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Cos'è l'entesopatia calcifica e come si cura?

Vorrei sapere cos'è l'entesopatia calcifica inserzionale del tendine achilleo e della fascia plantare. In particolare, mi interessa sapere qual è l'evoluzione della patologia in caso di non cura per un paziente che cammina molto a piedi.

Risposta

Buongiorno,
l'entesopatia è un'infiammazione dell'entesi (giunzione osteotendinea, ossia l'inserzione di un tendine o legamento ad un osso).

Le cause della tua entesopatia possono essere i traumi, i microtraumi ripetuti, l’infiammazione, alcune malattie endocrine e metaboliche e anche alcuni tipi di farmaci.

L'entesopatia calcifica è una malattia con elevata prevalenza nella III, IV e V decade di vita, presente, in modo asintomatico in una percentuale variabile dal 3 al 20%.

L’eziopatogenesi della tendinopatia calcifica non è completamente nota. Lo sviluppo di questa patologia sembra essere attribuito ad un focale aumento di pressione all’interno del tendine, unito ad una diminuzione della tensione parziale di ossigeno. In tali condizioni, si determina una metaplasia (trasformazione reversibile di una cellula o di un tessuto adulto e completamente differenziato, in un tessuto di altro tipo, pure differenziato, in risposta a stimolazioni o a condizioni anomale) delle cellule fibroblaste tendinee che iniziano a produrre matrice cartilaginea ed ossea all’interno del tendine stesso. Poiché la metaplasia si verifica dove il tessuto fibroblastico conserva le sue caratteristiche di vitalità, è bassissima l’incidenza di associazione con rottura tendinea.

Ad una prima fase di formazione in cui la calcificazione si organizza e che corrisponde generalmente alla fase asintomatica, consegue, successivamente, in tempi diversi ed imprevedibili, una fase di lisi spontanea in cui la calcificazione diventa edematosa, si frammenta disperdendo il suo contenuto all’interno del tendine.

Questa fase coincide con la comparsa dei sintomi che consistono in algie, anche violente, ad esordio soprattutto notturno con riduzione della motilità articolare. Questi fenomeni determinano una modificazione della consistenza del deposito calcifico che diviene più liquido.

Nell’arco della sua evoluzione fisiologica, la tendinopatia calcifica si risolve spontaneamente in un tempo variabile da alcuni mesi fino ad oltre 10 anni. Per questo motivo, il trattamento che scegli dovrebbe essere non solo efficace, ma contemporaneamente garantire la minore invasività e la più bassa percentuale di complicanze possibili.

Non vi è alcuna indicazione al trattamento delle calcificazioni asintomatiche che non determinano impotenza funzionale. Al contrario, il trattamento diventa urgente ed indispensabile al momento della comparsa della crisi iperalgica, a cui si associa un’impotenza funzionale pressoché completa. Le procedure moderne prevedono il trattamento con le onde d’urto e la chirurgia percutanea effettuata, in base alla consistenza della calcificazione, o con mini frese (calcificazione dura) o con la tecnica dei 2 aghi ecoguidata (calcificazione molle).

Quindi, concludo rassicurandoti: la patologia di cui sei affetto non è preoccupante ed è reversibile e ti raccomando, prima di pensare a sottoporti a qualsiasi terapia, una diagnosi precisa che non può che giungere da una visita specialistica ortopedica. Infatti, solo una consulenza ortopedica potrà stabilire prima di tutto se è proprio l’entesopatia calcifica la causa del tuo problema, altrimenti corri il rischio di trattarla senza averne un reale beneficio.

Un saluto
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Risposta a cura di
Dr. Fabrizio Sergio Medico Chirurgo
Dr. Fabrizio Sergio
ortopedico
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