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Dolore al ginocchio: avete escluso la presenza di una condropatia?

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 13 Maggio, 2021

condropatia al ginocchio: quali sono le cure?

Non preoccupatevi! Avere un ginocchio che scricchiola in seguito a un piegamento capita a tutti, indipendentemente dall’età.

Se è accompagnato da costante dolore, però, potrebbe essere sintomo di un problema più serio. Quando si tratta di condropatia al ginocchio?

Condropatia: di cosa si tratta

Normalmente, quando si piega un ginocchio, la rotula scorre in modo sciolto sui binari della troclea femorale senza intoppi. In determinate situazioni, però, questo procedimento non funziona correttamente e, a lungo andare, potrebbe manifestarsi un danno alla cartilagine, normalmente responsabile dell’ammortizzamento a delle forze che agiscono sull’articolazione.

La conseguenza? Può insorgere un dolore a livello di queste cartilagini in assenza di eventi scatenanti (quali traumi). Tale condizione è nota come condropatia, letteralmente “sofferenza della cartilagine articolare”.

Si tratta di una malattia del tessuto cartilagineo che si manifesta principalmente nelle donne (65%), negli sportivi o in chi che per altre ragioni sollecita continuamente questa articolazione.

Spesso (troppo spesso!) siamo soliti associare la condropatia alla terza età. Purtroppo, però, non è così. Attualmente non esistono più differenze di età o professione e, tale condizione, può colpire tutti.

Dolore e scricchiolio al ginocchio: che fare?

Il primo e più evidente sintomo di condropatia consiste in un dolore durante il movimento, causato dalla degenerazione o degradazione del tessuto cartilagineo.

Successivamente compare lo scricchiolio al ginocchio e, talvolta, l’area si gonfia. Nei casi più avanzati, potrebbe manifestarsi anche il blocco meccanico del ginocchio.

Se presenti uno dei sintomi, non allarmarti prima del previsto. La diagnosi avviene infatti solo in seguito ad uno scrupoloso esame clinico dell’ortopedico. Solitamente, il medico vi chiederà se avete subito un trauma o cercherà comunque di individuare un evento scatenante. Proverà poi a localizzare il dolore al ginocchio e valuterà la conformazioni degli arti inferiori. Avere il ginocchio valgo o varo può infatti predisporre alla condizione, poiché impedisce la distribuzione uniforme del carico a livello delle articolazioni.

Ulteriori indagini radiologiche possono essere necessari in casi dubbi, ad esempio se il dolore persiste nonostante le prime terapie e il riposo. Generalmente è necessaria soltanto una lastra tradizionale in quanto le condropatie non sono visibili allo stadio iniziale con la risonanza magnetica.

Come curare una condropatia al ginocchio

Insomma, se hai il dubbio della presenza di tale patologia, rivolgiti a uno specialista. Qualora confermasse la presenza di condropatia, le opzioni di trattamento consigliate dipendono dal livello di gravità. In particolare:

  • Riposo – Nei primi gradi di condropatia, quando la degenerazione o degradazione dei tessuti è lieve, può essere sufficiente rimanere a riposo fino a quando il dolore sparisce, evitando di correre, saltare o piegare le ginocchia. La terapia consigliata è di tipo antinfiammatorio: il medico può prescrivere farmaci antidolorifici (FANS) e consigliare l’applicazione di ghiaccio per attenuare il dolore.
  • Terapia farmacologica – Qualora i rimedi precedenti non fossero sufficiente, viene generalmente valutata la terapia farmacologica infiltrativa: a base di acido ialuronico e – in casi di infiammazione intensa – anche di cortisone. Si tratta attualmente della terapia migliore, poiché può essere personalizzata a seconda delle patologie del paziente e dei sintomi che presenta. Gli acidi ialuronici a disposizione differiscono infatti sia per formulazione che per concentrazione. Alcuni sono consigliati nei pazienti giovani o sportivi, altri in caso di condropatia cronica e da usura. La loro azione? Nutrire la cartilagine e lubrificare l’articolazione del ginocchio.
  • Riabilitazione – La terapia precedente è associata ad una riabilitazione motoria personalizzata, in modo da riequilibrare il ginocchio riducendo la deviazione della rotula rispetto all’osso del femore che è presente se il ginocchio è valgo o varo. Cicli di fisioterapia basati sul rafforzamento muscolare dell’arto possono essere una valida soluzione. In alcuni casi, potrebbe anche essere consigliato di applicare il taping rotuleo al fine di sostenere la rotula e diminuire il dolore.
  • Intervento chirurgico – L’intervento chirurgico viene invece considerato soltanto in casi estremi, soprattutto quando un trauma causa il distacco o la compressione delle cartilagini. Anche in presenza di artrosi, poiché la terapia infiltrativa e la riabilitazione motoria sono solo sintomatiche, viene consigliato l’intervento chirurgico ma soltanto dopo aver attenuato il dolore e raggiunto una situazione di beneficio generale. Anche in questo caso i trattamenti chirurgici possibili sono differenti, a seconda del caso clinico del paziente e della condropatia al ginocchio presente.

Le terapie con i campi elettromagnetici pulsati sono ancora oggetto di studio. Attualmente, i risultati suggeriscono che siano consigliate solo in condizioni particolari. Utilizzare i campi elettromagnetici sembrerebbe favorevole – ad esempio – in caso di avanzata degenerazione della cartilagini ma senza usura. Nonostante ciò, i costi di queste terapie sono ancora molto elevati e proibitivi per molti.

Il dolore al ginocchio non è quindi un sintomo da sottovalutare se persiste soprattutto in assenza di traumi. Come escludere la condropatia? Se pensi di soffrirne non esitare a rivolgerti al tuo medico di base, che eventualmente ti reindirizzerà a uno specialista.

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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