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Avete accanto una persona stressata? È per questo che siete nervosi

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 27 Luglio, 2018

lo stress è contagioso: lo dice la scienza

Vi è mai capitato di stare accanto a una persona stressata e finire per innervosirvi anche a voi? Se la vostra risposta è affermativa, vuol dire che siete stati contagiati dal virus dello stress.

Recentemente uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Calgary ha scoperto che lo stress è contagioso!

Insomma, avere accanto una persona stressata contribuirebbe a far aumentare i livelli di stress e ansia di chi gli sta intorno, rendendoli nervosi.

I meccanismi che regolano questo “contagio da stress”

Lo studio, guidato dal dr. Toni-Lee Sterley dell’Università di Calgary e pubblicato di recente sulla rivista Nature Neuroscience, ha indagato la reazione di coppie di topi di ambo i sessi a un particolare stress.

Nella fase preliminare dello studio, a ciascuna coppia di cavie è stata assegnata una gabbietta. Nel corso dell’esperimento, i ricercatori hanno preso a turno una cavia di ogni coppia, allontanandola dalla gabbia per sottoporla, lontano dalla vista del partner, ad una lieve scossa elettrica. Successivamente all’induzione di questo stress, il topo veniva reintrodotto nel suo ambiente con il suo compagno che – come il topo sottoposto alla scossa – iniziava a manifestare gli stessi sintomi e segni di stress.

La vicinanza allo stress altrui modifica il nostro cervello

Secondo quanto emerso dall’osservazione delle cavie sottoposte all’esperimento, il cervello di entrambi i topi della coppia presentava le stesse modifiche in risposta allo stress, anche se a subire il trauma era stata soltanto una delle due cavie.

I ricercatori hanno potuto osservare che lo stress – sperimentato in prima persona o solo vissuto di riflesso – è in grado di provocare un sensibile aumento dei livelli di corticosterone (ormone coinvolto nella risposta da stress) in entrambi i casi.

Secondo il dr. Toni-Lee Sterley – “I neuroni che controllano la risposta del cervello allo stress hanno mostrato, nei partner non sottoposti allo stressor, cambiamenti identici a quelli che abbiano osservato negli animali sottoposti a trauma“.

Quest’osservazione avrebbe fatto concludere ai ricercatori che lo stress è contagioso, in particolare per le coppie, dove i rapporti e le emozioni coinvolte sono più intense, e dove lo stress dell’uno si ripercuote sull’altro. Dal punto di vista etologico una simile reazione è comprensibile.

Del resto, gli esseri umani sono animali sociali, capaci di intuire (grazie alla loro capacità empatica) lo stato d’animo di chi gli è accanto, captando per simbiosi stress e sofferenza. Nel caso della reazione a un stimolo traumatico, la nostra capacità di comprendere l’altro e di immedesimarci nel suo vissuto ci prepara a comprenderne i rischi senza però metterci a diretto contatto con il pericolo.


Un mediatore chimico è il vero responsabile di questo contagio

Secondo i ricercatori, a mandare il segnale d’allarme dal topo stressato al partner, sarebbe quello che loro definiscono mediatore del contagio, un feromone, rilasciato nella zona genitale dai topi e captato dal partner quando, dopo essere stato sottoposto alla scossa, la cavia viene reintrodotta nel suo ambiente.

Gli studiosi dell’Università di Calgary hanno concluso che la sola esposizione a queste secrezioni è sufficiente a modificare la chimica nel cervello dei roditori non esposti allo stress.

In ultimo, dall’osservazione delle cavie, è emerso un altro dato molto interessante: gli effetti dello stress sembra siano reversibili solo nei roditori femmine.

Vale lo stesso per gli esseri umani?

Quanto osservato dai ricercatori canadesi, con tutti i limiti di uno studio condotto su cavie da laboratorio, potrebbe per analogia offrire una spiegazione sul perché alcuni individui pur non avendo sperimentato in prima persona un trauma sviluppino sintomi ad esso associati, a causa della loro vicinanza a persone che lo hanno vissuto in prima persona.

Siamo in grado di comunicare il nostro stress agli altri in maniera a volte consapevole” – ha spiegato il dr. Jaideep Bains, uno degli autori dello studio – “Numerose ricerche sono riuscite a dimostrare come alcuni dei sintomi tipici dello stress possono essere rintracciati anche nei familiari di individui che soffrono di sindrome da stress post-traumatico, pur non avendo subito direttamente il trauma“.

Secondo Bains, è comunque inevitabile avere tali ripercussioni perché entrare in contatto con l’altro, a livello emotivo, è parte integrante della costruzione dei rapporti sociali e dei rapporti intimi con gli altri. “Lo stress, dunque, può essere contagioso” – ha continuato – “Ma se questo abbia delle conseguenze a lungo termine sul nostro cervello non è ancora del tutto chiaro“.

Quindi, fate attenzione! Cercate di prendere le distanze (per quanto possibile) dalle persone stressate. Il virus dell’ansia potrebbe contagiare anche voi!

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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