Reflusso in gravidanza: i rimedi per ridurlo

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 07 Agosto, 2023

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La gestazione porta con sé numerosi inconvenienti; uno dei più comuni è sicuramente il reflusso. Da cosa è determinato e con quali sintomi si manifesta? Si possono prendere dei farmaci per contrastarne gli effetti o è preferibile orientarsi sui rimedi naturali? Ecco tutto quello che c'è da sapere sul reflusso in gravidanza.

Reflusso in gravidanza: un sintomo diffuso

Il reflusso gastroesofageo in gravidanza è uno dei sintomi più comuni, presente in circa il 60% delle donne che aspettano un bambino. Se in alcuni casi esso si limita ad essere un inconveniente solo leggermene fastidioso, in altri si aggrava fino ad assumere i contorni di una vera e propria patologia che può mettere a dura prova la salute e la qualità della vita della donna incinta. 

Il reflusso è una condizione estremamente diffusa in tutte le fasce della popolazione (si stima che ne soffra circa il 10-20% degli adulti); si tratta di una condizione che aumenta di intensità durante il periodo della gestazione, soprattutto a causa dei grandi cambiamenti che interessano il corpo della donna.

Esso compare quando i succhi gastrici che vengono prodotti durante il processo digestivo entrano in contatto con le pareti dell'esofago, determinando la cosiddetta "pirosi gastrica", ovvero un'intensa sensazione di bruciore che, sebbene non presenti particolari rischi per la salute, può rendere difficoltosa la vita di tutti i giorni.

Le cause del reflusso in gravidanza

Il reflusso gastrico in gravidanza è una condizione comune a molte donne e può manifestarsi già dalle prime settimane di gestazione. In genere, si tratta di una condizione che tende ad aumentare di intensità nel corso dei mesi; infatti, la maggior parte delle donne incinte avverte un'esasperazione dei sintomi proprio durante la fase finale, ovvero nell'ultimo trimestre.

Esistono principalmente due motivi che determinano il reflusso acido in gravidanza: il primo è legato all'aumento dell'ormone progesterone, uno degli ormoni che viene prodotto dal corpo luteo (e poi dalla placenta). Il progesterone svolge numerose azioni volte a modificare il corpo femminile e a renderlo adatto ad ospitare una nuova vita, a cominciare dai cambiamenti che intercorrono nel sistema digestivo. È proprio l'aumento del progesterone, infatti, a causare la sensazione di nausea e di bruciore che caratterizzano i primi mesi della gravidanza, così come può determinare mal di stomaco e problemi digestivi.

Ciò è dovuto al fatto che il progesterone ha il compito di rilassare la muscolatura, così che l'utero possa ospitare il feto, la sua azione include anche i muscoli dello stomaco dell'intestino, con la conseguenza che si verifica un aumento della motilità e della presenza di succhi gastrici; in modo analogo, la valvola del cardias (quella, cioè, che ha la funzione di chiudere l'esofago e lo stomaco) potrebbe allentarsi, andando a favorire la risalita di contenuto acido e, quindi, la comparsa del reflusso.

Acidità e reflusso in gravidanza sono acuiti dal fatto che il cibo rimane più a lungo all'interno dello stomaco, il quale viene sollecitato a produrre una maggior quantità i succhi gastrici e questi ultimi sono i responsabili della sensazione di bruciore. C'è, poi, un ulteriore elemento che caratterizza il rapporto tra reflusso e gravidanza, ovvero l'aumento delle dimensioni dell'utero. Con il trascorrere delle settimane, infatti, l'utero femminile si ingrandisce per ospitare il feto e va a comprimere gli organi adiacenti; anche lo stomaco è interessato da questa pressione, con la conseguenza che la sua capacità di contenere il cibo si riduce ulteriormente.

Reflusso in gravidanza: i sintomi più comuni

L'aumento dei succhi gastrici in gravidanza determina un ampio ventaglio di sintomi, fra cui:

  • un bruciore localizzato nella parte posteriore dello sterno, definita "pirosi gravidica";
  • la sensazione di bruciore localizzato nella bocca;
  • difficoltà a deglutire;
  • nausea;
  • inappetenza;
  • dolore al petto;
  • difficoltà a dormire;
  • singhiozzo;
  • tosse.

Il reflusso in gravidanza nelle prime settimane può accompagnarsi alla nausea e, di conseguenza, può determinare una perdita di appetito. Il sintomo principale associato al reflusso rimane comunque quello del bruciore di stomaco, il quale si fa ancora più intenso durante gli ultimi mesi della gestazione, quando l'utero aumenta di volume in modo significativo. 

Il cosiddetto bruciore all'esofago in gravidanza, ovvero il disagio che si manifesta nell'area della gola, compare più frequentemente subito dopo i pasti, infatti, si consiglia in genere di mangiare poco e spesso, evitando le grandi abbuffate che potrebbero peggiorare i sintomi.

Quali sono i rimedi contro il reflusso in gravidanza?

Sono diversi i rimedi consigliati per gestire al meglio la relazione che intercorre tra gravidanza e reflusso. È importante ricordare che durante i nove mesi di gestazione è preferibile non assumere subito dei farmaci, ma provare prima a risolvere la situazione facendo ricorso a delle soluzioni naturali. Tra i consigli più comuni vi è quello di porre maggior attenzione al proprio stile di vita e all'alimentazione, privilegiando pasti modesti ma frequenti ed evitando il cibo eccessivamente pesante da digerire.

Per chi soffre di reflusso in gravidanza cosa occorre mangiare per mitigare gli effetti dei succhi gastrici nello stomaco? Meglio evitare il cioccolato, gli alimenti molto grassi, quelli piccanti o speziati, i cibi acidi come gli agrumi e il pomodoro (compresi i prodotti che lo contengono, come ad esempio il sugo), ma anche l'alcol, le bibite gasate, il caffè, la menta, le bevande eccessivamente calde e gli alimenti industriali. 

Sono da evitare tutte quelle preparazioni lunghe e pesanti da digerire (fritture, grigliate...), mentre è possibile mangiare alimenti leggeri cotti al vapore, cibi ricchi di vitamine del gruppo B, frutta fresca come l'ananas, ma anche le uova e i cereali integrali.

Tra i cibi che, invece, sono consigliabili se si soffre di reflusso troviamo:

  • cereali, come il pane, la pasta, il riso e l'avena e cereali anche integrali;
  • alimenti secchi (biscotti, cracker, fette biscottate...);
  • carne bianca;
  • pesce magro (sogliola, platessa...) e ben cotto;
  • patate, finocchi, zucchine e carote;
  • frutta, in particolare mele, pere e banane;
  • olio evo utilizzato a crudo.

Ridurre il reflusso in gravidanza con i rimedi naturali

L'attenzione nei confronti della dieta è fondamentale per ridurre gli effetti della gastrite in gravidanza, la quale si accompagna spesso a bruciore e fastidio. In aggiunta a tutto ciò, altri consigli utili includono:

  • non sdraiarsi in posizione supina subito dopo aver mangiato;
  • consumare pasti leggeri più volte al giorno, evitando di lasciar passare troppo tempo tra un'ingestione di cibo e l'altra;
  • masticare lentamente e mangiare con calma;
  • dormire in posizione leggermente reclinata, cercando di mantenere la testa e il busto elevati di almeno 10 cm;
  • dormire sul fianco sinistro;
  • non fumare (il fumo peggiora la condizione della gastrite);
  • non bere alcolici;
  • praticare una leggera attività fisica.

Il bruciore in gola in gravidanza e quello che si manifesta nell'area dello sterno si può ridurre sfruttando tutta una serie di rimedi naturali. In questo caso, vengono in aiuto gli attivi vegetali contenuti in determinate piante, come ad esempio la camomilla, lo zenzero o l'aloe. Molto utili sono le tisane, sia a base di questi ingredienti, sia quelle che contengono i semi di lino.

Lo zenzero, in particolare, è una spezia interessante perché contiene anche una significativa azione anti nausea, particolarmente efficace per chi soffre di iperemesi gravidica. Nella maggioranza dei casi, comunque, il reflusso che si è manifestato durante la gravidanza scompare alla nascita del bambino, in quanto viene meno la pressione esercitata dall'utero e l'azione degli ormoni sul corpo materno.

Reflusso in gravidanza e farmaci

Sebbene i rimedi naturali costituiscano la prima soluzione a cui fare riferimento per gestire al meglio l'esofagite in gravidanza, in alcune situazioni essi potrebbero non bastare. In questo caso, è consigliabile parlare con il proprio medico e chiedere quali alternative farmacologiche è possibile assumere durante la gestazione. I farmaci anti reflusso sono definiti antiacidi e agiscono in modo da contrastare la presenza dei succhi gastrici all'interno dell'esofago e dello stomaco.

In genere, includono sostanze come il magnesio carbonato, il calcio carbonato, il sodio carbonato e l'idrossido di alluminio; sembra che anche gli inibitori della pompa protonica e gli antistaminici anti H2 possano avere una certa efficacia. 

In ogni caso, il reflusso in gravidanza suggerisce cautela e per sapere cosa prendere per contrastarlo, è consigliabile chiedere al proprio ginecologo o medico di base.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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