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La circonferenza del collo può svelare il rischio di apnee notturne

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Circonferenza del collo e Rischio Apnee

Dr. Antonio Sanna – Pneumologo – Dirigente Medico S.O.S Pneumologia ed Endoscopia Bronchiale, Ospedale San Jacopo – Pistoia.


Un “buon sonno” è indispensabile per rigenerarsi e sentirsi in piena forma durante il giorno.

Pur consapevoli di questo, spesso non facciamo caso alla comparsa di cambiamenti dell’umore, stanchezza, difficoltà nel concentrarsi e sonnolenza diurna che possono modificare il nostro comportamento con gli altri, sia in famiglia che al lavoro.

Tali sintomi sono dovuti alla mancanza o carenza di un “buon sonno”, a causa di malattie del sonno, tra le quali quella da apnee notturne è una delle più frequenti, sia nei bambini che negli adulti  di entrambi i sessi.

Vediamo insieme quali sono i “campanelli d’allarme” che devono farci pensare di essere malati di apnea notturna.

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I sintomi delle apnee notturne

Facilità a stancarsi, difficoltà a concentrarsi, calo della memoria, calo del desiderio sessuale, aumento della pressione arteriosa e/o della glicemia. Ciò è spesso causato dalla comparsa, tutte le notti quando la persona dorme, di ripetute e frequenti interruzioni del respiro, disturbo da non sottovalutare che, seppur più frequente e grave nelle persone in sovrappeso o affette da obesità, si osserva anche in chi ha un peso normale.

Le apnee notturne sono estremamente frequenti nella popolazione generale, anche in chi crede di essere sano o è considerato sano. Viene infatti stimato che ben un uomo adulto su due e una donna adulta su quattro ne siano colpiti.

Come si manifestano le apnee del sonno?

Quando dormiamo, si riducono le dimensioni della faringe attraverso cui passa l’aria che respiriamo. In molti individui, le dimensioni si riducono a tal punto che l’aria ha difficoltà a passare fino addirittura a trovare un ostacolo nella chiusura completa della faringe. La riduzione del flusso di aria o la sua assenza sono definite rispettivamente ipopnea e apnea, abitualmente associate al russamento.

Nelle forme più gravi di apnea notturna, la persona si rende conto di alzarsi spesso la notte per urinare, di svegliarsi con la bocca asciutta, di essere stanco e avere facilità ad appisolarsi durante il giorno, addirittura anche quando lavora o guida un veicolo.

Molte volte, però, non associa tali sintomi alle apnee. Chi soffre di apnee notturne, infatti, non si rende conto di quello che gli succede durante il sonno proprio perché dorme, anche se la durata delle apnee può essere superiore al minuto. Abitualmente è chi dorme con lui/lei che gli/le segnala che russa o smette di respirare e lo/la spinge ad andare dal medico.

Associazione tra apnee, peso corporeo e circonferenza del collo

Risulta ben noto che nella persona in sovrappeso o obesa la malattia delle apnee notturne è più frequente e più grave. È anche vero che l’obesità si associa ad accumulo di grasso nelle pareti della faringe, facilitandone la chiusura durante il sonno, specie in chi ha un collo corto e tozzo.

È quindi un fattore di rischio per OSAS avere un collo con le seguenti misurazioni:

  • 43 cm di circonferenza collo per gli uomini;
  • 41 cm di circonferenza collo per le donne.

Cosa fare per diagnosticare precocemente la malattia da apnee notturne?

In primis, “ascoltare” il proprio corpo per non lasciarsi sfuggire i segnali che ci manda, come anche tener conto di ciò che dice chi dorme con noi.

Parlarne, quindi, con il medico che consiglierà di sottoporci all’esame strumentale, monitoraggio cardiorespiratorio notturno o polisonnografia, entrambi realizzabili a casa con un apparecchio portatile per registrare il respiro, la frequenza cardiaca e i livelli di ossigeno quando si dorme.

Nel caso dall’esame strumentale risultasse un quadro di apnee notturne, bisognerà adottare un uno stile di vita sano evitando di fumare, consumando pasti leggeri e non bere alcolici la sera e soprattutto, se obesi o in sovrappeso, riducendo il peso corporeo.

Se necessario, sottoporsi quindi alle eventuali altre valutazioni clinico-strumentali per la scelta della terapia più valida per evitare la comparsa delle apnee e ipopnee  quando dormiamo. La terapia consigliata, specie nelle forme gravi, consiste nella somministrazione di una pressione positiva continua nelle vie aeree, detta CPAP, con una maschera da applicare sul naso. Tale trattamento garantisce che la faringe rimanga aperta anche durante il sonno ed evita che la comparsa delle apnee e ipopnee, con risoluzione di sintomi tipici della malattia da apnee notturne.

Non abbiate timore di scoprire se soffrite di apnee. E’ infatti possibile fare la diagnosi e curare il disturbo! Avrete quindi un “buon sonno” che vi assicurerà il miglior riposo possibile. E durante il giorno sarete più carichi di energia!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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