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Alimentazione e falsi miti nella prevenzione e cura del cancro

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Tumore e alimentazione: i consigli

 


A cura di FraParentesi. Editor Alessandra Turci.


Mangiare bene è il mantra contemporaneo più predicato, eppure, non sempre così praticato. Alimentazione equilibrata, attività fisica e stile di vita sano sono i tre ingredienti per vivere una vita in salute.

Li conosciamo a memoria ma ce li dimentichiamo troppo spesso e, talvolta, ne banalizziamo l’importanza.

Siamo quello che mangiamo“, lo scriveva già il filosofo tedesco Feuerbach nell’Ottocento. Oggi quest’affermazione sembra essere sempre più incisiva e valida, soprattutto in termini di prevenzione, che ricordiamo essere l’adozione di una serie di provvedimenti per cautelarsi dal rischio di un male futuro.

Ma spingiamoci oltre: una buona alimentazione può significare la riduzione dei rischi di malattie e/o di recidive, sino a gestire meglio gli effetti collaterali delle terapie oncologiche, migliorando l’efficacia dei farmaci.

Procediamo con ordine.

PARTIAMO DALLA PREVENZIONE

Un buon punto di partenza per avere le idee chiare su dieta, nutrizione, attività fisica e gestione del peso sono le linee guida stilate dal Word Cancer Research Fund, il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro. Valide per la prevenzione di molte malattie e in modo particolare del cancro. Aggiornate ogni 7 anni sulla base di uno screening fra tutti gli studi e le ricerche scientifiche condotti a livello mondiale, queste linee guida rappresentano una fonte autorevole e verificata. Vediamo dunque cosa ci dicono.

Il peso forma

Primo aspetto fondamentale da tenere sempre sott’occhio è il PESO FORMA, in gergo, il normopeso. Un peso corretto stabilizza l’assetto metabolico dell’organismo, riduce il rischio di malattie cardiovascolari e tumorali e scoraggia la crescita tumorale.

Come facciamo a sapere se il nostro peso va bene? Il normopeso è un intervallo di indice di massa corporea (peso in kg diviso altezza in metri al quadrato) che va da 18,5 a 25. Se siamo alti 1,60, il normopeso è tra i 48kg e i 64kg.

Breve promemoria delle cose da mettere in tavola

Prediligere ALIMENTI DI ORIGINE VEGETALE.
Forse non tutti sanno che questi alimenti contengono molecole con azione attiva nel proteggere l’organismo dal rischio di cancro e da patologie croniche e cardiache.

Per esempio, la vitamina C, la vitamina E e i flavonoidi contenuti nella frutta e nella verdura sono potenti antiossidanti e possono evitare i danni causati dai radicali liberi sul DNA. Lo stesso vale per il carotene e il licopene, antiossidanti capaci di diminuire la probabilità di trasformazione cellulare, abbassare il colesterolo cattivo, ridurre le infiammazioni e rafforzare il sistema immunitario.

  • FRUTTA e VERDURA rimangono, pertanto, i migliori ingredienti di ogni buona dieta che si rispetti, meglio se di stagione e di colori diversi (ogni colore ha una virtù differente!). Si consigliano almeno 5 porzioni al giorno, cotte in poca acqua. In termini di prevenzione, per esempio, tra i vegetali che fanno da scudo protettivo contro il rischio di insorgenza del tumore al seno, i più efficaci sono soprattutto gli ortaggi a foglia verde, come SPINACI, BIETOLE, CICORIA, LATTUGA.
  • Sì ai LEGUMI (ceci, fagioli, lenticchie), almeno tre volte a settimana come fonti non solo di calorie ma soprattutto di proteine vegetali. Come ricorda il dott. Laviano (Professore Associato di medicina interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università La Sapienza di Roma), “i nostri muscoli si costruiscono con le proteine vegetali, e in minor misura quelle animali.
  • CEREALI, ottimi per le fibre, perché aumentano il volume delle feci ed eliminano le sostanze dannose per il nostro organismo che potrebbero essere coinvolte nella formazione di tumori.
  • FRUTTA SECCA, ottima per il sistema cardiovascolare.
  • SPEZIE ed ERBE AROMATICHE sono perfette come rimedi antinfiammatori e per insaporire le pietanze come alternativa al SALE, che andrebbe consumato con cautela (se ne consiglia al massimo l’assunzione di 5 grammi al giorno).

Provate il gomasio!

L’efficacia e la bontà nutrizionale di questi alimenti è certa e comprovata, come lo è la dannosità di cibi che andrebbero evitati del tutto, o quasi. NO a bibite gassate e succhi di frutta, alimenti raffinati, precotti e preconfezionati, no alle bevande alcoliche. Tra le altre cose, fornendo molte calorie aumentano il rischio di sovrappeso e obesità, perdendo i benefici del normopeso sopra descritti.

L’alimentazione: alleato durante le terapie oncologiche

Mangiare frutta e verdura, non fumare, fare attività fisica, ridurre gli zuccheri e il consumo di carne rossa e insaccati. Questo è ancor più vero per chi sta vivendo la sua parentesi tumore. L’alimentazione è un grande alleato a sostegno del nostro equilibrio psico-fisico. Non bisognerebbe mai affrontare le terapie con un corpo debole, sottopeso, denutrito o malnutrito.

Anche per questo nella Carta dei Diritti alla Nutrizione del Paziente Oncologico stilata nel 2018 da Aiom e Favo si dichiara che il counseling, lo screening e le prescrizioni nutrizionali sono un importante diritto di tutti.

E’ dunque buona cosa consultare sempre un nutrizionista, soprattutto durante le terapie (chemioterapia e radioterapia) dove potrebbero subentrare difficoltà nell’assunzione del cibo.

Un esperto, infatti, può consigliare le alternative più giuste oltre a valutare la possibilità di introdurre dei supplementi nutrizionali se necessari durante le terapie.

Come alimentarsi durante le terapie?

Cominciamo da una grande verità: siamo fortunati, questo bisogna dirlo, perché noi abbiamo la dieta mediterranea, che è un vero e proprio patrimonio culturale nel piatto, come ci ricorda il dott. Alessandro Laviano. E precisa che dieta mediterranea non vuol dire pasta e pane tutti i giorni e nemmeno che “la malattia oncologica si cura con le mele, le pere o le zucchine!”. Significa avere a disposizione una varietà tale di alimenti da poter soddisfare tutte le necessità nutritive di cui abbiamo bisogno.

Ed è proprio il VARIARE uno dei punti chiave per una corretta alimentazione.
Non bisogna abusare di un solo alimento, e questo è ancor più vero nel periodo delle terapie oncologiche dove le proprie abitudini alimentari dovrebbero restare il più varie possibile.

Mai fissarsi sull’azione preventiva di alcuni cibi perché gli eccessi, anche nella dieta, vanno evitati. Gli antiossidanti, per esempio, se consumati nei giorni vicini alla chemioterapia potrebbero diminuirne l’efficacia essendo i farmaci della chemio ossidanti.

Se tutto questo è vero e dimostrato, non esiste invece ancora una correlazione evidente tra lo sviluppo delle patologie oncologiche e il consumo di carni bianche, uova, pesce, latte e formaggi. Se prendiamo in esame, ad esempio, il tumore al seno che riguarda il 29% delle nuove diagnosi di tumore ogni anno, alcuni studi hanno registrato un aumento del rischio di recidive associato a un grande consumo di latte intero e formaggi grassi. Ma un consumo medio di 200 ml di latte vaccino al giorno non ha alcuna relazione con l’aumento di rischio, né di insorgenza, né di recidiva del tumore. Vale sempre la regola della moderazione: niente eccessi, poco è meglio.

È invece certo il beneficio che un’alimentazione equilibrata può avere nel ridurre sensibilmente gli effetti collaterali che le terapie ormonali provocano, come menopausa anticipata, osteoporosi, dolori articolari o muscolari, insonnia e variazione di peso.

Molto interessante l’e-book #senonlosai. Domande e risposte sulla salute del seno (A. Luini, MG. Luini, N. Carbone, L. Titta). Oltre ai consigli sull’alimentazione, troviamo altre regole d’oro, come i famosi 30 minuti di MOVIMENTO al giorno, non solo per mantenere il corpo in buona forma ma per dare vigore a tutto l’organismo e rinforzare il sistema immunitario per una tempestiva risposta in caso di malattia.
Meglio ancora se l’attività fisica viene fatta all’aria aperta e nel SOLE. Tutti fattori fondamentali nella protezione delle ossa, punto debole soprattutto femminile.

Attenzione al digiuno

Infine è importante spendere qualche parola sul tanto discusso tema del digiuno durante le terapie. Come ci spiega ancora il Dott. Laviano, bisogna fare estrema attenzione alla perdita di peso durante le terapie oncologiche e mancano ancora dati scientifici sulla dieta mima digiuno sul paziente malato.

Diverso invece il discorso se parliamo di digiuno notturno. Per essere chiari se, per esempio, siamo soliti fare colazione alle 7,30 al mattino, la sera dopo le 19,30 non dovremmo più alimentarci. Questo infatti permette di ridurre il rischio di incidenza di neoplasie e recidive come dimostrato anche in maniera forte dallo studio Wheel condotto su donne con tumore al seno.


Fonti:

 

CARTA DEI DIRITTI DEL PAZIENTE ONCOLOGICO ALL’ APPROPRIATO E TEMPESTIVO SUPPORTO NUTRIZIONALE file:///C:/Users/Localadmin/Documents/Downloads/carta_diritti_nutrizione.pdf

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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