve vivere questo suo desiderio e le sue fantasie con angoscia e preoccupazione, non derivante unicamente dall’eventuale disapprovazione sociale, ma dalla sua stessa morale.

Esiste una cura per il masochismo?

Una delle terapie più efficaci nella cura delle parafilie è la terapia comportamentale.

Questa, solitamente, include la gestione e il ricondizionamento dei pattern di eccitamento e di masturbazione dell'individuo che ne è affetto.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale prevede la ristrutturazione cognitiva e quindi dell'insieme di idee e di credenze alla base della patologia, oltre a un training finalizzato all'acquisizione di strategie sociali adattive.

In alcuni casi, quelli più severi e a rischio di comportamenti lesivi gravi (come mutilazioni e tali da mettere a repentaglio la propria vita) è consigliabile il ricorso ad un trattamento farmacologico, allo scopo di ridurre la frequenza di fantasie e i comportamenti connessi alle pratiche masochistiche. 

Qual è la prognosi?

Proprio per il carattere cronico e la severità dei sintomi, l’efficacia dei trattamenti per la cura del masochismo non è sempre garantita; per questo, anche parlare di prognosi è molto difficile.

Il successo del trattamento per questa perversione e, di conseguenza, la prognosi, sono variabili da soggetto a soggetto. Questo è particolarmente vero per il masochismo e per le parafilie in generale, in quanto i soggetti con ricorrenti pensieri e fantasie masochiste, spesso proprio per la non condivisibilità e la non accettazione dei loro desideri sessuali da parte della società, non cercano alcun trattamento, oppure, una volta iniziato, non lo portano a termine per la paura di essere giudicati. 

Dal momento che le parafilie sono un argomento molto delicato, è opportuno che i soggetti interessati si rivolgano a professionisti (psicologi, psicoterapeuti o psichiatri) con delle competenze pregresse in sessuologia. 

Condividi
Dr.ssa Martina Valizzone Psicoterapeuta
Dr.ssa Martina Valizzone
psicologopsicoterapeuta

Contenuti correlati

Amnesia
icon/card/neurologia
L'amnesia è una forma di perdita di memoria. 
Ortoressia
icon/card/PsichiatriaPsicologia
L’ortoressia rientra tra i disturbi del comportamento alimentare ed è caratterizzata da una eccessiva preoccupazione per una alimentazion...
Megalomania
icon/card/PsichiatriaPsicologia
La megalomania è una condizione che porta chi ne soffre a ostentare atteggiamenti di grandiosità e superiorità nei confronti di chi lo ci...
icon/chat