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Vulvodinia

Ginecologia
Vulvodinia

Che cosa è la vulvodinia?

La vulvodinia è un disturbo che porta le donne ad avere dolore cronico vulvare senza causa nota.

Molto probabilmente, questo avviene per via di molteplici cause, ma fino a poco tempo fa i medici non avevano riconosciuto la vulvodinia come una vera e propria sindrome e pensavano si trattasse per lo più di un disturbo psicosomatico.

Attualmente si sono trovati riscontri scientifici inequivocabili, come un eccesso di “Mastzellen” o Mastociti (cellule deputate dal nostro sistema immunitario a dare risposte agli agenti esterni, soprattutto di tipo infettivo).

L’eccesso di questi mastociti porta ad alterazioni tessutali (un po' come succede con l’asma).

Un altro fattore scoperto è che, in corrispondenza della zona interessata dal dolore, si è visto istologicamente un aumento anomalo di cellule nervose, con appendici (dendriti), che sono responsabili del trasporto del sintomo dolore.

Quindi, per fortuna, si è capito che vi sono cause organiche alla base della sindrome.

Ancora oggi, molte donne non ricevono una diagnosi, tuttavia si è capito che è una patologia che coinvolge molti specialisti e, quindi l’approccio alla malattia, deve essere multidisciplinare.

La vulvodinia colpisce la vulva, organo genitale femminile esterno, includendo le grandi labbra, clitoride e l’apertura vaginale.

Esistono due principali sottotipi di vulvodinia:

  1. vulvodinia generalizzata: caratterizzata da dolore in diverse zone della vulva in tempi diversi.
  2. sindrome vestibolite vulvare: che è il dolore nel vestibolo, ingresso della vagina. Spesso si caratterizza come una sensazione di bruciore. La caratteristica di questo dolore urente è che, più si va avanti nel progredire della malattia, più è indipendente da fattori esterni, come stimoli tattili, termici, pur accentuandosi dopo il tocco o la pressione, come ad esempio durante il rapporto.

Da cosa è causata la vulvodinia?

Di fatto, nelle donne affette da vulvodinia, sono stati riscontrati precedenti di infezioni recidivanti e si è notata una certa familiarità (per quanto questa possa essere più imputata a fattori sociali che genetici).

I ricercatori stanno cercando di trovare le cause della vulvodinia, ma gli elementi scientifici che essi hanno in mano non sono da soli sufficienti a spiegare una patologia così complessa e, purtroppo, molto più diffusa di quel che si creda.

Quel che è certo è che, in qualsiasi momento della vita, una donna di qualsiasi età, a partire dall'adolescenza, può avere vulvodinia

Quali sono i sintomi della vulvodinia?

La vulvodinia presenta sintomi che possono manifestarsi improvvisamente e possono durare da mesi ad anni.

I sintomi più comuni di vulvodinia sono:

  • Bruciore
  • Dolore
  • Prurito e irritazione
  • Secchezza
  • Sensazione di abrasione a livello vulvare
  • Tensione
  • Sensazione simile a punture di spillo
  • Disepitelizzazione
  • Percezione di avere tagli sulla mucosa 
  • Gonfiore
Per tutto il tempo o solo di tanto in tanto, sia a riposo che durante le attività come l'esercizio fisico, il rapporto sessuale o ciclismo può manifestarsi il dolore da vulvodinia.

La vulvodinia si differenzia dal semplice prurito e, in genere, non è accompagnate da traumi fisici visibili a occhio nudo.

Qual è l'impatto fisico ed emotivo della vulvodinia?

La vulvodinia può avere un enorme impatto sulla vita di una donna per una serie di motivi che possono influire sulla capacità di:
 
  • avere rapporti sessuali;
  • svolgere esercizio fisico; 
  • socializzare;
  • lavorare. 
Uno studio del National Institutes of Health (NIH) ha dimostrato che la maggior parte delle donne con vulvodinia si sentono'' fuori controllo'', non in grado di avere rapporti sessuali e di godere pienamente la vita.

Purtroppo, molti operatori sanitari non possono avere familiarità con la vulvodinia, pertanto per le donne che soffrono di questa condizione può essere necessaria la ricerca di equipe sanitarie multidisciplinari che conoscono bene questa situazione.

Come trattare la vulvodinia?

Per la vulvodinia, sebbene non ci sia trattamento standardizzato, la cura di sé può contribuire a portare sollievo.

Pertanto, le donne con vulvodinia hanno bisogno di identificare ciò che funziona meglio per loro, provando anche diversi rimedi che a poco a poco consentano di trovare beneficio.

L'importante è educare se stesse a questa condizione ed è bene che tengano appunti su quali trattamenti sono stati utili.

Inoltre, è importante prendere consapevolezza del fatto che si tratta di una patologia reale e di lunga durata, senza arrivare a pensare che sia tutto un fattore mentale. Dunque, ciò che conta è non perdere l’autostima. 

In tutti in casi, è importante evitare irritanti potenziali, che potrebbero includere: alcuni saponi, farmaci o lavande.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Utilizzare detersivo dermatologicamente approvato e non usare l'ammorbidente per lavaggio delle mutandine.
  • Utilizzare carta igienica inodore che sia morbida e bianca.
  • Indossare biancheria intima bianca 100% cotone o, meglio, in fibroina di seta.
  • Evitare shampoo sulla zona vulvare.
  • Evitare creme o saponi profumati, tamponi e creme contraccettive.
  • Evitare vasche idromassaggio o piscine con un sacco di cloro.
  • Sciacquare la vulva con acqua fredda dopo la minzione e il rapporto.
  • Evitare cibi che rendono l'urina più irritante, ciò può includere alimenti come verdure, fagioli, frutti di bosco, cioccolato o dadi.
  • Evitare tutti i cibi lievitati e zuccherati durante la cura.
  • Indossare pantaloni larghi e gonne.
  • Evitare i jeans.
  • Non indossare collant, preferire i leggins.
  • Mantenere la vulva pulita e asciutta.
  • Utilizzare un lubrificante solubile in acqua durante il sesso.
  • Evitare attività che prevedano una pressione diretta sulla vulva, questo include andare in bicicletta e passeggiare a cavallo.
Questi passaggi possono aiutare ad alleviare il dolore vulvare

La terapia farmacologia, la fisioterapia e la psicoterapia possono costituire un ulteriore supporto.

Ciò che resta fondamentale, è trovare equipes altamente specializzate a cui affidarsi per capire come trattare il disturbo.
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Dr. Gianfranco Blaas
Dr. Gianfranco Blaas
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