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Quali spiegazioni può darsi un ragazzo di 22 anni che vive una realtà non sua?

Salve, ho 22 anni. Sto attraversando un periodo difficile, burrascoso, confuso. Mi sento offuscato ed annebbiato mentalmente. Non mi riconosco, anche adesso, in questo istante. Mi sento trasportato in una strana dimensione. Esistere mi pare strano, assurdo. Mi pare di essere intrappolato in un gioco, per rendere l'idea. Qualche mese fa, ho passato giorni un cui mi sentivo profondamente depresso, tutt'ora è così, nonostante provi ad impegnarmi per distrarmi, giorni in cui ho avuto paura di impazzire, giorni in cui sono arrivato a pensare cose assurde. In questo momento, quello che non sento più di avere, e che pare sparire sempre di più è il senso di me. Passo giorni ad immaginare tutto quello che è la vita, il senso di quest'ultima, è come se riuscissi ad immaginare tutto quello che è stato e che sarà, da qui a chissà quanti anni, senza trovarne un senso. Non so a cosa sia attribuibile tutto quello che (non) provo. Potrebbe trattarsi di depersonalizzazione, di derealizzazione, di depressione esistenziale, di una fase prodromica della schizofrenia, di un qualche disturbo neurologico. L'unica sensazione che provo è quella di non esistere, come un vuoto che in nessun modo mai potrebbe essere spiegato. È una sorta di percezione. Trovo rassicurazione nelle stesse domande esistenziali che mi pongo, rassicurandomi, seppur relativamente, col fatto che se non esistessi non me le porrei, ma non mi basta. C'è qualcosa che mi assilla, non mi lascia in pace, ormai quasi 24h/24h. Spesso mi capita di sentirmi in trappola nella mia mente, nel mio corpo, nella mia esistenza. Spesso immagino l'universo, quello che è il tempo e non provo altro che grande insensatezza per tutto. Penso anche al fatto che tutto sia un'illusione: quello che vediamo, proviamo, sentiamo. Ad oggi, il motivo per il quale mi tengo ancora in vita è una piccolissima e minuscola parte razionale di me che lo fa perché crede ci sia un granello di speranza. La cosa più paradossale e che mi fa impazzire è che apprezzo l'esistenza in ogni sua forma. Dormo, anche 8/9 ore a notte, è l'unica cosa nella quale trovo rifugio, ormai mi pare di vivere in un incubo dal quale non so se e quando uscirò. Noto che sogno in maniera sempre più vivida e che sogno tanto, mi succede sempre più spesso di addormentarmi e sognare un secondo dopo, me ne rendo conto in qualche modo. Ho bisogno di aiuto.

Risposta

Salve,
ho letto la tua mail e ritengo che sia importante più che mai rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per aiutarti innanzitutto a fare un po' di ordine nella tua vita; da quello che mi scrivi, ci sono molti eventi che sembrano turbarti e a cui non riesci a dare un nome o una spiegazione, anzi, talvolta cerchi delle spiegazioni in diagnosi psichiatriche o in domande esistenziali, pur di riuscire a dare un senso a dei comportamenti che fai fatica a capire.

Credo che tutto questo non faccia che aumentarti il senso di precarietà e confusione. Noto comunque una certa ricerca di introspezione e di curiosità del tuo mondo psichico che potrebbero aiutarti, insieme ad uno psicoterapeuta, a fare maggior chiarezza in te e soprattutto a trovare ciò che veramente desideri da te stesso e dalla vita. Concordo: hai bisogno di aiuto.

Cordiali saluti
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Risposta a cura di
Dr.ssa Antonietta Di Renzo Psicoterapeuta
Dr.ssa Antonietta Di Renzo
psicologopsicoterapeuta
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