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Artiglio del diavolo: un rimedio naturale per alleviare dolori e infiammazione cronici

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 06 Aprile, 2022

Flogosi cronica: i rischi e i fattori di rischio

Artiglio del diavolo: ne avete mai sentito parlare? Molto probabilmente sì. Ad oggi, infatti, siamo in molti a scegliere di alleviare il dolore attraverso metodi e sostanze naturali.

Per tutte quelle persone affette da artrite o altre forme di dolore e infiammazione alle articolazioni o alla schiena, una soluzione assolutamente efficace – che apporta innumerevoli benefici! – è rappresentata dall’artiglio del diavolo, un antinfiammatorio naturale, capace di alleviare i sintomi dell’artrite e non solo.

Ecco una lista di tutti i benefici dell’artiglio del diavolo.

Artiglio del diavolo: dalla medicina popolare a oggi

Il termine «artiglio del diavolo» fa riferimento alla radice di una particolare pianta, il cui nome scientifico è Harpogophytum procumbens, che cresce perlopiù nella savana del Sud Africa, in Madagascar e nelle steppe della Namibia.

Come integratore alimentare, l’artiglio del diavolo viene ricavato dalle radici essiccate della pianta stessa. I fautori della medicina popolare africana hanno prescritto questa radice per secoli, proprio per alleviare sintomi infiammatori, risolvere problemi legati alla digestione, ridurre il dolore e persino per trattare alcuni sintomi della gravidanza.

È stato spesso ipotizzato che i benefici dell’artiglio del diavolo abbiano origine da particolari composti biochimici contenuti nella radice, ovvero una serie di glucosidi iridoidi, sostanze antinfiammatorie rinvenute principalmente nelle piante capaci di legarsi al glucosio.

Insomma, l’integratore a base di artiglio del diavolo sembra essere efficace nel trattamento dei dolori da artrite reumatoide e tendinite, per cercare di risolvere problematiche legate alla perdita d’appetito e del reflusso acido. Ieri, come oggi.

6 benefici dell’artiglio del diavolo

Ecco spiegati nei dettagli tutte le proprietà e benefici dell’artiglio del diavolo:

  1. Sollievo dall’artrite – Proprio così, l’artiglio del diavolo sembra avere la capacità di ridurre i sintomi dell’osteoartrite. In generale, questa radice è ritenuta utile come trattamento di supporto per i reumatismi dolorosi e degenerativi, includendo in questa diagnosi, oltre all’osteoartrite, l’artrite reumatoide, il lupus, la spondilite anchilosante e il morbo di Sjogren. Tutte queste patologie coinvolgono uno stato di infiammazione cronica che interessa i muscoli, le articolazioni e il tessuto fibroso. Oltre a ridurre il dolore infiammatorio, sembra plausibile che l’artiglio del diavolo possa apportare benefici anche a livello osseo, prevenendo disfunzioni e l’erosione dell’osso nel caso di osteoporosi infiammatoria. Tuttavia, mentre per la sua azione su tessuti muscolari e articolazioni gli effetti benefici sono stati supportati da studi clinici, questa proprietà a livello osseo è stata valutata, finora, solo su modelli animali.
  2. Favorisce la perdita di peso – Questa radice contribuisce a bloccare o a rallentare l’azione della grelina, l’ormone che stimola l’appetito. Come stabiliti da alcuni studi, riducendo i morsi della fame, è possibile ristabilire il livello di appetito nella norma, favorendo la perdita di peso.
  3. Antidolorifico naturale – Sebbene non sia stato ancora chiarito nei dettagli il meccanismo d’azione, sembra che l’artiglio del diavolo riduca il dolore infiammatorio causato da una grande varietà di condizioni, con pochissimi effetti collaterali, osservati in solamente il 3% dei pazienti presi a campione in uno studio. Ricerche condotte nel 2001 hanno evidenziato che questa radice, somministrata per un periodo di otto settimane, aiuti ad alleviare il mal di schiena cronico, migliorando la mobilità nella totalità dei pazienti. Effetti collaterali? Nulla di rilevante.
  4. Combatte l’infiammazione cronicaRecenti ricerche dimostrano che l’artiglio del diavolo contribuisce ad inibire la molecola Tumor Necrosis Factor Alfa (TNF-alfa), una citochina deputata a inviare un segnale cellulare che dà il via all’infiammazione. Quando, infatti, la citochina TNF-alfa è sovraprodotta dalle cellule, si instaura una condizione di infiammazione cronica che può portare a varie condizioni patologiche anche gravi, come la psoriasi, l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e la sindrome dell’intestino irritabile.
  5. È ricco di antiossidanti – Secondo l’Istituto di Biochimica e Microbiologia dell’Università di Dusseldorf, in Germania, l’artiglio del diavolo risultanaturalmente ricco in antiossidanti idrosolubili”. In effetti, si ipotizza che alcuni dei benefici antinfiammatori di questa radice possano essere il risultato del suo contenuto in antiossidanti.
  6. Mantiene i reni in salute – Un’ulteriore area di studio in fase di approfondimento, riguarda la possibile capacità dell’artiglio del diavolo di favorire il trattamento di alcune patologie renali, conosciute come malattie glomerulari. Queste condizioni sono dovute all’instaurarsi di un’infiammazione che finisce per danneggiare i piccoli filtri presenti all’interno dei reni, che hanno il compito di ripulire il sangue dalle sostanze tossiche.

In conclusione, se siete alla ricerca di un valido supporto totalmente di origine naturale che possa sostituire o incrementare l’azione degli antinfiammatori chimici, l’artiglio del diavolo, presente nei vari tipi di preparati sistemici da assumere per via orale, oppure in crema o pomata da applicare sulla zona interessata, rappresenta una valida soluzione per molti tipi di dolore di origine infiammatoria, sia acuta sia cronica.

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Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Simona Soldi | Biologa
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