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Nuovo pancreas artificiale per curare il diabete di tipo 1

Andrea Salvadori | Blogger

Ultimo aggiornamento – 17 Settembre, 2014

Una nuova soluzione potrebbe arrivare ad aiutare chi soffre di diabete.

La Juvenile Diabetes Research Foundation (JDRF) ha annunciato che finanzierà con 500.000 dollari il nuovo progetto dell’azienda Beta-O2, che ha come obiettivo quello di sviluppare un nuovo dispositivo capace di rilasciare la giusta quantità di insulina e altri ormoni di cui il sangue ha bisogno e curare il diabete di tipo 1 (T1D).

Il denaro donato dalla JDRF contribuirà a creare un fondo di 1 milione di dollari necessario per avviare uno studio presso l’Ospedale Universitario di Upsala, in Svezia, che coinvolgerà 8 partecipanti durante due anni al fine di attestare efficacia e sicurezza del nuovo dispositivo.

Pancreas bio-artificiale

insulin

Il nuovo pancreas bio-artificale ßAir, grande circa due pollici e mezzo, verrà inserito sotto la pelle e si comporterà come un pancreas sano, capace di produrre insulina e glucosio. Il dispositivo contiene isole di Langerhans, cellule presenti naturalmente nel pancreas e responsabili della produzione di insulina e glucagone, i due ormoni che regolano l’indice glicemico nel sangue.

Il pancreas ßAir sarà collegato a un port esterno. Il paziente dovrà rifornirlo di ossigeno attraverso un’iniezione giornaliera di soli 2 minuti e un allarme segnalerà se qualcosa va storto.

Il Dott. Dan Gelvan, presidente di Beta-O2, afferma che si tratterebbe di una vera rivoluzione, perché permetterebbe ai malati di diabete di tipo 1 “di non preoccuparsi delle iniezioni di insulina o glucosio. Potrebbero mangiare ciò che desiderano”. Gelvan segnala inoltre che ciò che contraddistingue ßAir dagli altri pancreas artificiali è che offre una protezione efficace dal sistema immunitario ospite, e quindi i pazienti non hanno bisogno di terapie immunosoppressive come negli altri casi, e assicura la giusta quantità di ossigeno.

Il dispositivo sembrerebbe durare molti anni, a differenza del palloncino per iniettare l’ossigeno, che dovrebbe essere cambiato ogni 3 mesi.

Efficacia e disponibilità nel mercato

Secondo le previsioni, il nuovo dispositivo potrebbe essere approvato e disponibile in Europa nel 2019 o 2020. Al momento, un paziente di 63 anni affetto da diabete di tipo 1 che ha ricevuto ßAir ed è stato controllato per 10 mesi ha dato risultati positivi.

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Andrea Salvadori | Blogger
Scritto da Andrea Salvadori | Blogger

Amo la musica, i viaggi e scrivere. La prima potrebbe farmi compagnia 24 ore al giorno, i viaggi sono il mio modo per rigenerarmi e imparare, la scrittura il mezzo per esprimermi in modo ordinato e fermare il tempo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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