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Pesticidi e sostanze tossiche: ecco in quali alimenti si trovano

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 14 Dicembre, 2016

pesticidi: i cibi che li contengono

Un pesticida è un misto di sostanza chimiche usato nelle coltivazioni per distruggere o preservare dai parassiti, dalle malattie e dalle erbe infestanti che interessano le colture.

Secondo l’USDA, il 45% dei raccolti di tutto il mondo sono persi per danni o deterioramento, così, molti agricoltori contano sui pesticidi.

Se stai mangiando del sedano non biologico, potresti star ingerendo 67 pesticidi con esso, secondo un nuovo studio dell’Environmental Working Group.

Il gruppo, organizzazione no-profit per la salute pubblica, ha perlustrato quasi 100.000 rapporti di produzione sui pesticidi, prelevati dal Dipartimento statunitense dell’Agricoltura e dallo statunitene Food and Drug Administration, per determinare quali frutta e verdura che mangiamo possano avere le più alte e le più basse quantità di residui chimici.

Non avete voglia di mangiare frutta ricoperta di tossine? Nemmeno noi! E neanche l’Environmental Working Group che, per fortuna, tiene traccia di ciò che, in realtà, è nel e sul nostro cibo.

Alcuni punti salienti del rapporto dell’Environmental Working Group

Un singolo acino d’uva contiene 15 pesticidi. Mediamente, una patata ha più pesticidi per peso di qualsiasi altro cibo. I singoli campioni di sedano, pomodorini, piselli importati e fragole hanno mostrato 13 diversi pesticidi a testa.

Quando si tratta di pesticidi, fungicidi ed altri prodotti chimici, tutte le colture ne sono colpite.

Ecco i 17 frutti e verdure con più pesticidi

  1. Mele. I pesticidi si aggrappano alla buccia della mela, e possono essere assorbiti nella polpa sottostante. Lavate la frutta a fondo, e se possibile togliete la buccia prima di mangiarla.
  2. Pomodori. Le foglie e le viti delle piante di pomodori contengono veleni alcaloidi, come l’atropina, che causano vertigini, mal di testa e problemi di stomaco. Ce n’è un po’ anche nei pomodori verdi e un decesso è stato attribuito all’atropina dei pomodori, ma generalmente la quantità di atropina in esse è troppo piccola per causare alcun danno.
  3. Sedano. Una media di 64 sostanze chimiche difficili da lavare via può essere trovata in un qualsiasi mazzo di sedano e, considerando che il sedano è fondamentalmente una verdura composta di acqua e che richiama liquidi (e tossine) dal suolo, non è bello pensare a quello che potrebbe scorrere nelle proprie vene dopo averne mangiato un gambo o due…
  4. Peperoni dolci. Residui di 15 pesticidi differenti sono stati trovati sui peperoni, tra cui: neonicotinoidi neurotossici, che danneggiano le colonie di api, così come le persone.
  5. Cavolo, cavolo nero, e altre verdure a foglia Verde. Mentre la quantità di pesticidi rilevati su queste verdure non era così preoccupante come su altri prodotti, i tipi di pesticidi trovati lo erano. Secondo i test dell’USDA, tre insetticidi vietati all’uso nelle colture (acefato, clorpirifos, e oxamil) sono stati rinvenuti su cavoli, cavoli neri e altre verdure (ad es. nel peperoncino).
  6. Fragole. Le fragole sono la coltura a più alta intensità chimica in California, e quelle coltivate in Sud America possono essere ancora più cariche di pesticidi, dal momento che le restrizioni sui pesticidi non sono così gravi nei paesi in via di sviluppo. Alcuni coltivatori di colture biologiche scherzano sul fatto che le fragole coltivate possano essere macinate e usate come pesticidi loro stesse, dato che sono così contaminate.
  7. Cetrioli. Tra gli 86 pesticidi trovati nei cetrioli vi erano: neurotossine, sospetti perturbatori ormonali, e probabili sostanze cancerogene. Di particolare interesse è il carbendazim, un fungicida che è considerato un probabile cancerogeno. Il carbendazim è stato trovato anche nel succo d’arancia e in molti altri prodotti alimentari, spingendo l’FDA a diffondere avvertenze per la salute dei consumatori.
  8. Nettarine. Questi cugini delle pesche contengono altrettante sostanze chimiche, e hanno pelli ancora più sottili delle pesche per assorbire i pesticidi nella polpa.
  9. Uva. Ci credereste che un singolo vitigno è risultato positivo a 15 pesticidi? Forse il più grave è il clorpirifos, un insetticida noto per far ammalare contadini e altri soggetti che vivono o lavorano vicino ai campi. L’esposizione immediata al clorpirifos provoca tosse, mancanza di respiro, mal di testa, nausea, vertigini e disorientamento.
  10. Pesche. Se avete mai visto un albero di pesco, probabilmente avrete notato una delle molte malattie o parassiti che affliggono questi alberi. Di qui l’elevato numero di pesticidi e fungicidi necessari per ottenere un alto rendimento di pesche da vendere sul mercato in buone condizioni. I dati dell’USDA mostrano che il 96% di tutte le pesche e il 100% delle nettarine importate sono positive al test per residui di pesticidi.
  11. Spinaci. Gli spinaci sono così inclini ai parassiti che gli agricoltori convenzionali devono ricoprirli di prodotti chimici (cancerogeni!) solo per tenere gli insetti lontani. Indovinate un po’ cosa viene assorbito in ogni foglia?
  12. Lattuga. La lattuga non biologica e i cavoli sono contaminati con sostanze chimiche più di quanto si possa pensare. Se non è possibile avere una propria coltivazione di lattuga, si consiglia di acquistare quella biologica.
  13. Pere. Come le mele, questi frutti sono costantemente spruzzati con antiparassitari, per sbarazzarsi di acari, afidi, uova del lepidottero, e innumerevoli altre creature.
  14. Fagioli. La maggior parte dei legumi (fagioli e lenticchie) contengono una sostanza chimica chiamata fitoemoagglutinina, anche se è più concentrata nel fagioli rossi e bianchi, seguiti da fave. I fagioli contengono anche una tossina nota come limarin, che può essere neutralizzata solo se i fagioli sono cotti accuratamente per circa 15 minuti.
  15. Patate. Le patate sono perfettamente sicure, a meno che non siano diventate verdi sulla buccia o abbiano germinato. Le patate contengono solanina, che si sviluppa con l’esposizione alla luce – una ragione per mantenere sempre le patate in un luogo fresco e buio -. Se ne mangiate troppa, si verificheranno gravi problemi digestivi o addirittura la morte.
  16. Rabarbaro. Probabilmente non morirete di rabarbaro se ne mangiate la foglia, ma il rabarbaro contiene sali dell’acido ossalico, che possono causare: problemi ai reni, coma e convulsioni. Tuttavia, i gambi non sono un problema e anche con le foglie, dovreste mangiarne circa 5 libbre prima di giungere alla dose fatale. Basta che non pensiate al loro aspetto di verdure grandi e verdi e che lasciarle lì significherebbe sprecarle… o avrete delle brutte sorprese!
  17. Funghi. I funghi che trovate al supermercato sono innocui per chiunque, ad eccezione di coloro che hanno un’allergia ai funghi, ma alcune persone sono davvero appassionate di caccia ai funghi nelle foreste. La maggior parte dei decessi correlati ai funghi si verificano quando la gente mangia il cappello mortale di certi funghi (Amanita phalloides o Amanita bisporigera) per sbaglio. Se non siete degli esperti assoluti, quando si tratta di identificare i funghi selvatici, abbiate eccesso di cautela e non mettete nulla in bocca.

I pesticidi possono essere lavati via?

Non sempre. I test sui pesticidi di cui sopra sono stati condotti dall’USDA dopo che il cibo era stato lavato. Inoltre, anche se alcuni pesticidi si trovano sulla superficie degli alimenti, altri pesticidi possono essere stati assorbiti attraverso le radici o nella polpa e, pertanto, non possono essere rimossi.

Tutti i prodotti freschi, se sono stati cresciuti con o senza pesticidi, devono essere lavati con acqua per rimuovere lo sporco e i batteri potenzialmente dannosi. E gli esperti di salute concordano sul fatto che, quando si tratta degli alimenti sopra elencati, è molto meglio scegliere il biologico, se è disponibile.

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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