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Come coltivare la menta in vaso e nell'orto

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 22 Aprile, 2024

menta in vaso

La menta è un'erba aromatica molto diffusa e apprezzata, ma quali sono le accortezze da adottare per farla crescere rigogliosa? Ecco tutto quello che c'è da sapere per coltivare la menta in vaso oppure nell'orto.

Cosa sapere per coltivare la menta in vaso

Coltivare menta ed altre erbe aromatiche in vaso, magari sul terrazzo o sul balcone della propria abitazione, non è difficile e regala sempre grandi soddisfazioni. Questo genere di pianta non ha, infatti, grosse pretese: basta posizionarla in un luogo dove riceva abbastanza luce solare e somministrare la giusta quantità d'acqua per poter contare su uno sviluppo rigoglioso.

Quali sono, allora, i segreti da conoscere sulla coltivazione della menta in vaso e in cosa si differenzia questa modalità di crescita rispetto a quella in campo aperto?

La menta è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Labiate. È diffusa in tutta l'area mediterranea e presenta foglie ovoidali che, durante la stagione estiva, producono fiori disposti in spighe bianche e rosa. Ne esistono tantissime varietà ed è un'erba aromatica ampiamente utilizzata tanto in cucina quanto in ambito erboristico.

Coltivare la menta è molto semplice, l'unica accortezza da rispettare è quella di posizionarla a mezz'ombra e di non esporla mai al sole diretto. Sebbene sia una pianta rustica e piuttosto vigorosa, infatti, la menta non ama la luce solare diretta.

Come coltivare la menta in vaso

La menta è una pianta decisamente resistente, tanto che riesce a sopportare bene anche le temperature molto rigide (fino a -15°), sebbene non ami il freddo intenso. Chi coltiva la menta in vaso e abita in una zona dove il freddo è piuttosto pungente, quindi, dovrà avere cura di proteggere la pianta durante la stagione invernale.

Per farlo sarà sufficiente distribuire sul terreno uno strato di pacciamatura oppure spostare il vaso all'interno di una serra o in una posizione più riparata. Visto che non ama particolarmente neppure la luce diretta, una buona idea è quella di collocare il vaso con la menta in uno spazio a ridosso del muro.

Per quanto riguarda l'irrigazione, la menta ha bisogno di essere innaffiata spesso, soprattutto se viene coltivata in vaso. L'ideale sarebbe innaffiarla non appena si sente che il terreno è asciutto, senza tuttavia bagnare le sue foglie. In linea generale la menta non ama il terreno secco e va innaffiata regolarmente, pertanto in estate andrà irrigata ogni giorno.

Per sapere quando è il momento di dare da bere alla pianta basta guardare le sue foglie: se sono afflosciate, allora è il caso di irrigarla. In estate è meglio eseguire questa operazione al mattino presto, ovvero quando la terra è ancora fresca dalla notte appena trascorsa e le radici non sono troppo calde.

La menta ama i terreni ricchi e ben drenati, tuttavia non cresce bene in quelli argillosi. Visto che è molto vigorosa e tende a crescere piuttosto in fretta, se la si coltiva in vaso è opportuno prevedere un contenitore abbastanza grande, così che la pianta sia libera di crescere.

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La dimensione minima per un vaso che ospiterà a menta è di circa 40 cm ed è consigliabile non piantarla insieme ad altre varietà, visto che essa tenderà a prendersi tutto lo spazio e non lascerà crescere altro.

Quando e come piantare la menta

Prima di piantare la menta in campo aperto o nell'orto occorre tenere presente che quest'erba aromatica ha una tendenza ad essere infestante. In genere ha un andamento cespuglioso, tuttavia è opportuno lasciare almeno 40 cm di spazio tra una piantina e l'altra, e 70 cm tra le file.

Vista la sua natura colonizzatrice, un buon metodo per contenerne lo sviluppo è quello di mantenerla all'interno del vaso anche se la si pianta in un terreno, oppure piantarla all'interno di un vaso senza fondo. In alternativa, altre idee per cercare di frenarne lo sviluppo sono quelle di usare dei pannelli di legno interrati per formare dei veri e propri divisori che la separino dalle altre coltivazioni.

Una volta viste le accortezze da tenere presente se si sceglie di coltivare questa aromatica in campo aperto, quando si pianta la menta? Essa può essere seminata già a partire dal mese di marzo all'interno di un semenzaio, mentre nei mesi più caldi (ovvero da aprile a luglio), la semina può avvenire all'aperto. 

In genere la riproduzione della menta avviene per talea (un metodo, quello della talea, considerato più sicuro e veloce rispetto alla semina), oppure acquistando una piantina già pronta da trapiantare. Il momento migliore per realizzare una talea di menta è quello primaverile-estivo: i mesi che vanno da marzo a settembre sono, infatti, i più indicati per far attecchire una nuova pianta.

Per riprodurre la menta tramite talea basta semplicemente prelevare da una pianta già esistente un rametto lungo almeno 20 cm e piantarne un’estremità nel terreno, aspettando finché non emette le radici. In alternativa, è anche possibile lasciarlo una settimana in acqua e poi trapiantarlo non appena produce delle radici.


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Quali cure richiede la pianta della menta?

Coltivare una pianta di menta in vaso non è difficile, basta avere cura di posizionarla in luogo dove riceva abbastanza luce solare (preferibilmente a mezz'ombra) e non irrigarla in modo eccessivo. Se la si coltiva in orto, occorre inoltre mantenere pulito il terreno intorno alla pianta dalle erbe infestanti e sarchiare il terreno di tanto in tanto per farlo ossigenare.

Sia che la menta cresca in campo aperto che in vaso, durante l'inverno è opportuno proteggerla con una pacciamatura, in modo che le radici si mantengano al caldo. Per quanto riguarda la potatura, vanno tagliati i rami secchi della pianta, mentre essa concimata utilizzando un concime liquido biologico ogni due settimane nel periodo compreso tra la primavera e la fine dell'estate.

La menta è una specie vegetale piuttosto resistente, tuttavia anch'essa può essere soggetta a malattie e infestazioni parassitarie. Le due problematiche che si presentano più spesso sono la ruggine, che si manifesta con delle macchie di colore giallo-marrone sulle foglie) e il marciume radicale.

Entrambe queste due condizioni sono causate da un eccesso di acqua nelle radici, infatti è assolutamente necessario evitare i ristagni idrici e, al tempo stesso, evitare di bagnare le foglie della pianta.

Quale menta scegliere?

In natura esistono diverse varietà di menta, che si distinguono per l'intensità del loro aroma. Le principali sono:

  • la menta piperita. Si tratta della varietà di menta più conosciuta, che si caratterizza per avere un aroma molto intenso e profumato. In genere si usa per preparare tisane e decotti, inoltre essa è anche la varietà migliore per chi intende produrre sciroppi e liquori;
  • la mentha gentilis. Questa varietà ha un aroma più delicato, infatti si tende ad utilizzare soprattutto in cucina;
  • la mentha arvensis. Cresce soprattutto nelle zone di montagna e presenta foglie ricoperte da uno strato di peluria;
  • la mentuccia (o nepetella) e la mentha pulegium, che hanno foglie piuttosto piccole;
  • la Menta acquatica (o acquaiola). Solitamente cresce spontanea in zone umide e paludose.

La menta è una pianta le cui foglie possono essere raccolte tutto l'anno, e poi utilizzate fresche o fatte seccare. In ambito erboristico, però, il periodo migliore per la raccolta è quello compreso tra giugno e luglio, quando la pianta presenta un contenuto di oli essenziali e di aromi più intenso e meno amaro.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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