Cosa sono le vene safene?
La
vena grande safena e la vena piccola safena sono le vene principali del circolo superficiale degli arti inferiori. Si distinguono dalle vene del circolo profondo perché decorrono sotto la pelle e non tra i muscoli e trasportano in totale meno del 5% del sangue di ritorno al cuore.
Come tutte le vene possono ammalarsi e diventare insufficienti, ossia perdere la continenza delle valvole di cui sono, come tutte le vene, dotate. Tali valvole permettono al sangue di andare solo dalla periferia al cuore e non viceversa.
Le vene insufficienti si definiscono “
vene varicose” o “
varici”. Nel caso delle safene si possono attuare vari trattamenti terapeutici tra cui la
safenectomia.
In cosa consiste una safenectomia?
La
safenectomia non è altro che l’asportazione della safena per via chirurgica. Questa metodica, nonostante le novità tecnologiche di volta in volta proposte, mantiene ancora un valore assoluto e, in buone mani, è risolutiva del problema in atto.
La tecnica prevede un’incisione limitata nella piega dell’inguine o del polpaccio e un’altra o nella parte inferiore del ginocchio o alla caviglia, cui segue lo “stripping”, ossia lo sfilamento della safena senza ulteriori incisioni.
La procedura si può eseguire in anestesia locale con una sedazione (sonno indotto) al momento dello stripping oppure con altri tipi di anestesia a scelta del paziente.
Quali sono i rischi dell'intervento?
Poche sono le complicazioni, comuni a tutti gli interventi chirurgici, di bassa gravità e reversibili, della
safenectomia sempre che sia eseguita da professionisti esperti e di livello:
- ematoma
- temporanea alterazione della sensibilità della pelle alla caviglia
- infezione della ferita