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Tumore al colon retto: scoperto un nuovo fattore di rischio

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 27 Aprile, 2021

Tumore al colon-retto: un nuovo fattore di rischio

Avreste mai pensato che guardare a lungo la TV potrebbe esporre maggiormente al rischio di cancro al colon retto nei soggetti al di sotto dei 50 anni? Sicuramente no.

Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato questo nuovo fattore di rischio. Quando si parla di tumori, i riferimenti sono sempre verso una alimentazione scorretta, stili di vita sedentari, fumo, alcol, esposizione ad agenti chimici o fisici.

Ma potrebbe esserci una novità. Un recente studio ha messo in relazione lo stare a lungo davanti alla TV con un aumentato rischio di sviluppare il cancro del colon-retto prima dei 50 anni.

Facciamo chiarezza.

Cosa collega la TV al cancro del colon retto nei giovani

Secondo un nuovo studio, dunque, guardare la TV può aumentare il rischio di tumore del colon-retto nei soggetti giovani. Il problema? Non certamente la TV. Piuttosto la sedentarietà a cui è spesso collegata.

Il recente studio, pubblicato sulla rivista JNCI Cancer Spectrum, è uno dei primi a collegare un particolare comportamento sedentario a un rischio più elevato di tumore del colon a esordio giovanile.

Ricordiamo, poi, che il tumore del colon-retto a esordio giovanile è solitamente più aggressivo, oltre ad avere caratteristiche biologiche distinte. Inoltre, nel momento in cui avviene la diagnosi, il tumore è solitamente più avanzato, con il risultato di tassi di sopravvivenza più bassi.

L’autore dello studio, il dr. Yin Cao, professore presso il dipartimento di chirurgia alla Washington University School of Medicine di St. Louis, suggerisce che la nuova scoperta possa aiutare a identificare i soggetti ad alto rischio, identificabili dal loro stile di vita, e che potrebbero trarre maggiori benefici da screening precoce.

Certo, è necessario identificare fattori di rischio più specifici. Un modo per affrontare in modo positivo la crescente tendenza di questa tipologia di cancro è la diagnosi precoce. Per questo, è necessario identificare i soggetti a più alto rischio di insorgenza precoce.

Cosa dovremmo sapere sul cancro del colon-retto

Il cancro del colon-retto prende avvio nel colon o nel retto che, insieme, formano la sezione finale dell’intestino all’estremità opposta della bocca.

Con l’aiuto dei batteri, il colon distrugge il cibo non digerito ed estrae acqua e sali da esso. Gli scarti di questa fase finale della digestione si spostano poi nel retto, che contiene i rifiuti in attesa di evacuazione attraverso l’ano sotto forma di feci.

Nella maggior parte dei casi, il cancro del colon-retto deriva da piccole crescite, o polipi, che si formano nel rivestimento di quella parte dell’intestino. Possono passare molti anni prima che queste formazioni si trasformino in tumori. E, attenzione, non tutti i polipi danno luogo a neoplasie; più in particolare, i polipi presenti a livelli intestinale o rettale possono essere non cancerosi (benigni), precancerosi (adenomatosi) o cancerosi (carcinomi maligni). La misura in cui il tumore si diffonde, prima nella parete dell’intestino e poi oltre, determina la gravità e lo stadio del cancro.

Le diete prive di vegetali possono causare il cancro del colon

Diversi studi hanno rivelato come una dieta ricca di vegetali possa prevenire l’infiammazione intestinale e il cancro del colon.

Per la loro indagine, il dr. Cao e il suo team hanno analizzato i dati su 89.278 donne già sottoposte a recenti studi sul nesso tra sedentarietà e diagnosi di cancro, compresa la quantità di tempo trascorsa a guardare la TV.

Durante un periodo di follow-up di 22 anni, 118 donne hanno ricevuto una diagnosi di tumore del colon-retto a esordio giovanile. I ricercatori hanno poi effettuato un confronto tra le donne che hanno sviluppato il cancro con quelle che non hanno sviluppato la malattia, concentrandosi sul tempo trascorso a guardare la TV.

L’analisi ha rivelato che sedersi e guardare la TV ogni giorno per più di 1 ora potrebbe essere legato a un rischio maggiore del 12% di sviluppare tumore del colon-retto a esordio giovanile.

La dimensione del rischio si è rivelata aumentata man mano che aumentava il tempo di visione della TV. Sedersi e guardare la TV per più di 2 ore al giorno era legato al rischio di tumore del colon-retto a esordio giovanile più alto quasi del 70%.

Inoltre, l’effetto sembrava essere più marcato per i tumori iniziati nel retto rispetto al colon. “Abbiamo scoperto che un aumento del tempo di visione della TV era statisticamente associato al rischio di tumore del colon-retto, in particolare del retto” – hanno osservato gli autori, sottolineando che diversi meccanismi biologici sembrino supportare le loro osservazioni. Stare a guardare la TV per ore, ogni giorno, può dare maggiore possibilità a qualsiasi agente cancerogeno presente nelle feci, come gli acidi biliari secondari, di intaccare l’intestino.

Gli studi hanno anche associato questo tipo di comportamento sedentario con compromissione del metabolismo del glucosio e riduzione dei livelli di vitamina D.

Lo stile di vita attivo è importante

Gli autori concludono che i risultati sottolineano “l’importanza di mantenere uno stile di vita attivo“. Insomma, la sedentarietà, si sa, è un pericoloso fattore di rischio per diverse patologie cronico degenerative e, quindi, andrebbero già modificati comportamenti a rischio che portano verso patologie invalidanti e, spesso fatali.

Secondo i ricercatori, sono necessari ulteriori studi per trovare una spiegazione biologica ai loro risultati. Inoltre, vi è la necessità di scoprire se potrebbero esserci dei benefici nell’avere uno “screening più intenso” per coloro che trascorrono molto tempo seduti durante la giornata.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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