Una nuova moda sembra aver preso piede tra i più giovani: il sexting, ovvero lo scambio di foto e video di natura sessuale che vengono mandate attraverso il cellulare o in chat e che spesso causano molti problemi alla persona ritratta.
In Italia, circa un ragazzo su dieci ha ricevuto messaggi di questo tipo e il 6% ne ha mandati. Tra questi, sono i ragazzi ad essere quelli che più mandano e ricevono; ma anche le ragazze sono coinvolte, anche perché molto spesso questo scambio di immagini, se destinate ad adulti, ha dato origine a fenomeni di prostituzione.
Abbiamo rivolto alcune domande al dr. Guglielmo Campione, psicoterapeuta, per cercare insieme di capire quali sono le ragioni profonde che spingono i più giovani verso il sexting.
Gli adolescenti comunicano in continuazione attraverso i cellulari. Alla loro età l’esigenza di sentirsi parte di un gruppo di amici è molto importante. In che modo la tecnologia ha cambiato i rapporti tra giovani?
La tecnologia ha contratto il tempo della relazione e della comunicazione: immediatezza, tutto qui e ora, botta e risposta, azione e reazione. Il pensiero che è più lento è messo in secondo piano, la sensazione corporea audiovisiva sostituisce spesso l’emozione affettiva, frutto di riflessione.
L’attenzione è una risorsa mentale sottile, sfuggente, invisibile, poco considerata che ci mette in connessione con il mondo interno e il mondo esterno. La tecnologia web purtroppo sta determinando dei deficit di attenzione e consapevolezza-empatia nell’interazione faccia a faccia, conducendo a un impoverimento odierno dell’attenzione, limitandoci a una continua attenzione parziale e a un annebbiamento mentale da sovraccarico di informazioni. Le persone non concentrate sono in perenne agitazione, guardano tutto e non si fermano su niente.
Chat e messaggi arrivano in qualsiasi momento della giornata. Stiamo forse perdendo, adolescenti e adulti, la capacità di ritagliare un’intimità privata, difesa dal mondo esterno?
Marshall McLuhan diceva: “il mezzo è esso stesso il messaggio“. Oltre che non avere più un’intimità, siamo con il massimo delle possibilità comunicative ma con il minimo dei contenuti.
La sessualità è molto importante per gli adolescenti, fa parte di un percorso di crescita e scoperta di sé. In che modo gli adolescenti di oggi intendono la sessualità?
Sembrano intenderla come teatro del corpo più che come occasione di affettività profonda e come occasione di sperimentazione dei possibili incroci fra generi. Il display ha acquisito un enorme potere sostituendo in molti casi la realtà: tutto ha un pubblico ed è teatralizzato. L’omosessualità e la bisessualità paiono essere sperimentate più che essere risultato di una organizzazione psicosessuale interna.
La televisione e internet hanno abbattuto certe barriere e sdoganato in maniera molto diretta il mondo della sessualità: c’è il pericolo che gli adolescenti la vivano “superficialmente”, trattandola solo come uno strumento di piacere o di vanto di fronte ai coetanei?
Non è solo un pericolo, è già una realtà purtroppo! Non parliamo di tutti, sarebbe ingiusto, parliamo di tendenze evidenti e preoccupanti fra gli adolescenti e i giovani adulti. Il porno è diventato strumento di educazione sessuale lì dove non ne facciamo a casa, a scuola, né a cinema o in tv. Quello che preoccupa anche è l’assenza di un’educazione sentimentale.
Fotografare parti del corpo e usare queste immagini per invitare un possibile partner fa della propria intimità e del proprio fisico una merce da scambiare e da mostrare? I social network hanno messo in vetrina la nostra immagine: quanto influisce questo aspetto sul modo di vivere la propria intimità fisica? Si rischia di trasformarla solo in una forma d’esibizione?
I social network sono un palcoscenico mondiale mai esistito prima in cui esibirsi è gratis e senza alcun controllo, se non su denuncia e azione dell’autorità giudiziaria. Julian Assange diceva poche settimane fa che Google è diventato cattivo: la sua potenza unita all’amoralità è senz’altro un connubio micidiale soprattutto per menti inesperte.
Si rischia in questo modo di slegare la sessualità dalla componente sentimentale e farne solo una questione fisica, d’apparenza?
Esattamente: relazioni anaffettive, esibizionismo e meccanica degli organi come nel porno, che vanta numeri da capogiro.
Gli adolescenti difendono la loro intimità e sono spesso in contrasto con le famiglie: in che modo la comunicazione tra genitori e figli può e deve educare nei confronti di questi fenomeni?
Gli adolescenti hanno in tutte le epoche difeso la loro intimità e la costruzione della loro identità, questo è giusto e naturale. Prima parlavo di educazione sentimentale: sono gli adulti che devono valutare il grave pericolo di un assenza di educazione che contempli un dialogo sull’amore.