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Neonato non fa la cacca: cosa fare?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Maggio, 2023

Scopriamo perchè il neonato non fa la cacca

Cosa succede se il neonato non fa la cacca con regolarità? Si tratta di una situazione normale o, invece, è preferibile contattare il pediatra? Andiamo alla scoperta di tutto quello che bisogna sapere su questo argomento.

Cosa fare se un neonato non fa cacca? 

L'evacuazione delle feci rientra sicuramente tra le situazioni nelle quali abbondano più domande e insicurezze: i genitori, infatti, si chiedono cosa fare quando il proprio neonato non riesce a fare la cacca e quando la stitichezza, da normale, diventa invece preoccupante.

È importante tenere presente che, se viene allattato al seno, un neonato che non fa la cacca anche per diversi giorni non deve destare preoccupazione. È altrettanto vero, tuttavia, che spesso i bambini molto piccoli non sanno coordinare tutti i movimenti necessari per evacuare le feci e di conseguenza sono soggetti a un po' di stitichezza.

In questi casi può essere utile stimolare il neonato a fare la cacca, chiedendo sempre consiglio al proprio pediatra circa i metodi migliori, tuttavia non si tratta di una necessità assoluta.

Tutti i bambini, sia quelli alimentati con latte artificiale che quelli allattati al seno, sperimentano prima o poi qualche difficoltà nell'espellere le feci, tuttavia se ciò non provoca particolari fastidi al bimbo, i genitori possono anche decidere si aspettare che il processo di evacuazione si risolva spontaneamente.

Perché alcuni neonati non fanno cacca?

I neonati che non fanno la cacca con regolarità sono numerosi, infatti la maggior parte di essi incontra, prima o poi, delle difficoltà ad evacuare a causa della complessità del movimento che devono imparare a controllare. 

Può capitare, quindi, che il neonato spinga ma non faccia cacca in quanto, pur avvertendo correttamente lo stimolo, non riesce a gestire e a coordinare fra loro i vari movimenti del corpo che gli consentirebbero di rilasciare le feci.

Vi è, inoltre, una grande variabilità per quanto riguarda il numero di evacuazioni dei lattanti: ci sono bambini che si scaricano più volte al giorno ma anche neonati che espellono le feci molto più di rado. Queste ultime, poi, possono cambiare di consistenza in relazione al tipo di alimentazione del bambino: chi viene allattato al seno produce, infatti, feci morbide a quasi cremose di colore giallo senape, mentre chi assume latte artificiale si caratterizza per feci più pastose e di colore più scuro. 

Lattante non fa la cacca: quando preoccuparsi

I primi mesi di vita di un bimbo si caratterizzano per l'immaturità del suo sistema digerente, egli inoltre non nasce sapendo già controllare le feci, ma deve imparare il movimento per la loro espulsione giorno dopo giorno.

Se un neonato di un mese non fa cacca in modo regolare, quindi, si tratta di un evento che potrebbe essere fisiologico. Anche se dovesse passare qualche giorno ma il bimbo fosse sereno e non lamentoso non vi sarebbe nulla di cui preoccuparsi.

Quando i genitori notano l’assenza di feci, soprattutto nei primi mesi di vita del neonato la prima domanda che devono porsi è come e quanto sta mangiando il mio bimbo? Uno degli indicatore di ridotta assunzione di latte è proprio l’assenza di feci e urina nel pannetto. 

Tuttavia, qualora il bimbo diventasse particolarmente irritabile e irrequieto, se mostrasse gonfiore addominale o aria nella pancia associata a un'incapacità ad evacuare, allora potrebbe risultare utile aiutarlo nel processo mettendo in atto una delicata stimolazione in accordo con il proprio pediatra.

Quando preoccuparsi se il neonato non fa la cacca

Se, quindi, il neonato non fa cacca da un giorno non vi è motivo di preoccuparsi, mentre qualora fosse passato già qualche giorno e dovesse mostrarsi sofferente, con feci dure e compatte (talvolta striate di rosso) allora è possibile ricorrere a un aiuto esterno.

Possiamo aiutarci tutte le volte che percepiamo presenza di aria che da fastidio al bambino con dei massaggi sull’addome ed esercizietti con le gambe per aiutarlo ad evacuare. Chiedete informazioni ad ostetriche o osteopati. 

Come stimolare un neonato a fare la cacca

Esistono diversi metodi per favorire la stimolazione della cacca nel neonato, tuttavia è consigliabile evitare il fai da te e chiedere prima consiglio al pediatra. Una prima soluzione che non prevede sondini o altri strumenti è il massaggio.

Praticare una leggera pressione in senso rotatorio sulla pancia del bimbo e muovere le sue gambe portandole sull’addome con una pressione molto moderata può favorire il transito intestinale.

È poi possibile aiutare il neonato a fare cacca utilizzando degli appositi sondini da inserire nella zona anale disponibili in farmacia, mentre, nel caso dei bambini che assumono latte artificiale, può essere utile controllare le modalità con le quali si prepara il biberon e verificare che non si stia utilizzando troppa polvere rispetto alla quantità di acqua; in alternativa, si può anche valutare di cambiare marca o tipo di formula e di sceglierne una più leggera e digeribile.

Qualora il neonato fosse già passato ad un'alimentazione con cibi solidi e fosse, quindi, nella fase dello svezzamento, per stimolare l'evacuazione delle feci è utile somministrare acqua e alimenti ricchi di fibre, come ad esempio la frutta (mela, pera) o le verdure (zucchine, finocchio, zucca). Oppure, un altro metodo per favorire il transito intestinale è quello di aggiungere una piccola quantità di olio di oliva alla pappa, un ingrediente che ha la capacità di ammorbidire le feci.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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