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Morbillo, “situazione allarmante”: perché è così pericoloso

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

morbillo a bari: nuovi casi

Aumentano i casi di morbillo a Bari. Otto persone, cinque bambini e tre adulti. Nessuno vaccinato. È partita un’indagine epidemiologica per stabilire se il focolaio sia da individuare in una bambina di 10 anni figlia di genitori no vax, ricoverata a metà ottobre nel reparto di malattie infettive dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII.

Intanto, i numeri crescono. In base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 1° gennaio al 30 settembre di quest’anno, sono stati segnalati 2295 casi di morbillo.

L’88,2% si è verificato in 7 regioni, con un’incidenza particolarmente elevata in Sicilia. Ovviamente, sono i più piccoli a essere colpiti. 440 casi si sono infatti verificati in bambini di età inferiore a 5 anni, e 143 di loro avevano meno di un anno.

“Una situazione fuori controllo”

I nuovi casi di Bari “ci devono preoccupare perché, come volevasi dimostrare, la situazione del morbillo non è assolutamente sotto controllo” – ha commentato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi – “Si tratta di una situazione allarmante“.

Il motivo? Ricciardi sembra avere le idee ben chiare. Tutto si può ricondurre al momento in cui “il Parlamento ha abrogato l’obbligo di iscrizione a scuola con il certificato di vaccinazione, una vera e propria bomba microbiologica”. I bambini che non si sono vaccinati nel 1999 oggi hanno 18-19 anni e sono decine di migliaia. “Vivono e si muovono: non dobbiamo dimenticare che il morbillo è un virus tra i più contagiosi che esistano”.

Dunque, la vaccinazione serve in primis a proteggere la popolazione e i bambini, come quello di 11 mesi ricoverato in gravi condizioni a Bari perché – per motivi di salute – non poteva accedere al vaccino.

E, in Italia, questi bambini sono migliaia” – continua – “Abbiamo più di mille oncologici e più di 10 mila immunodepressi. Se il Paese non si rende conto che questa battaglia va fatta in maniera convinta, fenomeni di questo tipo ne continueremo a vedere tanti” – ha concluso il Presidente dell’Iss.

Allarme anche tra medici e infermieri

L’emergenza si manifesta anche tra gli operatori sanitari, a partire da medici e infermieri. Da gennaio a oggi, infatti, sono stati segnalati oltre cento casi. Tra questi, 83 non erano stati mai vaccinati, mentre 8 erano stati vaccinati in maniera non completa.

A porre l’accento su questa problematica, anche alla luce del focolaio verificatosi in Puglia, è il presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, Massimo Galli.

L’età mediana degli operatori sanitari colpiti da morbillo (35 anni) rivelano come a rischio di contrarre questa malattia siano anche gli adulti non vaccinati o che non si siano infettati in età infantile. Tra questi, ci sono molte donne in età fertile che, come ricorda Galli, “dovrebbero assolutamente vaccinarsi prima di intraprendere una gravidanza“.

Perché il morbillo è così pericoloso

Il morbillo è pericoloso, sì. La ragione risiede nella sua alta potenzialità epidemica, che facilita anche il manifestarsi di complicanze nei soggetti colpiti.

Dati alla mano, non possiamo negare come il morbillo sia ancora il responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che da alcuni anni punta il dito sulla mancata copertura vaccinale, nel 2017 le morti per morbillo sono state 89.780.

Forse non si muore di morbillo, bensì per le possibili complicanze date dalle difese immunitarie indebolite dal virus. Otite media, laringite, diarrea, polmonite ed encefalite sono solo alcune delle superinfezioni batteriche che colpiscono neonati e bambini immunodepressi.

Chi contrae la malattia in età adulta, però, non è di certo libero da complicanze. Anzi, sembrerebbe che siano ancora più severe in questi casi. Purtroppo, poi, non esiste una terapia specifica per la cura del morbillo. Generalmente, si somministra del paracetamolo per abbassare la febbre, uno sciroppo per calmare la tosse e del collirio per limitare i sintomi di una eventuale congiuntivite. Ma gli esiti più gravi non hanno chance, se non con un ricovero ospedaliero.


FONTE

I dati relativi al morbillo sono stati estratti da “Epicentro: il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità“.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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