Farmaci contro l’obesità: scoperta efficacia contro l’emicrania

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 24 Giugno, 2025

Una donna sofferente si tiene la testa

È uscito il primo studio clinico che analizza il potenziale dei farmaci per la perdita di peso nel trattamento dell’emicrania.

Si tratta di uno studio pubblicato sulla rivista Headache, che ha presentato i dati dello studio pilota il 21 Giugno, al Congresso dell’Associazione Europea di Neurologia a Helsinki.

I ricercatori hanno scoperto che alcuni farmaci destinati alla cura dell’obesità riservano potenziali e interessanti utilizzi nell’ambito dell’emicrania

Vediamo cosa dicono le ultime evidenze scientifiche a riguardo.

Farmaci per obesità e cura per l’emicrania: il contesto dello studio

Lo studio, condotto dal neurologo Simone Braca, è sato realizzato su piccola scala. I risultati hanno mostrato che il farmaco liraglutide, un farmaco appartenente alla classe dei GLP-1 agonisti usati per la perdita di pesoha ridotto quasi della metà il numero di episodi mensili di emicrania tra i soggetti con obesità che ne soffrivano.

L’analisi non ha previsto l’inclusione di un gruppo di controllo, pertanto, una parte della riduzione dei sintomi osservata potrebbe essere attribuibile all’effetto placebo. A dare questi importanti dettagli è Lanfranco Pellesi, medico specialista nei disturbi da cefalea presso l’Università della Danimarca Meridionale a Odense, il quale però non è coinvolto nella ricerca.

Questo significa che il benessere apportato dal farmaco potesse essere indotto, non dal farmaco stesso, ma dall’aspettativa dei benefici che avrebbe potuto apportare.

Si tratta, tuttavia, di risultati considerati promettentdalla comunità scientifica, e quindi meritevoli di una profonda analisi. 

Anche secondo Pellesi, data l’importante potenzialità dei dati, sarebbe opportuna la realizzazione di uno studio controllato randomizzato per testare l’ipotesi.

I risultati dello studio

Lo studio ha coinvolto 31 soggetti obesi affetti fa emicrania cronica che sono risultati resistenti ad almeno due trattamenti preventivi. A seguito di un trattamento di 12 settimane con liraglutide, i partecipanti hanno riportato una riduzione del numero medio di giorni con emicrania: da 20 a 11 al mese.

Vediamo i risultati nel dettaglio:

  • 15 persone hanno avuto una riduzione del 50% o più degli episodi;
  • 7 di loro hanno sperimentato una riduzione superiore al 75%;
  • 1 partecipante ha smesso del tutto di avere attacchi;
  • 4 partecipanti non hanno avuto alcun miglioramento.

Diversi soggetti hanno riferito di un miglioramento della qualità della vita, verificatosi dalla prima settimana.

Durante il trattamento, i pazienti non hanno perso molto peso. Questo suggerisce che il beneficio apportato non derivi dalla perdita di massa corporea.  Infatti, secondo Pellesi, potrebbe indicare che il liraglutide potrebbe agire direttamente sulle vie del dolore.

Nonostante gli effetti benefici emersi, è opportuno specificare che si è verificato anche un effetti avversi: le reazioni collaterali più comuni sono state lievi e temporanee, principalmente nausea.

Ma in che modo il farmaco per l’obesità interagisce con il dolore da emicrania?

L’ipotesi è che il farmaco riduca la pressione all’interno del cranio, un meccanismo che si sospetta essere alla base di alcune forme di emicrania. Questo effetto era già stato osservato nei ratti e in pazienti con ipertensione intracranica idiopatica, nonché una condizione simile.

Pertanto, i risultati necessiteranno di ulteriore ricerca per verificare la correlazione diretta tra la riduzione degli attacchi e pressione intracranica.

In attesa di conferme da parte di un futuro studio controllato, è possibile dichiarare che il liraglutide si rivela come una nuova speranza per chi soffre di emicrania cronica resistente.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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Alessandra Familari | Editor
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