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Leucemia e terapie innovative: ecco come migliora la qualità della vita dei pazienti

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 11 Gennaio, 2016

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I tumori del sangue sono delle patologie che esigono cure particolari, che però potrebbero presto diventare molto meno invasive, grazie a un nuovo farmaco da assumere in compresse.

Il dottor Fabrizio Pane, Presidente della Società italiana di Ematologia, riferendosi ai recenti studi presentati al Congresso Americano di Ematologia (ASH), svoltosi ad Orlando in Florida, afferma che ci sono tutta una serie di patologie che non sono più considerate mortali, ma sono catalogate tra quelle croniche.

Buone speranze

Le novità positive, illustrate in questi studi, mirano non solo ad allungare i tempi di sopravvivenza dei pazienti, ma anche a migliorarne a qualità della vita. Si stima che ogni hanno ben 32.000 italiani si ammalino di tumori ematici e che il 40% di loro guarisca.

Per questo, è necessario cercare di trattare questi soggetti con terapie il memo invasive possibile, evitando il ricorso alla chemioterapia, quando se ne può fare a meno e ripiegando su trattamenti mirati, specifici per ogni singolo paziente. Oltre che alle cure che mirano all’attacco diretto del tumore, ce ne sono altre, legate all’immunologia, altro campo dove si fanno continui progressi, dove si punta a rinforzare il sistema immunitario dei pazienti, attraverso vaccini e anticorpi, che istruiscono l’organismo su come colpire nel modo migliore le cellule malate.

I principali tumori del sangue sono la leucemia linfatica cronica e il linfoma mantellare ed è sul trattamento di queste due tipologie tumorali che si sono concentrati gli studi dell’ASH. Un prodotto all’avanguardia sembra essere l’Ibrutinib, un inibitore selettivo dell’enzima BTK, che va a ostacolare il diffondersi, la differenziazione e la sopravvivenza delle cellule tumorali.

Sui malati di leucemia linfatica cronica il prodotto ha ridotto del 53% il rischio di morte e ha aumentato la percentuale di sopravvivenza senza progressione della malattia al 90%; tutti i valori fanno riferimento a un lasso di tempo di 19 mesi di trattamento. In caso di malati di linfoma mantellare, nel 67% dei casi si è avuto una risposta positiva al trattamento e nel 23% la malattia e scomparsa.

Per di più sembra che questo farmaco sia più efficace della chemioterapia standard in pazienti cronici. Il dottor Pane riprende affermando che questo farmaco agisce sui meccanismi che sostengono la crescita neoplastica e per questo può essere particolarmente efficace nei pazienti anziani, che di solito avevano prognosi infauste associate a quadri clinici complicati. Ma l’aspetto più importante è che la sua assunzione avviene per via orale e non richiede un trattamento in ambito ospedaliero.

La leucemia linfatica è una patologia che colpisce molto tra la popolazione anziana. Si tratta di una malattia cronica che progredisce lentamente e che tocca 3.000 nuove persone all’anno in Italia. Robin Foà, dottore presso in Dipartimento di Ematologia dell’Università La Sapienza, afferma che in alcuni casi la leucemia linfatica si sviluppa e progredisce in modo rapido e se non curata porta alla morte in pochi anni, ma ci sono anche molti casi dove questa avanza in modo lento e quasi asintomatico per decenni.

Questa patologia è sempre stata curata con chemioterapia e terapia con anticorpi monoclonali, ma adesso tutto sembra essere sul punto di cambiare. Questi nuovi farmaci impediscono alla malattia di evolvere, rendendola cronica ed allo stesso tempo non andando a peggiorare la qualità della vita. L’altra patologia tumorale che può essere trattata con questa nuova classe di farmaci è il linfoma mantellare, una malattia molto aggressiva. Si presenta avanti nell’età (intorno ai 65 anni) e ha un tasso di sopravvivenza media di 3-4 anni.

Questa patologia è difficile da curare e presenta spesso recidive, facendo sì che i pazienti diventino refrattari ai vari trattamenti medici. La possibilità dell’utilizzo di un farmaco che ha una maggiore tolleranza, quando le terapie tradizionali non hanno più effetto, può essere un punto di svolta.

 

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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