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Ortoressia e ossessione per l'alimentazione sana: quando preoccuparsi davvero?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 10 Marzo, 2021

Prigione di Alimenti Sani Intrappola Chi Soffre di Ortoressia

Non c'è nulla di male nel voler condurre uno stile di vita sano, soprattutto dal punto di vista alimentare. Scegliere frutta e verdura fresche e limitare il consumo di cibo grasso e fritto sono abitudini di buon senso e auspicabili. Il problema nasce, però, quando la correttezza alimentare diventa una ossessione, al punto da compromettere negativamente la propria salute mentale, fisica e relazionale. 

L'ossessione malsana per una dieta ritenuta "corretta" ha un nome: ortoressia. Nonostante non faccia tutt'ora parte del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (o DSM), l'ortoressia è a tutti gli effetti di un disturbo del comportamento alimentare che, se trascurato, può portare a stati di grave malnutrizione, ansia e isolamento sociale.

Diversamente rispetto ad altri disturbi alimentari come bulimia e anoressia, l'ortoressia non si focalizza sulle quantità di cibo ingerito quanto piuttosto sulla qualità. Inoltre, chi soffre di ortoressia non ha come obiettivo la perdita di peso, bensì il mantenere una alimentazione "pura" e "perfetta". 

L'ossessione che la società contemporanea prova verso la perfezione, gli standard irrealistici proposti dai social media e le personali tendenze perfezionistiche del soggetto contribuiscono a rafforzare questa ossessione.

Come fare a sapere se le proprie abitudini alimentari si stanno spingendo su un versante pericoloso e preoccupante? Ecco alcuni comportamenti che devono destare sospetti e che richiedono un consulto medico spesso duplice, ossia psicologico ma anche nutrizionale. 

Ortoressia ed emozioni: i sintomi psicologici

L'ortodossia ha un esordio più subdolo rispetto ad altri disturbi alimentari, perché l'intento iniziale è quello di seguire una dieta sana. Quando però mangiare sano diventa un'ossessione che assorbe tutte le energie e le attenzioni della persona, è chiaro che ci è già addentrati circuiti malsani, che provocano cioè malessere, preoccupazione, stress e debilitazione fisica. L'ortoressia rende infatti ossessionati ed estremamente concentrati sulla qualità del cibo o su ingredienti specifici a scapito di altri. 

Mano a mano che il tempo avanza, però, progredisce anche l'ossessione: la dieta diventa il perno della propria esistenza, intaccando la vita personale, sociale e lavorativa della persona. Soprattutto, da un punto di vista mentale ed emotivo, le ossessioni alimentari di chi soffre di ortoressia nervosa provocano agitazione emotiva quando le regole rigide in fatto di dieta vengono interrotte. 

Una pizza con gli amici, l'assunzione di alimento contenente conservanti e coloranti può determinare una preoccupazione densa e continua, che talvolta sfocia nel panico e nella depressione. Di contro, la felicità provocata dal rispetto del regime alimentare autoimposto è superficiale e vacua. Il problema risulta già avviato da tempo nel momento in cui le emozioni ruotano e dipendono unicamente dall'alimentazione, facendo dimenticare tutto il resto. 

Ciò crea un chiaro squilibrio che diviene un ciclo vizioso in cui si possono verificare forti sbalzi d'umore; si passa da sentimenti di vergogna a disprezzo di sé a euforia, a seconda che il proprio stile di vita venga più o meno pedissequamente.

Ortoressia nervosa: come cambiano i comportamenti

Le persone con ortodossia devono quindi sentire di avere il pieno controllo sulla propria dieta. Perciò, non è difficile capire che l'ossessione per gli ingredienti e la preparazione del cibo può innescare ansia sociale, portando il soggetto a evitare di uscire a mangiare o evitare in generale cibo cucinato da altri. 

Inoltre, chi vive una condizione di ortoressia arriva a sviluppare preoccupazioni irrazionali che vengono compensate con la sovra-preparazione e pulizia del cibo. Si trascorre così moltissimo tempo a pianificare, ricercare e preparare i propri pasti.

Un ulteriore comportamento che deve destare preoccupazione è l'eliminazione di specifici alimenti o interi gruppi alimentari dalla propria dieta. Tutto ciò che viene ritenuto "malsano", "impuro", "poco salutare" viene escluso dall'alimentazione quotidiana. A ciò si unisce il controllo ossessivo delle etichette nel tentativo di individuare elementi considerati nocivi, in modo da scartare il prodotto che li contiene.

Infine, chi soffre di ortoressia non solo giudica aspramente sé stesso e le proprie scelte alimentari sulla base di una presunta aderenza a un comportamento salutare: lo fa anche con gli altri. Le persone con ortodossia possono quindi iniziare a giudicare la famiglia e gli amici in base alle loro abitudini alimentari e al loro stile di vita. I giudizi nascondono in realtà la sensazione di sentirsi segretamente "meglio degli altri", fornendo una ulteriore scusa per isolarsi ulteriormente.

Ortoressia: come uscirne

I sintomi fisici dell'ortoressia varano ovviamente da persona a persona, da situazione a situazione. Col tempo, però, l'ossessione per gli alimenti, le restrizioni e le routine infinite di ricerca e preparazione dei pasti condurrà il corpo a uno stato di squilibrio e malnutrizione. Si può iniziare a sentirsi stanchi o più deboli del normale, o perdere peso, avere spesso freddo, e necessitare di più tempo per guarire da malattie e virus comuni. Se non trattata, la malnutrizione può portare a una serie di gravi problemi fisici e psicologici.

Senza cure adeguate, l'ortoressia arriva a causare conseguenze traumatiche per la salute mentale e fisica, così come impattare negativamente il benessere e la vita personale, lavorativa e sociale. Se anche voi vivete uno o più di questi sintomi ortoressia o se pensate di soffrire di un disturbo del comportamento alimentare, rivolgetevi a un professionista in psicologia o nel campo della nutrizione. Ritrovare il benessere, mentale e fisico, non è impossibile.

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