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Dente che si muove: da cosa dipende e cosa fare

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 09 Novembre, 2023

Ragazza dal dentista sorridente

Un dente che si muove, fa sempre preoccupare. Ecco perché, a prescindere da quanto "dondoli", è sempre bene mantenere attiva la prevenzione e fare controlli periodici affidandosi a un dentista di fiducia. 

Le cause dei denti che si muovono leggermente o con più vigore, possono essere diverse. Un movimento lieve è normale, anzi a volte è solo la sensazione di denti che dondolano, ma in ogni caso si tratta della naturale flessibilità del legamento parodontale, che non deve preoccupare.

Anche se non ne siamo consapevoli, i denti sono sempre in movimento e continuano a spostarsi nel corso del tempo, sia per eventuali interventi ortodontici, sia per effetto del cambiamento della forma della mascella con l'avanzare dell'età.

Il dente che balla in modo più evidente, invece, come un molare che si muove in modo permanente, deve suggerire che è meglio rivolgersi al dentista per avere una diagnosi e capirne le cause.

Le condizioni che possono causare l'instabilità dei denti, oltre ai traumi, sono la parodontite; la malocclusione; l'ascesso dovuto a una carie non curata e all'infezione di radice, gengiva e parodonto; la crescita delle ossa mascellari; il digrignamento dei denti.

Vediamo nel dettaglio per avere un quadro più preciso.

Parodontite: una malattia gengivale

La parodontite è una malattia infiammatoria che causa un'infezione dei tessuti parodontali e un indebolimento delle gengive, portando con sé l'allentamento o lo spostamento dei denti. Non trattata con le giuste cure, può anche provocarne la caduta. 

Ciò che avviene, in pratica, è un lento ma progressivo scollamento dei denti dalle gengive che causa la formazione delle tasche parodontali. Nelle tasche si annidano i batteri che portano all'usura del parodonto, la struttura che avvolge il dente nell'alveolo, ovvero l’insieme dei tessuti di supporto al dente: gengive, osso alveolare, legamenti e cemento radicolare. 

Anche solo osservando con attenzione, si può capire se c'è una condizione di recessione gengivale che lascia presagire una parodontite. Il dente appare più lungo e la gengiva più corta. Inoltre, aumenta la sensibilità al caldo-freddo quando si mangia o beve, e a lungo andare i denti si muovono fino a cadere (piorrea).

Le cause sono legate all'accumulo di tartaro e placca batterica responsabili dell'infiammazione e infezione delle gengive. Dunque, la mancanza di una pulizia quotidiana e di una igiene orale periodica, professionale, possono portare alla parodontite e/o alla caduta dei denti.

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I fattori di rischio della parodontite sono da ricercare, tra gli altri, nella degenerazione di una gengivite non curata, nella predisposizione genetica, nella scarsa igiene orale, nel vizio del fumo.

  • Gengivite
  • Ereditarietà
  • Cattive abitudini di salute orale
  • Uso di tabacco
  • Diabete
  • Età avanzata
  • Riduzione dell'immunità, come quella che si verifica con la leucemia, l'HIV/AIDS o la chemioterapia
  • Cattiva alimentazione
  • Uso di alcuni farmaci
  • Cambiamenti ormonali, come quelli legati alla gravidanza o alla menopausa
  • Montaggio errato delle protesi dentali.

I sintomi della parodontite

  • gengive di colore rosso vivo o rosso-porpora
  • gengive che appaiono lucide
  • gengive gonfie, sanguinanti e doloranti al tatto
  • pus tra i denti e le gengive
  • alito cattivo
  • cattivo sapore in bocca
  • ascessi gengivali
  • formazione delle tasche gengivali.

Come intervenire in questo caso? Come curare e rinforzare i denti che si muovono?

Cosa fare per fermare la parodontite

In caso di parodontite allo stadio iniziale, si può intervenire con trattamenti conservativi: 

  • rimozione del tartaro e dei batteri dalla superficie dei denti e da sotto le gengive
  • levigatura delle le superfici radicolari
  • terapia antibiotica per curare l'infezione batterica (collutori antibiotici o per via orale).

In caso di parodontite avanzata, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico:

  • chirurgia Flap (intervento chirurgico di riduzione della tasca): piccole incisioni nella gengiva per ridefinire l'osso sottostante ed eseguire poi levigatura radicolare e favorire la rigenerazione di tessuto sano.
  • innesti di tessuti molli per rinforzare alcuni tessuti molli danneggiati dalla malattia parodontale. La procedura prevede il prelievo di una piccola quantità di tessuto dal palato che viene innestato nelle gengive per ridurne la recessione, coprire le radici esposte e migliorare l'aspetto dei denti.
  • innesto osseo: si esegue quando la parodontite ha distrutto l'osso circostante fino alla radice del dente per evitarne la caduta e favorire la ricrescita di osso naturale.
  • rigenerazione dei tessuti: si ottiene con l'inserimento di tessuto biocompatibile tra l’osso e il dente, favorendo la ricrescita dell'osso.
  • applicazionedi un gel speciale alla radice del dente malato: il gel contiene le stesse proteine che si trovano nello smalto del dente, capaci di stimolare la crescita di tessuto osseo sano.

In altri casi, a seconda della scelta consigliata dal dentista, si può anche risolvere con lo splintaggio, una tecnica non invasiva di sostegno ai denti tramite una legatura in fibra di vetro e composito.

Una volta risolto il problema, si dovrà comunque continuare a osservare le periodiche operazioni di pulizia e detartrasi semestrali o annuali, oltre a mantenere un'ottima igiene orale in casa: 

  • spazzolare i denti almeno due volte al giorno
  • usare il filo interdentale ogni giorno 
  • sottoporsi ai controlli dentistici periodici
  • correggere lo stile di vita (evitare di fumare).

Malocclusioni dentali

La malocclusione dentale è una condizione di disallineamento tra arcata superiore e inferiore, in cui i denti delle due arcate non si incontrano correttamente quando si chiude la bocca.

Ciò può causare diversi problemi, tra cui

  • difficoltà nella masticazione
  • problemi di pronuncia e di respirazione
  • dolore alla mascella
  • mal di testa
  • e altri problemi di salute dentale.

Inoltre, la malocclusione può portare al riassorbimento dell'osso di sostegno dei denti, e ciò può causare la mobilità dei denti e la loro perdita nel tempo.

Le cause della malocclusione possono essere diverse, tra cui la genetica, l'uso di tettarelle o succhiotti durante l'infanzia, la perdita prematura dei denti, la respirazione attraverso la bocca, la pressione costante dei denti a causa del bruxismo.

Il trattamento

dipende dalla gravità e dalle cause. In alcuni casi, può essere sufficiente adottare un apparecchio ortodontico per correggere la posizione dei denti e migliorare la funzione masticatoria. In altri casi, potrebbe essere necessario ricorrere a interventi chirurgici per correggere la posizione della mascella o dei denti.

Digrignamento dei denti: il Bruxismo

Il bruxismo, ovvero il digrignamento o serramento dei denti, che avviene perlopiù durante le ore notturne, può derivare dalla posizione dei denti, dalla malocclusione, o anche da ansia e stress emotivo. Ebbene, questa condizione di pressione costante può consumare i denti e causarne lo spostamento nel tempo.

Come risolvere con una protesi

In questi casi, si può adottare una protesi da indossare durante la notte per evitare il digrignamento dei denti e prevenirne i problemi di mobilità. 

Crescita delle ossa mascellari

Un'altra condizione che si manifesta con l'avanzare dell'età, dunque un evento del tutto normale e fisiologico, è la crescita delle ossa mascellari che può portare allo spostamento dei denti.

In sostanza, l'osso mascellare cresce in avanti e si restringe nell'arcata inferiore, provocando l'affollamento dei denti e il conseguente cambiamento del morso e dell'arcata superiore. A questo punto potrebbe essere necessaria una estrazione dei denti "di troppo", o comunque della correzione del morso.

L'estrazione, dal canto suo, può diventare un'altra causa correlata alla mobilità dei denti contigui. Ecco perché dopo un'estrazione alla quale non segue un ponte o un impianto dentale, è frequente assistere ai molari che si muovono e si spostano per cercare di riempire lo spazio vuoto. Allo stesso modo, quando si perde un canino o un incisivo, i denti laterali possono spostarsi l'uno verso l'altro.

Come risolvere con l'ortodonzia

In alternativa all'estrazione del dente si può ricorrere alla correzione del morso con un apparecchio ortodontico.

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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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