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Tiroidite: per quali esami è prevista l’esenzione dal ticket?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 29 Aprile, 2022

tiroide di hashimoto esenzione dal ticket: quando è previsto

Quando si è affetti da una patologia cronica, è necessario sottoporsi a controlli periodici utili a valutare l’andamento della malattia e a individuare eventuali ricadute o peggioramenti. 

Chi soffre, ad esempio, di patologie che colpiscono la tiroide saprà bene di cosa stiamo parlando.

Un check up completo per una malattia cronica, però, richiede un impegno economico che, se richiesto con una frequenza più assidua, può incidere notevolmente sul bilancio economico del paziente. 

Per tale motivo, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) prevede l’assegnazione di codici esclusivi per patologia, ognuno dei quali contempla esami diagnostici specifici che il paziente potrà eseguire in regime di esenzione.

Come sappiamo, la tiroidite autoimmune – meglio conosciuta come tiroidite di Hashimoto – è una patologia cronica, che interessa la tiroide, per la quale è previsto un codice esenzione ticket.

Cerchiamo di capirne di più, in occasione della Settimana Mondiale per la Tiroide.

Cosa prevede il codice esenzione per la tiroidite

Il codice esenzione ticket previsto dal nostro SSN per la tiroidite autoimmune è 056. Ai pazienti affetti da questa patologia viene quindi concesso di non pagare alcune prestazioni, utili a diagnosticare e a tenere sotto controllo la propria malattia.

Ricordiamo, dunque, che la valutazione del quadro clinico dipende dall’effettuazione di esami strumentali. Alcuni di questi sono compresi nel gruppo per i quali è prevista l’esenzione.

Tra le indagini che il paziente potrà eseguire in regime di esenzione grazie al codice 056 troviamo:

  • Anamnesi e valutazione e visite successive alla prima
  • Alanina aminotrasferasi
  • Aspartato aminotrasferasi
  • Tireotropina
  • Tiroxina libera
  • Triodotironina libera
  • Emocromo
  • Prelievo di sangue venoso
  • Diagnostica ecografica del capo e del collo
  • Ecografia di ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi

La tiroidite, però, non è considerata una patologia grave e invalidante poiché con la dovuta terapia, generalmente a base di levotiroxina, si può vivere una vita “normale”. Solitamente, dunque, se un soggetto è affetto solo da tiroidite autoimmune non ottiene punteggio sufficiente per ottenere un riconoscimento di invalidità.

Ma facciamo un passo indietro, per capire chi e quando si soffre di patologie tiroidee.

Cos’è la tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, situata alla base della gola e costituita da due lobi e collegati dall’istmo: svolge un ruolo chiave per il funzionamento dell’intero organismo, influenzando direttamente lo sviluppo scheletrico e cerebrale. Non solo. 

Questa piccola ghiandola concorre in maniera decisa alla regolazione del metabolismo corporeo e allo sviluppo e la rigenerazione della pelle e dei tessuti.

Un cattivo funzionamento della ghiandola tiroidea può determinare disturbi che, a lungo andare, se non riconosciuti e diagnosticati in tempo, possono causare gravi conseguenze

Ricordiamo che quando la tiroide non funziona sufficientemente si parla di ipotiroidismo. Al contrario, si parla di ipertiroidismo nel caso in cui si verifichi un’eccessiva attività della ghiandola.

Quando parliamo di tiroidite autoimmune, per la quale è previsto il famoso codice esenzione 056, ci riferiamo a diverse patologie. Solitamente si parla di tiroidite cronica linfocitaria autoimmune, della quale esistono diverse forme tra cui:

  • Tiroidite di Hashimoto
  • Tiroidite autoimmune atrofica
  • Tiroidite silente

Che cos’è la tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è sicuramente la forma più diffusa di tiroidite autoimmune. Solitamente, l’esordio di questa patologia avviene in maniera subdola e asintomatica, rendendone difficile la diagnosi precoce. Non solo. La diagnosi è spesso resa ancor più difficile dalla variabilità della sintomatologia tra paziente e paziente.

Ma cosa significa che la tiroidite è una malattia autoimmune a carattere cronico? Significa che il sistema immunitario non riconosce più i tessuti della ghiandola tiroidea come appartenenti al proprio corpo, e li attacca distruggendoli.

L’azione degli anticorpi sulla ghiandola è distruttiva e, per tale motivo, se non curata adeguatamente la tiroide smetterà di funzionare. Infatti, nei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto, la produzione di autoanticorpi che attaccano la ghiandola compromette l’attività di produzione degli ormoni stessi, determinando in questo modo la comparsa d’ipotiroidismo. 

In risposta ai ridotti livelli di ormoni tiroidei nel sangue, l’ipofisi aumenta la produzione dell’ormone tireotropo  – meglio conosciuto come TSH -, nel tentativo di compensare il deficit di ormoni tiroidei circolanti che si è venuto a creare.

L’aumento dei livelli di TSH, a sua volta, provoca un aumento compensatorio del volume della stessa ghiandola tiroidea, che culmina con la comparsa del gozzo. Insomma, la tiroidite di Hashimoto si caratterizza per la presenza nel sangue di elevati livelli di TSH e di ridotti livelli di ormoni tiroidei T3 e T4 (rispettivamente, triiodotironina e tiroxina).

Dunque, se si soffre di questa patologie, ricordate di tenere monitorata la vostra situazione clinica con esami specifici, per i quali vi è un regime di esenzione ticket.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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