Intervista al prof. Anthony Fauci, immunologo di fama mondiale e Direttore dell'Istituto statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID).
“Coronavirus: a che punto siamo con il vaccino?”. Questa sembra essere la domanda del momento.
Sono migliaia e migliaia le persone in Italia che stanno facendo i conti con la paura dell’epidemia rimbalzante, contando così i giorni che mancano alla notizia di una efficace arma di difesa contro il virus dell’anno.
Ma tempo al tempo. Intanto, però, le notizie che ci giungono da ogni dove non appaiono così rassicuranti: in Cina, si contano nuove vittime nella provincia di Hubei. E i contagiati? Anche in questo caso, parliamo di oltre 78mila persone che hanno contratto il Coronavirus.
In Italia la situazione non sembra più rassicurante in termini di contagi. Più di 1.500 pazienti sono risultati positivi al tampone.
Le Misure precauzionali funzionano?
Ricordiamo che la vera e unica arma in possesso contro il Coronavirus, in questo momento, è la prevenzione. Già, perché di vaccino se ne parla, ma esistono dei tempi necessari per il suo ottenimento, come ha già sottolineato in una precedente intervista a Pazienti.it la dott.ssa Paola Stefanelli, Responsabile Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).
E dagli Stati Uniti, quali notizie ci sono? A risponderci, da oltre Oceano, una delle figure più autorevoli e di fama internazionale, che ringraziamo: il prof. Anthony Fauci, immunologo e Direttore dell'Istituto statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID).
Professor Fauci, rivolgiamo anche a lei l’interrogativo più comune: quando sarà pronto il vaccino contro il Coronavirus e quali sono le difficoltà - eventuali - che si stanno riscontrando?
Il National Institutes of Health è sulla buona strada per testare un vaccino sperimentale RNA messaggero (mRNA), in uno studio clinico di FASE 1, già questa primavera .
Questa prima fase di test clinico prevede la somministrazione del vaccino ad adulti sani negli Stati Uniti, per verificare se sia sicuro e se possa indurre una risposta immunitaria adeguata nei pazienti.
È importante rendersi conto che lo sviluppo di vaccini sperimentali e dei test clinici per stabilire la loro sicurezza e validità richiede tempo. Un vaccino contro il nuovo Coronavirus, probabilmente, non sarà ampiamente disponibile per almeno un anno.
Cosa dobbiamo aspettarci dal Coronavirus: nuove mutazioni potrebbero rendere inefficace in futuro il lavoro dei ricercatori?
Stiamo imparando qualcosa di più sul Coronavirus ogni giorno.
Al momento, non siamo a conoscenza di eventuali mutazioni che potrebbero influenzare lo sviluppo del vaccino. Sulla base della nostra esperienza con altri Coronavirus, tra cui SARS-CoV e MERS-CoV, è improbabile, ma non impossibile, che il nuovo virus abbia una mutazione, in grado di avere un qualche tipo di impatto sullo sviluppo di contromisure mediche.
Stiamo continuando a monitorare questa situazione.
Vaccino “uguale” soluzione: è così?
Un vaccino sicuro ed efficace sarebbe uno strumento estremamente prezioso per aiutare a fermare la diffusione dell'infezione e a prevenire futuri focolai.
Tuttavia, pratiche di salute pubblica comprovate per identificare i casi, isolare i pazienti e rintracciare i contatti devono continuare insieme a un programma di vaccinazione. È necessario.
Dunque, concludendo, prevenzione e scienza assieme a braccetto, lungo questo percorso intrapreso per sconfiggere uno dei virus più temuti degli ultimi anni, fiduciosi nel lavoro incessante di tutti i ricercatori, dall’Italia agli Stati Uniti.
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