Le
feci nastriformi non rappresentano una malattia, ma solo un
aspetto sintomatologico derivante da condizioni predisponenti (feci particolarmente morbide e malleabili), associate ad alterazioni parafisiologiche (moderato ipertono sfinterico o esiti cicatriziali di pregressi interventi anali) o francamente patologiche di tipo funzionale (ipertono anale spastico) od organico (
stenosi cicatriziali serrate e/o deformanti, neoplasie ano-rettali).
Non esiste, quindi, la "
cura" delle
feci nastriformi, ma l'opportunità di ricerca delle
cause determinanti, con precisazione diagnostica e relativi provvedimenti "
mirati" che possono consistere, nei casi migliori, nel lasciare tutto com'è o, nei casi più gravi, in interventi chirurgici, dai più conservativi (dilatazione, sfinterotomia, anoplastica, rimozione di lesioni cicatriziali o polipoidi) ai più invasivi (resezioni retto-anali localizzate o totali, con
anastomosi viscerali o ano preternaturale temporaneo o definitivo) anche con trattamenti complementari come
radioterapia o altre terapie adiuvanti.
Consigliabile, perciò, sottoporre il caso ad attenzione specialistica, mediante consulto con un esperto proctologo.