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Salvavita anziani: come funzionano e come scegliere quello giusto?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Salvavita per Anziani: quali sono e come funzionano

A cura di logo_senior_italia


Si sa: gli italiani sono un popolo che sta invecchiando progressivamente ed è sempre maggiore il numero degli anziani, mentre diminuisce la spesa pubblica destinata al welfare. Contemporaneamente, le famiglie hanno difficoltà crescenti nel conciliare i propri impegni con l’assistenza dei familiari che ne hanno bisogno.

Chi riesce affianca ai suoi cari in difficoltà una badante o ricorre a case di riposo o residenze protette; l’alternativa è quella di ospitare in casa i familiari in difficoltà. Rimane, comunque, il problema di lasciarli a volte soli: ecco che il salvavita può essere un efficace sussidio, nonché uno strumento in grado di far sentire più sicuro l’anziano che vive per conto suo o che rimane solo per un certo lasso di tempo al giorno.

Salvavita per anziani: ecco tutto quel che c’è da sapere

Il salvavita, conosciuto anche come telesoccorso, è uno strumento davvero efficace per moltissimi pazienti, in special modo se anziani o non autosufficienti. Il dispositivo di telesoccorso è fondamentale anche per disabili e portatori di disabilità.

Spesso, infatti, capita che queste persone siano in difficoltà e non sempre c’è qualcuno in grado di aiutarli. Molti anziani vivono isolati e hanno i propri figli o parenti lontani: diventa quindi complicato gestire la situazione in caso di incidenti domestici di ogni sorta, e anche raggiungere il telefono potrebbe rivelarsi difficoltoso.

Ecco perché questi salvavita, usciti sul mercato alcuni decenni fa, sono la soluzione ideale per non correre rischi. Oggi se ne trovano di diverse tipologie, con molte più funzionalità rispetto al passato. Vediamo insieme come funzionano questi dispositivi per le emergenze.

Come funzionano i salvavita?

Si tratta di dispositivi di telesoccorso che riescono a inviare un SOS tempestivamente, in caso di caduta accidentale, malore o altre situazioni emergenziali. Al dispositivo è collegato un numero (o più numeri) da contattare: familiari, amici, vicini e numeri di emergenza sono quelli più indicati da inserire per ricevere soccorso.

Di solito, queste apparecchiature sono indossabili: in questo modo, si è sicuri di averli sempre con sé. Si possono portare al polso o al collo (modello a bracciale e modello a collana), ma su tutti il pulsante è grande e facilmente cliccabile.

Una volta schiacciato il tasto – spesso di colore rosso per essere facilmente localizzato anche da chi ha una vista non più buona o è sprovvisto di occhiali al momento del bisogno – si attiverà un segnale che chiamerà in vivavoce uno dei numeri precedentemente impostati. Non serve, dunque, che l’anziano digiti alcun numero di telefono: sarà sufficiente parlare al vivavoce attivato per comunicare la necessità di pronto intervento.

Quali sono i vantaggi del dispositivo salvavita?

Grazie al telesoccorso ci si sente più sicuri: ciò vale sia per l’anziano, che per i suoi familiari; entrambe le parti ne traggono giovamento, non solo in caso di reale necessità ma anche, tutti i giorni, a livello psicologico.

Oltre a ciò, la facilità di utilizzo rispetto al dover compiere una telefonata vera e propria, rappresenta un altro innegabile vantaggio; infine, è utile anche che il dispositivo possa funzionare 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana: se qualcuno dei familiari non risponde, un segnale viene inviato alla Centrale Operativa.

Come scegliere il miglior salvavita tra quelli in commercio?

Non è semplice orientarsi tra i vari modelli: occorre anzitutto capire se si desidera un dispositivo connesso a una linea telefonica o meno.

In questo caso, il dispositivo, come detto in precedenza, è connesso ad alcuni numeri da contattare in sequenza; quando uno dei contatti riesce ad andare in soccorso della persona in difficoltà può interrompere la catena di chiamate, per non allarmare inutilmente gli altri.

Quali sono gli svantaggi? Se salta la luce, ovvero manca la corrente, il dispositivo non funziona; inoltre, occorre aspettare che qualcuno risponda all’emergenza. I prezzi dei salvavita di questa tipologia oscillano tra i 50 e i 150 euro per questi modelli.

Salvavita per anziani senza linea telefonica: come funzionano?

Telesoccorso o salvavita wireless

Il salvavita wireless per anziani funziona anche se non vi è presenza di corrente elettrica: quel che serve è una scheda SIM; nonostante, dunque, si aggiri il problema della corrente (facendo di questo modello un’opzione più sicura), rimane l’incognita della velocità di intervento: occorrerà infatti attendere che qualcuno risponda, affinché parta la macchina dei soccorsi.

Il prezzo varia tra poche decine di euro in più rispetto alla tipologia precedente, fino ad un costo di circa 100 euro.

Salvavita connessi alla Centrale Operativa

I salvavita collegati alla Centrale Operativa, rintracciabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, rappresentano l’opzione più sicura. Questi dispositivi indossabili (da polso o da mettere al collo) sono particolarmente efficaci, in quanto in meno di 60 secondi permettono di attivare i soccorsi, semplicemente premendo il bottone di emergenza.

Alcuni di essi sono anche dotati di sensore di movimento e/o fotocamera, che mostri ciò che avviene nell’abitazione dove è presente l’anziano. Il prezzo, rispetto ai modelli precedentemente indicati, è leggermente più alto, variando tra i 150 e i 250 euro circa (anche se esistono modelli ancora più sofisticati e costosi).

Come scegliere il salvavita migliore?

Per scegliere il miglior dispositivo di telesoccorso, occorre analizzare alcuni aspetti, valutando soprattutto il grado di autonomia del parente che lo userà e, se si può, coinvolgendolo nella scelta.

Un parente che trascorre molto tempo in casa preferirà utilizzare un dispositivo munito di un piccolo GPS, che lo potrà localizzare all’occorrenza (soprattutto se si avventura in luoghi solitari: campi aperti, sentieri di montagna, ecc.).

Chi trascorre molto tempo in casa preferirà, invece, un dispositivo adatto all’ambiente dove vive, magari progettato per attivare l’ascolto ambientale automatico non appena uno dei numeri a cui si connetterà avrà risposto.

Altri dispositivi sono impermeabili, indossabili notte e giorno, collegati sia con i numeri desiderati che con un centro servizi sempre attivo; altri ancora hanno sensori di caduta che, se seguita da immobilità, si attivano emettendo il segnale di emergenza.

Altri dispositivi hanno la forma di un telefono fisso, con tasti molto grandi e visibili, e alcuni tasti speciali, personalizzabili con le foto delle persone da chiamare in caso di emergenza.

E ancora, alcuni dispositivi combinano la tecnologia di un segnalatore GPS con un modem GSM integrato, cercapersone e pulsante di emergenza. Il funzionamento è un po’ più complesso, ma le sue prestazioni sono davvero elevate. Perfetto per lavoratori isolati, o per uomini e donne che vivono in zone malfamate o, ancora, per escursionisti, anziani e bambini: è in grado di connettersi a Google Maps e rivelare l’esatta posizione della persona da soccorrere.

In alcuni dispositivi è presente la funzione di “allarme uomo morto” o “man down”, che avvisa che chi indossa il dispositivo è immobile e a terra, mentre la funzione di “geo-fence” consente di rintracciare la posizione con una precisione estrema, e di avvertire se il parente monitorato esce dalla zona di sicurezza (ideale per malati di Alzheimer o aventi forme di demenza).

Alcuni dispositivi sono molto piccoli: hanno la forma di un ciondolo o di un portachiavi; la batteria tende ad avere la durata di circa una settimana (quando iniziano ad essere scarichi <20% di batteria, un sms avvisa di ricaricare il dispositivo).

In sintesi: quale scegliere?

Come si è visto, a seconda delle esigenze di chi indossa il salvavita, vi è un modello specifico; tuttavia, essi hanno tutti una cosa in comune: si attivano premendo il pulsante e chiamano i soccorsi. Di certo, a prescindere da quale si scelga, è importante non dimenticare mai di averlo con sé: per vivere ogni giorno in tranquillità e sicurezza.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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