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Anche le belle donne fanno paura (si tratta di una vera fobia)

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 10 Novembre, 2017

Venustrafobia: la paura delle belle donne

La calliginefobia, anche nota come venustrafobia o più semplicemente ginecofobia, è la paura delle belle donne: persistente, anormale e ingiustificata. Molti uomini adulti si sentono intimoriti dalla presenza delle donne ma non sono gli unici a soffrire di questa particolare fobia: anche le donne, in alcuni casi, ne sono perseguitate.

Il più delle volte si presenta nei giovani adolescenti di sesso maschile che si sentono intimiditi e a disagio quando in presenza di una donna bella e sensuale, ma può anche manifestarsi in uomini più maturi. Vediamo di cosa si tratta.

Quando si può parlare di «paura delle belle donne»

I sintomi manifestati sono quelli tipici di una qualsiasi altra fobia. Alcuni uomini percepiscono le donne di bell’aspetto come inarrivabili, inconquistabili: da questo ne deriverebbe la paura di essere respinti o addirittura ridicolizzati. Questi pensieri alimentano sensazioni fisiche tipiche del disturbo fobico, quindi aumento del battito cardiaco, ansia, sudorazione tali da poter sfociare in un vero e proprio attacco di panico o da convincere il soggetto che ne è affetto ad evitare i contatti con l’altro sesso, di modo da prevenire eventuali crisi di panico.

Le fobie sono per antonomasia paure irrazionali, delle quali sembra a volte improbabile riuscire a risalire ad una causa. Per parlare di vera e propria venustrafobia il soggetto che ne è affetto non deve solo essere intimidito dal sesso femminile ma manifesta una vera e propria paura anche al solo pensiero di trovarsi in presenza di una donna attraente. Va quindi ben oltre il semplice disagio che alcuni soggetti possono provare in determinate circostanze!

Quali sono i sintomi?

I sintomi della venustrafobia possono variare da persona a persona a seconda della severità della fobia, delle caratteristiche individuali e dello stato mentale in cui si trova il soggetto.

In ogni caso, è possibile distinguere un quadro sintomatologico preciso che riguarda questa particolare fobia. Solitamente gli individui che ne sono affetti, soffrono di problematiche relazionali più ampie, possono avere difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali o anche solo parlare con persone del sesso femminile.

Questa fobia solitamente ha delle chiare manifestazioni sia fisiche che psichiche. I sintomi psichici possono includere:

  • Attacchi di panico
  • Ansia
  • Nervosismo
  • Estrema paura
  • Perdita di controllo
  • Pensieri di morte.

Dall’altra parte i sintomi fisici solitamente includono tutte le manifestazioni fisiche di un attacco d’ansia, quali:

  • Aumento del battito cardiaco
  • Debolezza
  • Sensazione di svenimento
  • Formicolio
  • Intorpidimento delle estremità corporee
  • Eccessiva sudorazione
  • Brividi e tremori
  • Dolori al petto
  • Difficoltà nella respirazione

Quando i sintomi sono severi è possibile il verificarsi di veri e propri attacchi di panico, conseguenza della paura intensa che non riesce ad essere controllata dal soggetto.  É possibile che in un soggetto venustrafobico si manifestino solo alcuni oppure tutti questi sintomi, anche in assenza di un vero e proprio attacco di panico.

Perché alcuni uomini hanno paura delle belle donne?

La venustrafobia può essere causata da una moltitudine di fattori. Solitamente alla base di una qualsiasi fobia troviamo un evento traumatico.

Per molti uomini la fine di una relazione sentimentale, l’essere stato ridicolizzato, umiliato o perfino abusato da una donna sono alcuni degli eventi traumatici alla base della venustrafobia.

Come risposta al trauma, l’uomo che soffre di questa fobia, in maniera inconscia tenderà a evitare le belle donne e prediligendo una compagnia prettamente maschile, oppure una mista, purché non vi siano donne da lui ritenute attraenti.

Altri fattori in grado di scatenere la fobia delle belle donne possono essere problematiche legate alla mancanza di autostima o di fiducia in se stessi. Gli uomini affetti da venustrafobia sono individui che spesso non considerano se stessi come attraenti e di conseguenza vedono le donne piacenti come molto superiori a loro, quindi l’aspettativa è quella di essere rifiutati, quindi di subire un ulteriore ferita narcisistica che non sarebbero in grado di affrontare.

Come si tratta la venustrafobia?

Prima di tutto bisogna specificare che le fobie sono delle condizioni psico patologiche: non essendo la psiche esattamente identica a quella di un altro non tutti i trattamenti sortiscono lo stesso effetto su persone diverse.

I trattamenti più efficaci per la cura della venustrafobia includono una terapia psicologica, in particolare la terapia cognitivo comportamentale, che prevede l’esposizione graduale allo stimolo che provoca paura e quindi la sua progressiva desensibilizzazione, ed anche una terapia farmacologica che includa la prescrizione di ansiolitici, antidepressivi, sedativi e anche betabloccanti, a seconda del parere medico.

Altre valide opzioni terapeutiche includono la terapia di gruppo, attività in grado di aumentare la fiducia in se stessi, incrementare le interazioni sociali e quindi di portare ad un progressivo avvicinamento all’altro sesso. Anche le tecniche di rilassamento sono dei metodi molti utili nel riuscire a tenere a bada i sintomi ansiosi e le reazioni fobiche.

Avevate sentito parlare di venustrafobia prima d’ora? Conoscete qualcuno che ne soffre? Raccontateci la vostra esperienza con questa particolare fobia.

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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