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Che cosa fare per una malattia di tre vasi coronarici?

A 70 anni, tramite una prova da sforzo, mi è stata rilevata una seria ischemia cardiaca e dalla successiva coronarografia è emerso: "circolo coronarico, dominanza destra. Coronaria sinistra: stenosi severa segmentaria del ramo discendente anteriore al tratto prossimale; occlusione debolmente collateralizzata del ramo intermedio. Stenosi severa del ramo circonflesso al tratto prossimale; coronaria destra: ateromasia subcritica. Diagnosi: malattia di 3 vasi coronarici. Conclusioni: stenosi severa del ramo discendente anteriore e del ramo circonflesso. Occlusione del ramo intermedio indirizzo terapeutico: angioplastica. Conclusioni: efficace ptca del ramo circonflesso con stent medicato; efficace ptca del ramo discendente anteriore con stent medicato. Al controllo coronarografico post-procedurale si documenta buon risultato angiografico finale con flusso anterografo conservato". Purtroppo, dopo 2 anni, ad una successiva prova da sforzo, fa ancora capolino l'ischemia e lo specialista mi ha prescritto l'esame: "tc coronarico" senza fare riferimento alcuno al mezzo di contrasto. Il mio medico di base, invece, ha redatto l'impegnativa in questo modo: "tc coronarografia con mezzo di contrasto". Cosa ne pensa della mia condizione generale? Sarò sottoposto ad una nuova coronarografia?

Risposta

Complimenti per il tuo resoconto preciso e esauriente. Come spesso accade, ci sono più dati strumentali che clinici.

In altre parole, soffri di dolori anginosi e se sì, da cosa sono scatenati: sforzi intensi, moderati, minimi o senza rapporto con gli sforzi? Come convivi con la tua malattia coronarica? La medicina deve occuparsi della persona prima di interessarsi alle tue coronarie.

Detto questo, è evidente che l'angiografia coronarica richiede la perfusione di un mezzo di contrasto, sennò è inutile.

Un saluto
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Risposta a cura di
Dr. Leon Bertrand Medico Chirurgo
Dr. Leon Bertrand
angiologocardiologo
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