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Mal di testa: conoscere le cause per sconfiggerlo

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 15 Dicembre, 2015

La cefalea, termine clinico del mal di testa, è un malessere diffuso e molto comune e anche se nella maggior parte dei casi non è un sintomo di malattie gravi o pericolose, nondimeno può raggiungere frequenze e intensità tali da diventare invalidante.

Per combatterlo il medico dovrà innanzitutto determinare a quale forma appartiene, se primario o secondario. Nel primo caso, il male non è riconducibile a una causa specifica e andrà, quindi, trattato come una patologia autonoma; nel secondo caso, ci si trova di fronte a una patologia scatenata da comportamenti o fattori modificabili, quindi è più propriamente un sintomo. Per capirlo, è sufficiente fare attenzione alle circostanze in cui si presenta.

Le cefalee primarie non dipendono da una causa e spesso si tende a indicarle con il nome di emicranie. È bene però chiarire la differenza tra cefalea ed emicrania. Infatti, spesso si pensa che i due termini siano sinonimi e che si possano usare indifferentemente. In realtà, esiste una notevole differenza, perché con il termine cefalea s’intende qualsiasi mal di testa, mentre l’emicrania è un tipo di cefalea primaria, quindi senza una causa nota.

Le cefalee primarie più diffuse, secondo le più recenti classificazioni dell’IHS (International Headache Society), sono:

  • Cefalea a grappolo ed emicrania parossistica
  • Emicrania (con e senza aura)
  • Cefalea tensiva
  • Nevralgia del trigemino

Una particolare cefalea primaria è quella detta a “rombo di tuono” , ad esordio improvviso e violento con dolore di intensità tale che il paziente il più delle volte non può evitare di ricorrere al pronto soccorso, anche se non è una patologia grave e non ha mai esiti negativi. In ogni caso, e vista la sintomatologia d’esordio simile a quella della rottura di un aneurisma cerebrale o di un’emorragia sub-aracnoidea, il ricovero al pronto soccorso è d’obbligo.

Altre emicranie, meno comuni, hanno caratteristiche distinte, come una durata insolita o dolore associato solo a una particolare attività. Sebbene queste emicranie siano generalmente classificate primarie, potrebbero essere un sintomo di una malattia sottostante.

Sono:

  • Cefalea cronica quotidiana
  • Mal di testa indotto da tosse
  • Mal di testa indotto da esercizio fisico
  • Mal di testa indotto dall’attività sessuale

Alcuni tipi di mal di testa, classificabili come cefalee primarie, possono essere conseguenza di uno stile di vita non propriamente salutare, in particolare:

  • consumo di alcol, in particolare il vino rosso;
  • alcuni alimenti, come gli insaccati che contengono nitrati, la mancanza di sonno o le brusche variazioni del ritmo circadiano, cattiva postura, disordine alimentare, stress.

Cefalee secondarie

Quando il mal di testa è un sintomo secondario di una malattia, si parla di cefalee secondarie. Le cefalee secondarie variano moltissimo in intensità e gravità. Fonti di cefalee secondarie possono essere, innanzitutto, patologie a carico del sistema vascolare cerebrale, come l’aneurisma, la trombosi venosa, o le malformazioni artero venose.

In altri casi, possono essere determinate da problemi strutturali alla base del cranio, da eventi traumatici, come la commozione cerebrale, o da avvelenamento da monossido di carbonio.

Altre cause comuni di cefalee secondarie sono l’influenza, la sinusite acuta, un processo infiammatorio dei seni paranasali, la disidratazione, le infezioni dell’orecchio medio, le patologie a carico dei denti, il glaucoma, l’encefalite, la meningite e l’ematoma intracranico. La cefalea, infine, può anche essere farmaco indotta, cioè essere un effetto collaterale dell’assunzione di farmaci, tipiche quelle che si presentano dopo lunghe somministrazioni di antidolorifici.

Alcune di queste cause, come si vede, possono essere gravissime con elevato rischio di morte, quindi è sempre opportuno non sottovalutare un violento mal di testa.

Altri specifici tipi di cefalee secondarie, meno comuni, sono:

  • Mal di testa da compressione esterna
  • Mal di testa da freddo eccessivo
  • Mal di testa spinale, causato da bassi livelli di liquido cerebrospinale, come possibile conseguenza di un trauma o di una anestesia spinale

Che esami fare se si soffre di mal di testa?

Quasi sempre per una diagnosi certa di cefalea primaria sono sufficienti una precisa descrizione dei sintomi e un accurato esame obiettivo del medico.

Non è altrettanto semplice, però, la diagnosi di cefalea secondaria. In questo caso, il percorso diagnostico ha bisogno di esami strumentali, prescrivibili in base alla sintomatologia descritta dal paziente e dopo un’accurata anamnesi personale e familiare.

Può essere utile, ai fini diagnositici, la compilazione di un “diario” delle cefalee, per indirizzare il medico in una precisa direzione in base alla quale andranno scelti gli esami strumentali più utili. Gli esami strumentali partono dal comune elettroencefalogramma e dalla RX cranica, necessari per esaminare la composizione ossea della scatola cranica e la funzionalità cerebrale, fino alle più recenti tecniche di diagnostica per immagini: TAC e RMN, anche di tipo angio, cioè utilizzando un software che privilegia la componente vascolare, opportunamente contrastata, delle immagini.

In rari casi, può essere necessario ricorrere alla rachicentesi, più nota come puntura lombare, con la quale si effettua un prelievo del liquido spinale, utilizzando appunto una puntura effettuata tre le vertebre lombari, dove non si corre il rischio di danneggiare il midollo. L’analisi di laboratorio del liquor fornisce informazioni su eventuali stati infiammatori, come nelle meningiti, nelle encefaliti o negli ascessi cerebrali. La puntura lombare permette anche di evidenziare l’eventuale presenza di sangue per un’emorragia subaracnoidea, quando la Tac sia risultata negativa.

Mal di testa in gravidanza

Le cefalee sono piuttosto comuni e frequenti durante le prime fasi della gravidanza. Gli esperti, che ancora non hanno trovato le cause, sospettano che siano dovute agli impetuosi cambiamenti ormonali tipici del periodo, che possono essere aggravati dalla familiarietà e da uno stile di vita non proprio salutare.

Con il progredire della gravidanza e il ritrovato equilibrio metabolico del corpo, tendono a scomparire.

Le donne che soffrono normalmente di emicranie, sopratutto del tipo con aura, cioè precedute da fenomeni visivi come luci lampeggianti e simili, nella maggior parte dei casi assistono a una netta riduzione di questi malesseri durante la gestazione. Anche in questo caso, non se ne conosce ancora il motivo.

Se i dolori sono lancinati ed è necessario ricorrere ad antidolorifici, evitare assolutamente l’acido acetilsalicilico, cioè la comune aspirina e l’ibuprofene, contenuto nella maggior parte degli antidolorifici. Meglio il paracetamolo i cui possibili effetti collaterali sono, normalmente, ben tollerati.

In ogni caso, è sempre bene consultare un medico prima dell’assunzione. Se volete evitare di prendere farmaci, un ottimo metodo è stare attente alla dieta.

Evitate alimenti che possono facilitare l’insorgere di cefalee, in particolare:

  • cibi conservati e insaccati che contengono glutammato monopodico;
  • nitriti e nitrati (comuni in carni trasformati come wurstel, salumi, e pancetta) e dolcificanti artificiali. Niente frutta secca, formaggi stagionati e prodotti derivati ​​dal latte.

Meglio evitare anche alcuni tipi di frutta fresca come banane, papaia, avocado e tutti gli agrumi, il pesce affumicato, il cioccolato e i cibi che vengono fermentati o preparati in salamoia.

È bene evitare i cali di zucchero, quindi privilegiate pasti leggeri e ripetuti e, fuori di casa, porte sempre con voi uno snack.

Altrettanto importante è rimanere sempre ben idratati bevendo molta acqua. Non rinunciate a fare esercizio fisico. È provato che chi si mantiene in esercizio soffre meno di mal di testa. Per lenire il dolore e far passare il mal di testa una doccia o un panno freddo alla base del cranio possono essere molto utili.

Raramente, il mal di testa gravidico è un segnale di problemi più gravi, tuttavia non sottovalutate questa possibilità e non esitate a ricorrere al vostro medico se il mal di testa tende a essere molto forte e persistente.

Mal di testa nei bambini

I mal di testa nei bambini sono piuttosto comuni e di solito non sono gravi. Come gli adulti, i bambini possono sviluppare diversi tipi di mal di testa, tra cui emicrania o cefalea indotte dallo stress, che sono le forme più comuni.

Negli altri casi, escludendo quelli – per fortuna rarissimi – dovuti a tumori o ascessi cerebrali, le cefalee infantili sono dovute ad un’infezione o un trauma cranico non grave.

I sintomi possono differire da quelli comunemente riscontrabili negli adulti. I bambini, ad esempio, tendono a sviluppare emicranie nel pomeriggio, mentre negli adulti sono più probabili quelle del mattino. Lo stesso dolore, che negli adulti persiste per almeno 4 ore, nei bambini ha durate inferiori.

Tali differenze possono rendere più difficile riconoscere il mal di testa in un bambino, soprattutto in un bambino molto piccolo che non può descrivere bene i sintomi. In generale, però, alcuni sintomi tendono ad essere sempre presenti.

Ad esempio, l’emicrania può causare:

  • Dolore pulsante che peggiora con lo sforzo, nausea, vomito, dolore addominale, estrema sensibilità alla luce ed al suono.
  • Le cefalee muscolo tensive dei bambini possono essere facilmente individuate in caso di presenza di eccessiva tensione dei muscoli del collo.
  • I bambini più piccoli possono essere inappetenti ed avere la tendenza a dormire di più.

I medici usano il termine “cefalea cronica quotidiana” per emicrania e cefalea di tipo tensivo che si verificano per più di 15 giorni al mese in un periodo superiore ai tre mesi.

Cure per il mal di testa

Vengono quasi sempre prescritti antidolorifici, in genere non steroidei, per lenire il dolore quando troppo intenso. In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci antidepressivi o betabloccanti per prevenire gli attacchi.

Per cefalee ed emicranie di tipo tensivo, un rimedio non farmacologico è costituito dall’utilizzo del biofeedbck, un tipo di training effettuato con l’ausilio di sensori applicati sulle zone ipertese, spesso associato a tecniche di rilassamento, che si sta rivelando molto efficace.

Anche l’agopuntura è sempre più spesso raccomandata come alternativa terapeutica non farmacologica per la cura delle cefalee.

A tutte queste terapie dovrebbe sempre essere associata l’adozione di un regime dietetico e di uno stile di vita salutare, per massificarne gli effetti e prevenire le ricadute.

Fonti

http://www.mayoclinic.org/symptoms/headache/basics/causes/sym-20050800

http://www.webmd.com/migraines-headaches/guide/migraines-headaches-basics

http://www.americanheadachesociety.org/assets/1/7/NAP_for_Web_-_Headache_Diagnosis___Testing.pdf

http://www.babycenter.com/0_headaches-during-pregnancy_2035.bc

http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/headaches-in-children/basics/definition/con-20034478

http://www.health.com/health/gallery/0,,20538298,00.html

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Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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