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Cerchiamo di non acquistare curcuma “giallo brillante”

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 22 Ottobre, 2019

Casi di curcuma contaminata dal piombo in alcune regioni del Bangladesh

Quando di colore particolarmente brillante, la curcuma potrebbe provocare effetti dannosi. Secondo una nuova ricerca, si sta diffondendo un fenomeno dagli effetti pericolosi tra le aziende produttrici in Bangladesh: l’aggiunta di cromato di piombo, noto anche come giallo cromo, per rendere la curcuma di un bel colore giallo.

Cos’è il cromato di piombo

Il cromato di piombo, ossia un composto chimico di piombo e cromo, è un pigmento giallo che può migliorare la brillantezza di una sostanza. Essendo una sostanza chimica, è molto velenoso, agendo come neurotossina quando ingerito o inalato.

Gli esperti considerano il piombo una sostanza dannosa, se assunto in qualunque quantità. Il rischio? Disturbi cognitivi. Basti infatti pensare al fatto che il cromo di piombo sia generalmente utilizzato per donare alle vernici un colore giallo intenso. Purtroppo, però, sembrerebbe che in alcuni lotti di piombo provenienti dal Bangladesh sia presente il piombo.

Certo, l’adulterazione delle spezie non è una pratica inusuale, anzi. Tuttavia, l’aggiunta di cromato di piombo alla curcuma potrebbe davvero rappresentare una minaccia per salute pubblica, soprattutto nell’area asiatica.

Per verificare la veridicità di queste tesi, il team di ricerca californiano dello Stanford Woods Institute for the Environment ha elaborato uno studio per accertare l’entità dell’adulterazione della curcuma con il cromo di piombo, una sostanza vietata in qualità di additivo alimentare.

Piombo e curcuma, uno studio lungo trent’anni

In primo luogo, i ricercatori hanno scoperto che la contaminazione della curcuma con il cromo di piombo è una pratica che risale fin dagli anni Ottanta, quando le persone la utilizzavano per migliorarne il colore.

Alcuni membri del team avevano precedentemente investigato le potenziali fonti di piombo nel sangue causate dalla contaminazione. Per farlo, sono stati osservati i differenti isotopi di piombo, che hanno permesso di creare un marcatore chimico, noto come impronta digitale per la contaminazione da piombo della curcuma.

Le loro scoperte, poi pubblicate sulla rivista Environmental Science & Technology, hanno dimostrato che la curcuma era il colpevole della presenza di piombo nel sangue della popolazione.

Durante lo studio, i ricercatori hanno identificato e controllato i nove principali quartieri produttori di curcuma in Bangladesh per verificare la pratica di contaminazione all’interno del processo di produzione.

Inoltre, hanno condotto diverse interviste con 152 lavorati in tutti i reparti della produzione. In seguito, sono riusciti a raccogliere i campioni di pigmento giallo e della curcuma dai mercati più frequentati. Per analizzare 524 campioni, sono stati utilizzati spettrometri di massa e fluorescenza ai raggi X.

Il risultato? Sette produttori su dieci smerciano curcuma contaminata. Da oltre 30 anni.

Perché viene aggiunto il cromato di piombo alla curcuma

Il desiderio di una curcuma di colore giallo brillante sembra essere il principale problema alla base della contaminazione. Gli agricoltori hanno infatti affermato che i mercanti della curcuma sono in grado di vendere radici di scarsa qualità e di incrementare i margini di profitto semplicemente aggiungendo il pigmento giallo.

Tale pratica è estremamente dannosa per la salute. Non esiste nessuna prova diretta della contaminazione oltre alla zona del Bangladesh, e i ricercatori credono che i controlli in ambito di sicurezza alimentare dei paesi importatori possono incoraggiare su vasta scala i produttori di spezie a limitare la quantità di piombo che viene aggiunta alla curcuma.

L’autore della ricerca, la dr.ssa Jenna Forsyth, ha affermato che “le persone sono inconsapevoli di consumare qualcosa che può causare un grave rischio per la salute. È ormai noto che la curcuma adulterata sia una fonte di piombo”.

Ovviamente, non si vuole creare un disincentivo al consumo della curcuma, anzi. È sufficiente una maggiore attenzione al produttore, perché siano sempre e solo rivenditori autorizzati.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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