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10 motivi per cui la pipì odora di zolfo

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 17 Ottobre, 2018

pipì odore di zolfo: le cause

In certe particolari condizioni, potreste notare un fastidioso odore di zolfo delle urine. È condizione, purtroppo, abbastanza comune.

Questo fenomeno può avvenire, talvolta, come risultato di una specifica alimentazione o dell’assunzione di determinati farmaci. In tal caso, però, il cattivo odore dovrebbe essere assolutamente temporaneo e innocuo. In altri casi, invece, una condizione sottostante può causare l’odore sulfureo delle urine.

In verità, esistono numerose cause possibili, molte delle quali non devono destare nessun tipo di preoccupazione. Per altre, invece, è bene consultare un medico. Sbarazzarsi dell’odore di zolfo nelle urine vuol dire, quindi, andare a risolvere le possibili cause sottostanti che lo hanno provocato.

Di seguito, esaminiamo 10 cause che possono determinare pipì maleodorante.

Perché la pipì è maleodorante

Le cause di questa condizione, purtroppo, sono numerose. Talvolta, indagarle non è per nulla semplice. Intanto, vediamo quali potrebbero essere i fattori scatenanti:

  1. Cibi particolari – Il cibo risulta uno dei motivi principali che potrebbero influire sull’odore delle urine. Consumare asparagi, pesce, cipolla e aglio può infatti portare all’insorgenza di questa fastidiosa condizione. Il processo di digestione di questi alimenti porta alla formazione di composti biochimici a base di zolfo, che vengono espulsi dall’organismo attraverso le urine. L’odore, in tal caso, è temporaneo e tende a scomparire una volta terminato il processo digestivo. Bere molta acqua può favorire la diluizione delle urine e quindi dell’odore risultante, ma evitare del tutto l’assunzione di questi cibi è l’unico modo per non far insorgere il cattivo odore, considerato una normale fase della digestione.
  2. Farmaci – Anche specifici farmaci o integratori possono essere responsabili del cambiamento nell’odore delle urine. Questi includono i sulfamidici, i farmaci per il diabete, per l’artrite reumatoide e altre patologie, così come gli integratori a base di vitamine del gruppo B. Bere più acqua aiuta a diluire i composti sulfurei presenti nell’organismo e ridurre l’odore. Se il problema persiste o peggiora, è consigliabile parlare con il proprio medico dell’eventualità di cambiare farmaco.
  3. Disidratazione – L’urina è costituita da composti estratti dai cibi, uniti a sostanze chimiche e tossine che devono essere espulse dall’organismo in seguito alla metabolizzazione da parte del fegato. Quando il corpo non è sufficientemente idratato, l’urina diviene molto concentrata. Questo fenomeno può determinare un colore più scuro o tendente all’arancio, e spesso rende l’odore molto intenso. Di conseguenza, se vi sono sostanze a base di zolfo nell’organismo, la disidratazione li rende automaticamente molto più evidenti nelle urine. Si dovrebbe sempre fare attenzione a bere molta acqua durante il giorno per rimanere ben idratati in ogni momento, specialmente dopo l’attività fisica. Può aiutare anche evitare di assumere bevande ad azione diuretica, come il caffè, il tè o l’alcol, in quanto favoriscono la disidratazione.
  4. Infezioni del tratto urinario – Le ITU (infezioni del tratto urinario) causano spesso variazioni nell’aspetto o nell’odore delle urine. Queste infezioni, infatti, provocano l’accumulo di batteri, pus o addirittura sangue nel flusso urinario, che risultano in cambiamenti organolettici importanti. Le persone affette dovrebbero richiedere un consulto medico pressoché immediato: queste infezioni potrebbero tendere a peggiorare, senza opportune cure antibiotiche.
  5. Problemi a carico del fegato – La presenza di danni al fegato o di condizioni che causano una sua funzionalità non ottimale possono rendere più difficile per l’organismo filtrare le tossine dalle urine. Questo può portare a variazioni nelle caratteristiche dell’urina, una delle quali può essere un cattivo odore e un colore più scuro del normale. Chi soffre di problemi al fegato, inoltre, sperimenta uno o più di questi sintomi: nausea e vomito, sudorazione nelle zone delle gambe e dei piedi, ingiallimento della pelle, dolore addominale. In presenza di uno o più di questi sintomi, è sempre opportuno consultare il medico per un’accurata diagnosi.
  6. Diabete – I soggetti affetti da diabete possono notare dei piccoli cambiamenti nelle caratteristiche delle loro urine, a causa della presenza nel sangue dei cosiddetti corpi chetonici, che si formano quando i livelli di glucosio sono troppo elevati. L’organismo rilascia questi composti nelle urine, che possono subire variazioni nell’odore. I soggetti con diabete tendono a presentare urine dall’odore sulfureo, insieme ad altri sintomi come sete quasi costante, stanchezza e fluttuazioni repentine dell’umore. Per rimuovere l’odore di zolfo dalle urine, in questi casi, è sempre opportuno assicurarsi di stare usando correttamente la propria terapia con insulina e di misurare accuratamente il giusto dosaggio ad ogni somministrazione.
  7. Prostatite – L’infiammazione della prostata, detta prostatite, può far odorare le urine di zolfo. Una ITU o altri tipi di infezioni preesistenti possono portare all’insorgenza di una prostatite. L’infiammazione alla prostata causa anche altri sintomi, fra cui la difficoltà a urinare o l’estrema urgenza di urinare, a causa della pressione che la prostata esercita sulla vescica. Alcuni soggetti, inoltre, avvertono dolore nella zona fra l’ano e lo scroto o dolore interno, localizzato nella zona dell’addome. Il trattamento della prostatite può variare in base alla causa che l’ha provocata. In molti casi, comunque, sono necessari cicli di antibiotici. In rari casi, può essere necessario un intervento chirurgico.
  8. Cistinuria – La cistinuria è una condizione ereditaria che interessa il tratto urinario. Questa provoca l’insorgenza di un eccesso dell’aminoacido cisteina, che porta alla formazione di calcoli all’interno dei reni. Inoltre, può variare l’odore delle urine, in quanto la cisteina è un aminoacido ricco di zolfo. La cistinuria spesso reagisce bene a trattamenti con farmaci e a variazioni dello stile di vita e dell’alimentazione, ma talvolta è necessario intervenire chirurgicamente.
  9. Ipermetioninemia – L’ipermetionimemia è una condizione che si instaura quando vi è un eccesso dell’aminoacido metionina nel sangue. Questo può avvenire in seguito al consumo di molto cibo contenente metionina, oppure se l’organismo non riesce a metabolizzare correttamente questa sostanza. Molte persone con ipermetioninemia non mostrano sintomi particolari, ma alcuni possono sperimentare problemi a stare in piedi o a camminare oppure possono mostrare problemi nervosi. Il respiro, il sudore e l’urina di chi è affetto da ipermetioninemia possono assumere un odore sulfureo. Il trattamento d’elezione per questa condizione prevede cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita per controbilanciare l’eccesso di metionina.
  10. Fistole gastrointestinali – Le fistole sono aperture anormali del tratto digestivo e interessano anche altre aree dell’organismo, come ad esempio la vescica. Questo fenomeno può portare all’entrata indesiderata dei succhi gastrici e di altri liquidi provenienti dall’intestino nella vescica. La perdita di succhi gastrici può portare alla formazione di infezioni interne e frequenti ITU, che possono infine risultare, nell’insorgenza di un odore sulfureo delle urine. Le fistole gastrointestinali avvengono principalmente in seguito ad un intervento chirurgico o in soggetti con problemi digestivi cronici. Il trattamento di una fistola dipende, generalmente, da quanto questa è grande e da quanto liquido gastrico filtra attraverso l’apertura. Alcune fistole possono anche richiudersi da sole con il tempo, mentre altre richiedono un intervento chirurgico e monitoraggio regolare per prevenire condizioni più gravi, come la setticemia.

Quando andare dal medico

L’urina che odora di zolfo è, generalmente, un sintomo temporaneo che tende a scomparire dopo qualche visita in bagno. Tuttavia, bisognerebbe recarsi dal proprio medico qualora il caratteristico odore dovesse permanere per qualche giorno, o se si sperimentano in contemporanea anche alcuni dei seguenti sintomi:

  • Urina opaca
  • Striature biancastre nell’urina
  • Sangue nell’urina
  • Dolore o difficoltà ad urinare
  • Dolore alla schiena, alla zona pelvica e all’addome

Questi segnali indicano, infatti, la presenza di un’infezione o di un’altra condizione interna che necessita di cure mediche immediate, per evitare complicazioni più gravi.

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Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Simona Soldi | Biologa
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