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Qual è la dieta migliore da seguire in caso di disfagia?

Salve, nell'ultimo periodo mia madre lamenta difficoltà a deglutire correttamente e spesso, mangiando tossisce. Il medico curante ha ipotizzato che il disturbo sia legato alla disfagia. Potrebbe darci qualche consiglio per affrontare questo fastidio quotidiano e superarlo, così da poter garantire a mia madre una corretta alimentazione?

Risposta

Buongiorno,
mi rendo conto delle difficoltà quotidiane che tua madre si ritrova ad affrontare e, per questa ragione, è bene scegliere gli alimenti giusti per garantire un approccio con il cibo quanto meno traumatico possibile, vista la disfagia, e adatto alle necessità del fabbisogno giornaliero.

L’ideale sarebbe prediligere alimenti a consistenza morbida, gelatinosa, che tendono a formare un bolo omogeneo, in grado di scivolare senza ostruire l’esofago.

I liquidi (come ad esempio, yogurt da bere, sciroppi, bibite e acqua) sono adatti solo se ingeriti con l’utilizzo di addensanti alimentari naturali, evitando l’uso della cannuccia; il pericolo è quello di far passare questi cibi liquidi nelle vie aeree inferiori, con il conseguente rischio di polmonite ab ingestis, ovvero un’infiammazione dei polmoni causata da sostanze estranee introdotte nell'albero broncopolmonare.

Per evitare queste complicazioni, è presente in commercio un tipo di acqua gelificata adatta a questo uso, indispensabile per garantire la corretta idratazione e combattere la stipsi.

Un rimedio efficace contro la stitichezza e la disidratazione, oltre che fornire all’organismo un apporto corretto e costante di acqua, è l’assunzione di prodotti a base di fibra solubile, già contenuta in alcune tipologie di acqua gelificata.

Per quei soggetti in cui è necessario aumentare l’apporto calorico, può rendersi utile l’aggiunta alle varie preparazioni alimentari di condimenti, quali olio, burro, salse tipo besciamella fluida, panna, stando attenti a non abusarne.

Per superare il fastidio della disfagia, è bene evitare i cibi secchi che si sbriciolano, come cracker, fette biscottate, grissini, le cui briciole possono essere causa di polmonite ab ingestis.

Tra gli altri alimenti da evitare ci sono:

  • Bucce e semi della frutta, la pelle, le lische, le componenti fibrose delle carni e del pesce.
  • Le verdure crude o cotte filacciose e il riso.
  • Cibi a consistenza variabile, come minestre di verdura a pezzi, pastina in brodo, fette biscottate nel caffellatte.
Si sconsiglia inoltre di ingerire le pastiglie intere, ma, laddove possibile, sbriciolarle, in modo da poterle mescolare al cibo frullato o ai liquidi precedentemente addensati o assumere l’equivalente in sciroppo/gocce.

Anche le abitudini è bene che siano riviste, in modo da evitare le complicazioni della disfagia.

Il mio consiglio è di:

  • Mantenere sempre la bocca pulita e idratata, aiutandosi con delle spugnette o panni umidi.
  • Mangiare in posizione seduta, con le braccia appoggiate al tavolo, in modo che il tronco resti in posizione eretta. Mantenere la stessa posizione per almeno 20-30 minuti dopo aver terminato il pasto.
  • Mangiare lentamente, introducendo piccoli bocconi e prestando attenzione, in modo da evitare tutto ciò che potrebbe ostacolare la deglutizione (lische di pesce, grumi, semi).
  • Evitare distrazioni durante il pasto, avendo cura di non intraprendere conversazioni; sarebbe buona abitudine ogni 2-3 bocconi dare alcuni piccoli colpi di tosse, per controllare che le vie aeree siano libere ed espellere gli eventuali ristagni di cibo in gola. In caso di tosse riflessa, lasciare che la stessa si esaurisca prima di riprendere a mangiare.
  • Se il paziente viene imboccato, stare attenti a somministrare bocconi piccoli e aspettare che la deglutizione sia stata portata completamente a compimento, prima di introdurre un nuovo boccone.
Seguendo queste indicazioni preziose, tua madre dovrebbe stare meglio. Le auguro di ritrovare la serenità e godersi ogni pasto senza problemi.

Un saluto

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Risposta a cura di
Valentina Fratoni Nutrizionista
Valentina Fratoni
nutrizionista
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