La ricerca clinica rappresenta il cuore pulsante dell'innovazione medica, essenziale per lo sviluppo di terapie che hanno salvato e continuano a salvare milioni di vite. Questo progresso è il risultato di una collaborazione sinergica tra medici, scienziati e pazienti, uniti dall'obiettivo comune di migliorare la salute globale. La campagna “La ricerca siamo noi. Tutti insieme dalla scienza alla cura”, promossa dall'Accademia del Paziente Esperto EUPATI APS (AdPEE)*, mette in luce l'importanza della partecipazione attiva e informata dei pazienti negli studi clinici, evidenziando come tale coinvolgimento sia fondamentale per l'avanzamento della medicina e per l'accesso a terapie innovative.
La ricerca come percorso condiviso tra medici e pazienti
La ricerca clinica è un processo articolato che vede diverse fasi, ciascuna delle quali richiede la collaborazione attiva dei pazienti. Questi ultimi non sono semplici destinatari delle cure, ma partner essenziali nel processo di sviluppo terapeutico. La loro esperienza personale, le loro esigenze e il loro riscontro sono fondamentali per orientare la ricerca verso soluzioni terapeutiche efficaci e sicure.
Come afferma Paola Kruger, Direttore Scientifico del Corso EUPATI Italia: “Essere pazienti informati significa comprendere il valore della ricerca e quanto sia sicura. Essere informati permette anche di comprendere l'importanza della partecipazione attiva e della necessità di rimanere nello studio fino al termine della sperimentazione”
La campagna "La ricerca siamo noi" offre diverse risorse per i pazienti, in modo che possano comprendere meglio il loro ruolo nel processo di sviluppo dei farmaci e l'importanza della loro collaborazione con i professionisti sanitari.
La partecipazione dei pazienti: motore per la scoperta di nuove cure
La partecipazione attiva e informata dei pazienti negli studi clinici è cruciale per il progresso della medicina. Ogni nuova terapia deve superare rigorosi test per verificarne sicurezza ed efficacia prima di essere approvata per l'uso generale. Questo processo richiede la collaborazione di pazienti volenterosi a partecipare agli studi clinici, contribuendo con la loro esperienza alla validazione delle nuove terapie.
Alessandro Barcherini, paziente arruolato in uno studio clinico, racconta la sua esperienza: “Quando i medici mi proposero di partecipare allo studio clinico, ci pensai un po', ma non molto, perché in quel momento la speranza e l’istinto mi aiutarono a decidere... ma anche il poter dare un mio piccolo contributo alla ricerca”
La campagna "La ricerca siamo noi" sottolinea come ogni individuo abbia un ruolo fondamentale nel progresso scientifico. La ricerca è vista come speranza, innovazione e condivisione, e la partecipazione attiva dei pazienti è essenziale per trasformare queste aspirazioni in realtà. Attraverso la condivisione delle loro esperienze e la partecipazione agli studi clinici, i pazienti contribuiscono direttamente allo sviluppo di cure migliori per tutti.
Gli studi clinici: sicurezza, etica e trasparenza
Gli studi clinici sono soggetti a regole e controlli severi per garantire che la ricerca scientifica sia condotta in modo etico e trasparente, mettendo sempre al primo posto la sicurezza dei partecipanti.
Ogni studio clinico, prima di iniziare, deve aver ricevuto una specifica autorizzazione dagli Enti regolatori nazionali, come l’AIFA in Italia o la FDA negli Stati Uniti. Inoltre, il protocollo dello studio deve essere sottoposto al parere di un Comitato etico di ricerca, un organismo indipendente che garantisce i diritti dei partecipanti e che include anche rappresentanti delle associazioni di pazienti.
Come sottolinea Paola Kruger, “Oggi all’interno di ciascun Comitato Etico si trova almeno un paziente esperto, il cui ruolo è fondamentale. Il primo compito del paziente è quello di esaminare il consenso informato per valutare se è completo di tutte le informazioni utili e se è chiaro e comprensibile”
La tutela dei partecipanti viene ulteriormente rafforzata dalle linee guida internazionali che regolano la conduzione di studi clinici:
- La Dichiarazione di Helsinki, sviluppata dall’Associazione Medica Mondiale, che stabilisce che la ricerca deve essere condotta secondo un metodo scientifico ben definito, garantendo il rispetto dell’individuo e il diritto alla decisione informata.
- Le Good Clinical Practices (GCP), le linee guida internazionali che regolano gli studi clinici nell’Unione Europea e a livello globale e fissano standard fondamentali per la conduzione delle sperimentazioni, garantendo la tutela dei pazienti e l'affidabilità dei risultati scientifici.
La ricerca clinica: una via d'accesso a terapie innovative
Partecipare a studi clinici offre ai pazienti l'opportunità di accedere a terapie innovative prima che queste siano disponibili al pubblico generale. Questo è particolarmente significativo per coloro che non hanno risposto alle terapie standard o per le malattie per le quali le opzioni terapeutiche sono limitate.
Come racconta Alessandro Barcherini, “La malattia mi è sembrata più facile da affrontare, mi ha dato la possibilità di conviverci con una qualità di vita ottima”
Il medico deve spiegare ai pazienti gli obiettivi, i metodi, i benefici previsti e i potenziali rischi della ricerca. In questo modo i pazienti, adeguatamente informati, possono firmare il consenso alla partecipazione allo studio. Durante lo studio, i medici e i ricercatori devono continuare a fornire tutte le spiegazioni necessarie, e in qualsiasi momento i partecipanti hanno il diritto di ritirarsi dallo studio clinico.
Una seconda modalità di coinvolgimento dei pazienti nel processo di ricerca è la partecipazione attiva nella progettazione degli studi clinici, nell’interpretazione dei risultati e nella diffusione delle informazioni alle comunità di pazienti. Coinvolgere i pazienti nelle fasi di pianificazione, esecuzione e valutazione degli studi può migliorare notevolmente i risultati.
Il dialogo aperto tra ricercatori e pazienti crea un circolo virtuoso: i pazienti promuovono cure più mirate, e i ricercatori sviluppano terapie che rispondono ai bisogni concreti dei pazienti.
Conclusioni
La ricerca clinica è un viaggio collettivo che richiede l'impegno e la collaborazione di medici, scienziati e pazienti. La campagna "La ricerca siamo noi. Tutti insieme dalla scienza alla cura" enfatizza l'importanza della partecipazione informata e attiva dei pazienti negli studi clinici, riconoscendo il loro ruolo centrale nel progresso terapeutico. Attraverso un coinvolgimento consapevole, i partecipanti non solo accedono a potenziali benefici personali, ma contribuiscono in modo significativo all'avanzamento della scienza medica, offrendo speranza e soluzioni a chi ne avrà bisogno in futuro.
Visita la pagina dell’iniziativa per maggiori informazioni.
*La campagna “La ricerca siamo noi. Tutti insieme dalla scienza alla cura” è promossa dall’Accademia del Paziente Esperto EUPATI APS (AdPEE) e da un network di 50 Associazioni Pazienti, Accademie e Centri di ricerca, con il patrocinio della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica del Sacro Cuore, del relativo Clinical Trial Center e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria e con la sponsorizzazione non condizionante di Pfizer, Alfasigma, Chiesi, Roche, BeiGene, Daiichi Sankyo | AstraZeneca, GSK, Kedrion Biopharma, Eli Lilly Italia.