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Cosa fare (e non fare) per ridurre il rischio di cancro alla prostata

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 17 Dicembre, 2018

Come ridurre il rischio di cancro alla prostata

Secondo il Center for Disease Control and Prevention (CDC) il cancro alla prostata è il carcinoma più frequentemente riscontrato nella popolazione maschile adulta, secondo solo al cancro della pelle. Recenti stime indicano che le persone affette da carcinoma della prostata abbiano un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 99%.

Malgrado queste stime incoraggianti è d’obbligo sottolineare che il cancro alla prostata può comportare gravi conseguenze alla qualità della vita e la salute del singolo individuo. Per questo è fondamentale mettere in atto quante più azioni preventive siano in nostro potere.

Ci sono alcuni metodi naturali in grado di ridurre il rischio di sviluppare il cancro alla prostata?

Ridurre il rischio di cancro alla prostata: dalla dieta all’esercizio fisico

Prevenire il cancro alla prostata? La risposta a questa domanda è – purtroppo – negativa. Dunque no, non è possibile (allo stato attuale) riuscire a prevenire il tumore alla prostata. È però fattibile ridurre il rischio di una persona di svilupparlo.

Esistono alcuni metodi naturali in grado di ridurre il rischio di sviluppare il cancro alla prostata ma, perchè questi siano realmente efficaci, è necessario includere queste azioni preventive in un piano d’assistenza medica completo, concordato con il vostro curante, a seconda del caso specifico e dei fattori di rischio predisponenti e concomitanti.

Secondo l’American Cancer Society, i modi migliori per ridurre il rischio di sviluppare il cancro alla prostata fanno riferimento ad uno stile di vita che abbracci dei cambiamenti positivi che riguardano principalmente la dieta e l’esercizio fisico.

Dalla soia al caffè

Di seguito, vi riportiamo alcuni dei rimedi naturali più comunemente indicati in grado di ridurre il rischio di cancro alla prostata.

  • Prodotti a base di soia
 – Gli isoflavoni, un composto chimico con proprietà antinfiammatorie, sono sostanze presenti in alte concentrazioni in alcuni prodotti a base di soia, come tofu, latte di soia e miso. Sono inoltre presenti nei fagioli e nei ceci. Secondo uno studio del 2016, tra i diversi effetti benefici degli isoflavoni vi sarebbe anche quello di proteggerci dal cancro alla prostata.
  • Acidi grassi – Gli acidi omega-3 sono presenti nei pesci e in altri tipi di frutti di mare. Altre fonti includono: noci, semi di lino semi o di soia. Diversi studi concordano nell’affermare che gli omega-3 possono contribuire a ridurre il rischio di cancro alla prostata.
  • Pomodori – I pomodori, comprese tutte le loro varietà, contengono un composto chiamato licopene. 
Alcuni studi suggeriscono che questo composto sia in grado di ridurre il rischio di tumori, specialmente quelli della prostata, dei polmoni e dello stomaco. Altri alimenti ricchi di licopene sono il pompelmo, l’anguria e le albicocche.
  • Caffè
 – Nel 2016, un gruppo di ricerca ha pubblicato uno studio bibliografico condotto sulla revisione scientifica di 105 studi, con lo scopo di valutare gli effetti del caffè sul rischio di cancro. I ricercatori, dall’analisi dei vari studi, hanno così concluso che il caffè grazie alle sue capacità antiossidanti, è potenzialmente in grado di ridurre il rischio di sviluppare alcune tipologie di cancro, tra cui quello della prostata.

Cosa bisogna evitare

Alcuni composti presenti negli alimenti possono invece aumentare il rischio di una persona di sviluppare il cancro alla prostata. Per questo motivo sarebbe meglio evitare i seguenti alimenti o sostanze:

  • Selenio e vitamina E – La comunità medica una volta considerava il selenio e la vitamina E tra i principali antagonisti del cancro. Oggi invece diversi studi hanno evidenziato come l’assunzione di integratori contenenti vitamina E o selenio siano in grado di aumentare il rischio di sviluppare il tumore alla prostata.
  • Oli vegetali – Una dieta eccessivamente ricca di grassi può aumentare il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro, in quanto gli acidi grassi omega-6 contenuti negli oli vegetali, possono favorire la crescita delle cellule tumorali;
- carni alla griglia o fritte:
cucinare carne di manzo, maiale e pollame a temperature elevate, può portare alla formazione di sostanze chimiche che causano mutamenti nel DNA, con conseguente aumento del rischio di cancro.
  • Zuccheri e carboidrati – Diversi studi hanno suggerito come una dieta con un alto carico glicemico possa aumentare il rischio di sviluppare il cancro alla prostata.

Ma quali sono i fattori di rischio per il cancro alla prostata?

Tra i fattori di rischio in grado di aumentare le probabilità di un individuo di sviluppare il cancro alla prostata, includono:

  • Età – Circa il 60% di tutte le diagnosi di cancro alla prostata si verifica nei maschi di età pari o superiore a 65 anni.
- Genetica. Avere familiarità per questo disturbo, quindi un parente prossimo con una storia di cancro alla prostata, aumenta drasticamente il rischio di sviluppare lo stesso male.
  • Alimentazione – Una dieta ricca di grassi e povera di frutta e verdura aumenta il rischio di cancro alla prostata.
  • Fattori ambientali – L’esposizione ad alcune sostanze chimiche o prodotti industriali tossici può provocare un aumento del rischio di sviluppare il cancro alla prostata.

Come abbiamo visto, uno stile di vita salutare che comprenda l’esercizio fisico e una dieta salutare può aiutare a ridurre il rischio di cancro alla prostata. Tuttavia, effettuare controlli regolari e screening periodici è, a tutt’oggi, l’azione preventiva più efficace cui possiamo ricorrere per ridurre il rischio di sviluppare il cancro.

Qualsiasi dubbio o preoccupazione abbiate riguardo il vostro rischio personale di sviluppare il cancro alla prostata, il consiglio è quello di rivolgervi al medico curante, di modo che questi possa consigliarvi e indicarvi la strada migliore da seguire, secondo il vostro caso specifico.

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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